Otto partite alla fine del campionato ma, come di consueto nel mese di aprile, le voci sul mercato estivo e sulla composizione della rosa nella stagione successiva si rincorrono di giorno in giorno. In questo caso, l’Inter 2019-20 è ancora un embrione che si alimenta dell’incertezza e al quale mancano ancora tanti tasselli per dare un’idea di ciò che sarà. Marotta e Ausilio sono attesi da mesi difficili: se da una parte la fine del Settlement Agreement dal prossimo luglio permetterà di non barcamenarsi tra i mille vincoli che hanno oppresso l’Inter dal 2015, ci sono moltissime decisioni da prendere e situazioni da risolvere. A cominciare dalla questione allenatore, viste le voci sempre più insistenti che vorrebbero Antonio Conte candidato numero uno alla panchina nerazzurra per il post-Spalletti. E, a proposito, c’è una qualificazione in Champions da raggiungere proprio con il tecnico di Certaldo alla guida: dopo l’ottima prestazione di Marassi la fiducia si è incrementata, ma è vietato incorrere in passi falsi già domani contro l’Atalanta. Otto partite per raggiungere l’obiettivo che darebbe una forte spinta alla prossima Inter: così come otto sono le certezze, al momento, da cui ripartirebbero i nerazzurri. La prima è Handanovic, confermato per la prossima Inter. Per il resto, andiamo ad analizzare la situazione ruolo per ruolo.
DIFESA – I due perni dell’Inter presente e futura sono senza dubbio Skriniar e De Vrij. Se l’olandese è stato un gran colpo a parametro zero, lo slovacco rappresenta probabilmente il giocatore più forte della rosa e, per una squadra che punta a vincere, rappresenta un elemento cardine e incedibile. Specie per l’attaccamento che dimostra quotidianamente ai colori nerazzurri. Perderlo sarebbe un pessimo segnale. Rinnovare, blindare e incatenare ad Appiano. Tassativamente.
Il reparto difensivo vedrà anche l’innesto di un giocatore di grande esperienza come Godin, che andrà a sostituire Miranda, probabilmente di ritorno in Brasile per la fase finale della sua carriera. Capitolo terzini: D’Ambrosio e Asamoah rimarranno a Milano. Il primo, pur non brillando tecnicamente, si è meritato ancora una volta la conferma per una dedizione e un attaccamento invidiabili, con il salvataggio nel derby sul tiro di Cutrone che è ormai diventato momento iconico della stagione nerazzurra. Il ghanese invece è appena arrivato a Milano e continuerà l’avventura in nerazzurro. Diverso è il discorso per Cedric e Dalbert: il portoghese con tutta probabilità non verrà riscattato (11 milioni l’ipotetico esborso economico), mentre per il brasiliano si attenderanno offerte convincenti che evitino di produrre una minusvalenza. Quello relativo ai terzini sarà dunque un reparto sul quale bisognerà intervenire con decisione e, se l’obiettivo sarà quello di vincere, serviranno due giocatori di livello superiore rispetto a D’Ambrosio e Asamoah.
