Nel posticipo del lunedì sera, i nerazzurri di mister Spalletti hanno vinto di misura il delicato scontro-Champions contro il Chievo, avvicinandosi ulteriormente all’obiettivo stagionale. Rispetto alla infelice prova di Udine sono state 4 le novità nell’undici titolare: in difesa Miranda ha preso il posto dell’infortunato De Vrij mentre Cèdric ha sostituito lo squalificato D’Ambrosio. A centrocampo l’assenza per squalifica di Brozovic ha invece obbligato Spalletti al tandem Vecino-Borja Valero, mentre in attacco Icardi ha scalzato Lautaro nell’oramai consueto ballottaggio tra i due bomber argentini.
Gli ospiti si sono invece disposti con il solito 4-3-1-2: spiccano le conferme di Vignato sulla trequarti e di Grubac in attacco.
LE PAGELLE DI INTER-CHIEVO
Centrocampo camaleontico, il pressing clivense è sterile
Fin dai primi minuti di gara l’Inter fa la partita, proponendo il solito possesso palla di qualità e quantità. Il centrocampo nerazzurro, composto dal trio Borja-Vecino-Nainggolan, è camaleontico e mobile. Borja Valero ricopre infatti la posizione di vertice basso alla Brozovic, mentre il centrocampista uruguaiano si colloca sul centrodestra, dialogando con Cèdric e Politano. Nainggolan spazia invece per tutta la trequarti, abbinando alla solita pericolosità offensiva una tenacia difensiva che da tempo mancava.
Il centrocampo clivense pressa con grande impegno, cercando di disfare le manovre d’attacco della Beneamata. Il lavoro difensivo di Hetmaj, Rigoni e Leris non dà tuttavia i propri frutti: il centrocampo nerazzurro argina infatti la densità clivense senza troppi problemi. Rigoni in particolare rincorre invano Nainggolan mentre il lavoro difensivo di Vignato non impensierisce gli esterni interisti. L’assetto tattico del Chievo è sempre più previdente e speculativo ed assume con il passare dei minuti le sembianze di un 3-5-1-1, con Vignato sulla linea dei centrocampisti e Meggiorini alle spalle di Grubac.
L’asse Cèdric-Politano funziona, Perisic converge verso il centro
I nerazzurri sviluppano gran parte del proprio gioco sull’asse di destra che, coaudivato dalla posizione di Vecino, provoca grossi problemi alla retroguardia clivense. Di Carlo intuisce la minaccia ed abbassa Tomovic con l’intento di arginare le scoribande di Politano. La trovata del tecnico avversario non funziona ed è proprio l’esterno italiano a trovare il gol del vantaggio. Politano ha cercato per tutta la partita di dialogare con Nainggolan e convergere il più possibile verso il centro del campo, aumentando di conseuguenza la propria pericolosità offensiva. L’asse con Cèdric funziona e porta il terzino portoghese ad alzare in maniera considerevole il proprio raggio d’azione. Le heat map del match illustrano infatti l’approccio offensivo del numero 21 interista; Asamoah ha invece ricoperto una posizione più attendista, difendendo con maggiore rigore rispetto all’ex Southampton. Necessario però evidenziare che la pericolosità offensiva di Depaoli rispetto a Tomovic ha portato all’abbassamento del terzino ghanese.
Il progressivo spostamento della mediana interista verso destra ha portato Perisic a giocare più vicino a Icardi e ad occupare sempre il centro dell’area. Il Croato ha infatti rinunciato alla solita ricerca del fondo del campo per rimanere più vicino all’attaccante argentino, rendendosi anche più pericoloso sotto porta.
CHAMPIONS AD UN PASSO IN ATTESA DI CONTE
La difesa è attenta, Gagliardini entra bene
Nella ripresa Di Carlo aggiunge maggiore densità al centrocampo clivense inserendo Kiyine al posto di Grubac. Meggiorini si sposta quindi in avanti, ricoprendo il ruolo di unica punta mentre Vignato torna a fare il trequartista. L’accorgimento tattico del tecnico rivale complica ancor di più le speranze offensive del Chievo: il duo Skriniar–Miranda è attento e concentrato per tutta la partita e reprime con facilità i vani attacchi degli avversari. In particolare il centrale brasiliano si stacca dalla linea difensiva aggredendo con qualità l’attacco veronese.
Intorno all’ora di gioco Spalletti inserisce Candreva al posto di uno stremato Politano: il numero 77 entra molto bene in partita, cercando il dialogo con Nainggolan e spaziando su tutto il fronte offensivo. Successivamente il tecnico toscano manda in campo Gagliardini: l’ex Atalanta si posiziona nella parte sinistra del campo e conferisce alla mediana nerazzurra maggiore fisicità e quantità. Il numero 5 interista fa espellere Rigoni ed è protagonista di tutte le azioni offensive della Beneamata.
Icardi irriconoscibile, i nerazzurri concretizzano poco
Nel finale di gara Perisic, sfuttando la continua presenza al centro dell’area, trova il definitivo 2-0 e chiude la pratica. Il Croato si è sostituito in larghi tratti di gara al numero 9 interista, autore di una prova inadeguata e lacunosa. Icardi ha toccato, come suo solito, pochi palloni (25) e non ha minimamente contribuito alle più pericolose azioni offensive dei nerazzurri. Inoltre è stato spesso chiuso nella morsa Bani-Cesar, trappola appositamente preparata da Di Carlo e alla quale Icardi non ha saputo sfuggire. Nei pochi minuti di gara che gli sono stati concessi, Lautaro Martinez è apparso invece più mobile, motivato ed al centro del gioco.
Come spesso accade, i nerazzurri hanno concretizzato poco. Il risultato non è mai parso in discussione ma la scarsa vena realizzativa degli uomini di Spalletti continua a creare problemi. Le uniche certezze in attacco sono Perisic e Politano, mattatori del match di lunedì e migliori marcatori nerazzurri nello scorso bimestre. Nonostante gli evitabili patemi l’Inter ha domato il Chievo, portando a casa una fondamentale vittoria per la corsa Champions.
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