A questo mondiale di Russia l’Inter arriva con una pattuglia di convocati piuttosto ridotta, composta da sole cinque unità. Si tratta dei due croati Brozovic e Perisic, del brasiliano Miranda, dell’uruguayano Vecino e di Yuto Nagatomo (di ritorno all’Inter dal 30 giugno). Sì perché, scaduto il suo prestito al Galatasaray, il nazionale giapponese è, almeno per il momento, formalmente nerazzurro. È pur vero che se l’Inter dovesse aderire alle richieste dell’esterno nipponico, il suo ritorno ai giallorossi del Bosforo dovrebbe essere cosa fatta, ma a quanto pare Yuto parteciperà al mondiale da interista, anche se difficilmente da protagonista, considerato che, dopo la sconfitta con il Ghana del 30 maggio, nelle ultime due amichevoli (Svizzera-Giappone 2-0 e Giappone-Paraguay 4-2) mister Halilhodzic non lo ha utilizzato. Per gli altri nerazzurri è invece quasi certa la partenza nell’undici iniziale delle rispettive nazionali.

Titolari in nazionale. E nell’Inter?

Ma la situazione è piuttosto complessa perché se, Yuto a parte, i nostri quattro alfieri sono tutti fiduciosi di avere un posto da titolare in nazionale, nessuno di loro è sicuro al 100% di essere un nerazzurro nella prossima stagione. Anzi, se dovessimo seguire tutte le indiscrezioni di mercato, per i due croati ci sarebbe già l’ok di Spalletti per due cessioni salva-bilancio, per Vecino, gol vittoria contro la Lazio a parte, sembra essersi esaurito quel ruolo centrale nel progetto del centrocampo nerazzurro che l’aveva portato via da Firenze assieme a Borja Valero, mentre Miranda dovrebbe soffrire la concorrenza del nuovo arrivato De Vrij e da più parti, da molte settimane, lo si colloca sulla pista di decollo: ultimamente si parla anche per lui di Galatasaray o di posti ancora più esotici.

Quelle assenze irritanti

Per tutti gli altri interisti il mondiale resta una spina nel fianco: il nuovo arrivato De Vrij, che nel 2014 per la FIFA era stato il miglior difensore della scorsa edizione, paga l’eliminazione dei Paesi Bassi, così come D’Ambrosio, Gagliardini, Candreva ed Eder quella degli azzurri. Icardi e Lautaro Martinez non sono stati convocati nell’Argentina (così come Nainggolan nel Belgio e Cancelo nel Portogallo, ammesso che del primo ci interessi già qualcosa e del secondo ci interessi ancora qualcosa): tutte esclusioni che hanno creato un discreto rumore, per un motivo o per l’altro. Joao Mario invece ci sarà, ma è ormai un amico dimenticato, tanto che sconsiglia persino ai suoi colleghi lusitani di venire a giocare in Italia.

Ivan e Brozo

La Croazia di Perisic e Brozovic debutta sabato 16 giugno, e si trova subito contro la Nigeria. Questo potrebbe essere lo scontro decisivo per il secondo posto alle spalle dell’Argentina nel girone D (l’Islanda ci sembra sinceramente troppo lontana dalle altre tre). Noi da una decina di anni, facciamo il tifo anche un po’ per l’Argentina, ma in assenza di nerazzurri, per una volta non ci dispiacerebbe assistere a uno scherzetto croato ai danni degli albicelesti. Ma anche senza sognare troppo, un abbordabile secondo posto collocherebbe la Croazia in una zona del tabellone dove potrebbe incontrare prima la Francia e poi Portogallo oppure l’Uruguay, prima di affrontare, eventualmente, di nuovo l’Argentina oppure la Spagna in semifinale. Missione difficile, ma non impossibile, per una squadra che dovrebbe giocare con un 4-2-3-1 tostissimo: Subasic; Srna, Vida, Corluka, Vrsaliko; Brozovic, Kovacic; Perisic, Modric, Rakitic; Mandzukic. Ricordiamo che la Croazia fu terza nel 1998 dietro Francia e Brasile: si trattava di vent’anni fa, ma questa formazione merita altrettanto rispetto, anche perché Epic Brozo e Ivan il terribile giocheranno nelle loro posizioni preferite (o comunque dove sono più efficaci).

Matias Bazar

Per Vecino dovrebbe essere confermato il ruolo di interno nel 4-4-2 di Óscar Tabárez, probabilmente di fianco a Bentancour. Là davanti ci sono ancora Cavani e Suarez, esattamente come quattro anni fa nella partita che ci fu fatale. In quel caso l’Uruguay venne poi eliminato agli ottavi dalla Colombia, ma quattro anni prima, nel 2010, riuscì a cogliere un ottimo quarto posto. Il girone A con Russia, Arabia Saudita ed Egitto, Salah permettendo, sembra ampiamente alla sua portata. Dopo di che Vecino y sus amigos potrebbero vedersela con la seconda del girone B, quello con Spagna e Portogallo e poi ancora, eventualmente, con Francia o Croazia. Vedremo poi se pagherà la scelta della federazione di portarsi in Russia 180kg di yerba mate, decisione che sta facendo sorridere molto in queste ore.