CENTROCAMPO – Il reparto vede ormai da più di un anno in Brozovic il suo leader tecnico. Fin troppo. Perchè quando il croato manca l’Inter non ha idee e il tasso di qualità si attesta quasi sullo 0. E, a meno di offerte da capogiro, rimarrà all’Inter. Gli addii dovrebbero essere quelli di Joao Mario (stesso discorso di Dalbert) e Borja Valero, ormai in netta fase calante, come dimostrato dalla recente sfida contro la Lazio. La situazione di Vecino è in bilico: l’uruguaiano ha mostrato forte discontinuità in questi due anni nerazzurri. Da un lato ci sono i suoi famosi gol decisivi contro Lazio, Tottenham e, più di recente, nel derby contro il Milan, a cui si aggiunge una prestazione sontuosa. Dall’altro, c’è una serie di partite (forse maggiore) in cui Vecino ha lasciato ampiamente a desiderare, mostrando anche forti limiti tecnici. Si fa fatica a capire quale sia il vero Vecino: la sensazione è che per lui si valuteranno eventuali offerte, con un’ipotesi permanenza comunque non da scartare. Discorso simile per Gagliardini, che vive un momento magico ma che è sempre stato poco considerato da Spalletti, probabilmente anche alla luce di prestazioni altalenanti. Quello visto contro il Genoa è stato straordinario, ma non bisogna neanche dimenticare le pessime prestazioni che aveva fornito prima di questo momento. Il giocatore è di quelli che hanno bisogno di sentire la fiducia del proprio allenatore per esprimersi al meglio: in questo caso, l’addio di Spalletti potrebbe giovare a lui in primis. Per quanto riguarda Nainggolan, invece, si proverà a dargli un’altra opportunità dopo la stagione condizionata da problemi comportamentali e fisici. Un’eventuale arrivo di Conte, in questo senso, potrebbe rivelarsi positivo per le sue sorti, visto che l’allenatore pugliese lo ha sempre apprezzato sin dai tempi della Juventus. Le voci di aprile sui nomi che potrebbero arrivare sono il più delle volte fasi: per ora si registrano forti interessi per Rakitic e Barella. In ogni caso, bisogna chiudere il discorso così come si è aperto: il centrocampo dell’Inter non può essere Brozovic-dipendente, urgono almeno due profili di alto livello.
ATTACCO – Qui regna l’incertezza. La situazione di Icardi si rivelerà sicuramente il tormentone dell’estate, quindi prepariamoci a mesi ancor più bollenti del dovuto. Ad oggi il suo futuro sembra scritto: troppe le cose che sono accadute in questi due mesi, il caso mediatico senza precedenti non sarà dimenticato, così come da parte sua è ormai difficile gestire il rapporto deterioratosi ulteriormente con la Curva Nord. Ad oggi. Perchè in alcuni casi i gol, un gran finale di stagione, un cambio in panchina…fanno miracoli. Staremo a vedere.
Se sarà cessione, il valore sarà sicuramente condizionato dalle partite restanti e dalle prestazioni del giocatore, la cui quotazione ha avuto un calo inevitabile in questi due mesi. Servirà ricavarne il massimo, anche perchè andrà praticamente tutto in “plusvalenze”. Preferibilmente da evitare gli scambi, assolutamente da evitare un qualsivoglia affare con la Juventus, per Dybala o chiunque altro. Poco credibile l’opzione Dzeko come successore, da monitorare Lukaku se il Manchester United chiederà cifre ragionevoli. Più delineata appare invece la situazione di Perisic, che di recente ha anche cambiato agente per favorire il probabile trasferimento in Premier. In ogni caso, difficile pensare ad un suo futuro a Milano. Candreva è sicuramente sul mercato, in attesa che qualcuno se ne interessi. Intoccabile Lautaro Martinez, che comunque andrà rappresenta una certezza dell’Inter futura. Discorso riscatti: sì a Politano che quest’anno ha convinto, anche se appare difficile immaginarlo titolare in un’Inter da vertice. Per Keita incideranno molto queste otto partite finali: la cosa che colpisce è che non si è mai riusciti a vederlo per due partite consecutive titolare nel suo ruolo. Vuoi per scelte di Spalletti, che ha costantemente preferito Perisic (anche quando era in condizioni impresentabili) e Politano, vuoi per l’infortunio che lo ha tenuto 2 mesi lontano dal campo. In ogni caso, si proverà a trattare sulla cifra del riscatto con il Monaco: 34 milioni appaiono eccessivi.
L’Inter 2019-20 è dunque un libro tutto da scrivere. Questa volta, però, la penna è di quelle importanti. Si chiama Giuseppe Marotta e scriverà per la prima volta per noi. Fra due mesi cominceremo ad avere risposte.