Image result for vecino uruguay

Miranda

Ed eccoci a Miranda. Dalla fine di marzo 2017 (sono passati quasi quindici mesi) la nazionale brasiliana ha subito un solo gol in nove partite (tra qualificazioni mondiali e amichevoli). Ed il gol è stato preso nell’unica partita (Colombia-Brasile 1-1) in cui Miranda non ha giocato. Questo fatto qualcosa vorrà pur dire: ovvero che con Miranda non si passa. Nel Brasile, che dovrebbe giocare col 4-3-3, continua la girandola dei capitani (da quando è arrivato Tite sono già stati quindici) perché il mister vuole che tutti mostrino leadership. Quindi tecnicamente non si può più dire che Miranda sia il capitano della nazionale verdeoro. Casomai uno dei capitani. Il Brasile è da tutti ritenuto la nazionale più in forma: ha Neymar e Gabriel Jesus in attacco e dietro non prende gol mai, come dicevamo. Il suo girone è E come “elementare”: con Serbia, Svizzera e Costa Rica. Passando col primo posto potrebbe incontrare nell’ordine Messico, Belgio (o Inghilterra) e Germania. Una eventuale finale con l’Argentina sarebbe tanto epica quanto, curiosamente, inedita.

Image result for miranda brasile

Un record mondiale

Chiudiamo con un paio di piccole chicche storiche.
Una pattuglia da cinque elementi ai mondiali, su trentadue squadre, è davvero minuscola se rapportata con la tradizione dell’Inter, squadra che vanta un curioso primato mondiale: assieme alla Roma è la squadra che ha vinto, con almeno un calciatore, più finali dei mondiali: ben sette su venti! Nessun’altra squadra al mondo ha fatto tanto. Ecco le sette finali con almeno un nerazzurro vincitore (non abbiamo elencato i giocatori in rosa, ma non schierati nella finale).
Nel 1934: Italia-Cecoslovacchia 2-1 (d.t.s.): Meazza e Allemandi
Nel 1938: Italia-Ungheria 4-2: Meazza (capitano), Locatelli, Ferrari
Nel 1982: Italia-Germania 3-1: Bergomi, Oriali e Altobelli
Nel 1990: Germania Ovest-Argentina 1-0: Matthäus (capitano), Brehme e Klinsmann
Nel 1998: Francia-Brasile 3-0: Djorkaeff
Nel 2002: Brasile-Germania 2-0: Ronaldo
Nel 2006: Italia-Francia 1-1 (5-3 d.c.r.): Materazzi
La Roma ha le stesse finali (con altri giocatori ovviamente): con il 1994 (Aldair) al posto del 1998, perché Candela, pure in rosa, non venne schierato nel match decisivo. Diversamente dai giallorossi i calciatori dell’Inter non solo hanno vinto sette finali, ma hanno segnato in ben quattro delle sette partite: Altobelli nel 1982, Brehme nel 1990, Ronaldo due gol nel 2002 e Materazzi nel 2006.

Storia delle spedizioni nerazzurre

Per valutare quanto sia limitata la spedizione nerazzurra a questi mondiali ecco l’elenco storico delle partecipazioni dei calciatori dell’Inter nelle diciannove precedenti edizioni dei mondiali. Le percentuali si riferiscono alla percentuale di nerazzurri sul totale dei giocatori nelle rose delle squadre partecipanti al mondiale.

1930 0: 0%

1934 4: Allemandi, Castellazzi, Demaria, Meazza (1,1%)

1938 5: Ferrari, Ferraris, Locatelli, Meazza, Olmi (1,5%)

1950 5: Amadei, Campatelli, Fattori, Giovannini, Lorenzi (1,4%)

1954 6: Ghezzi, Vincenzi, Giacomazzi, Neri, Nesti, Lorenzi (1,7%)

1958 1: Skoglund (Sve) (0,3%)

1962 3: Buffon, Suárez (Esp), Hitchens (Eng) (0,9%)

1966 7: Burgnich, Facchetti, Guarneri, Landini, Mazzola, Suárez (Esp), Peiró (Esp) (2,0%)

1970 6: Burgnich, Facchetti, Bertini, Mazzola, Vieri, Boninsegna (1,7%)

1974 5: Burgnich, Facchetti, Mazzola, Bellugi, Boninsegna (1,4%)

1978 1: Bordon (0,3%)

1982 6: Bordon, Bergomi, Marini, Oriali, Altobelli, Prohaska (Aut) (1,1%)

1986 7: Bergomi, Collovati, G.Baresi, Tardelli, Altobelli, Zenga, Rummenigge (Brd) (1,3%)

1990 8: Zenga, Bergomi, Ferri, Berti, Serena, Brehme (Brd), Matthäus (Brd), Klinsmann (Brd) /(1,5%)

1994 3: Berti, Jonk (Ned), Bergkamp (Ned) (0,6%)

1998 11: Bergomi, Pagliuca, Moriero, Djorkaeff (Fra), Kanu (Nig), West (Nig), Winter (Ned), Simeone (Arg), Zanetti (Arg), Ronaldo (Bra), Zamorano (Chi) (1,6%)

2002 13: C.Zanetti, Di Biagio, Vieri, Toldo, Materazzi, Sorondo, Recoba, Ronaldo, Okan, Emre, Conceição, Zanetti, Šimić (1,8%)

2006 8: Materazzi, Cambiasso (Arg), Cruz (Arg), Burdisso (Arg), Stanković (Srb), Figo (Por), Adriano (Bra), Júlio César (Bra) (1,1%)

2010 10: Samuel (Arg), Milito (Arg), Khrin (Slo), Stanković (Srb), Muntari (Nig), Sneijder (Ned), Eto’o (Cmr), Júlio César (Bra), Lucio (Bra), Maicon (Bra) (1,4%)

2014 8: Hernanes (Bra), Kovačić (Cro), Nagatomo (Jap), Campagnaro (Arg), Palacio (Arg), Álvarez (Arg), Taïder (Alg), Guarín (Col) (1,1%)

2018 5: Perisic (Cro), Brozovic (Cro), Vecino (Uru), Miranda (Bra), Nagatomo (Jap) (0,7%)