L’anticipo di questa sera contro la Sampdoria, valido per la 10° giornata di campionato, sarà un altro esame per i nerazzurri: se la vittoria nel derby ed il pareggio a Napoli hanno dato conferme sulla solidità della squadra, contro i doriani, Icardi e compagni dovranno interrompere la tradizione negativa che vede i nerazzurri cadere contro le squadre medio-piccole, specialmente nei momenti clou del campionato, quando doveva confermare un risultato positivo o guadagnare punti sulle rivali. Proprio nell’ultimo match tra le due formazioni ad aprile, dopo la scia positiva caratterizzata dalle 10 vittorie consecutive interrotte poi da un pareggio contro il Torino, l’Inter steccò il match successivo proprio contro la Sampdoria, abbandonando di fatto ogni pretesa sul terzo posto.

La Sampdoria, nonostante non disponga di campioni, non deve essere assolutamente sottovaluta ed il suo andamento lo dimostra: è sesta in campionato, ad un solo punto di distanza dalla Roma, con un rendimento equilibrato in trasferta (una vittoria, 2 pareggi ed una sconfitta) e ha segnato 16 goal, uno in meno dell’Inter.  Luciano Spalletti, in un’intervista al Corriere dello Sport, è consapevole dei rischi che i nerazzurri possono correre contro i blucerchiati:

“Le partite sono tutte insidiose. E’ chiaro quando vai a giocare contro una squadra con l’entusiasmo, la classifica, l’allenatore e la spensieratezza della Sampdoria queste partite diventano ancora più insidiose. Loro sono costruiti bene dal punto di vista dell’allenamento sul campo perché Giampaolo è forte, fortissimo e rende forti le squadre che allena. E’ una partita insidiosa e dobbiamo essere bravi a ripartire da zero, come dobbiamo sempre fare in ogni partita, dimenticando quello che è successo a Napoli. Ci vorranno la stessa attenzione e la stessa qualità mostrate finora.”

Da temere maggiormente è Fabio Quagliarella, capocannoniere dei doriani con 5 goal in grado di rendersi pericoloso con i tiri dalla distanza, una delle sue specialità. Non è un caso, inoltre, che lui sia il fulcro di gioco dell’attacco della Sampdoria: è quello che attacca di più (26 attacchi), creando 16 occasioni da goal; uno dei due mediani che l’Inter schiererà (presumibilmente Gagliardini) dovrà aiutare Miranda e Skriniar a bloccare il 34enne attaccante doriano. Osservato speciale sarà anche Lucas Torreira, centrocampista uruguagio di 21 anni, per il quale si è parlato di una possibile offerta dell’Inter per assicurarsi le sue prestazioni già nel mercato di gennaio. Curiosità, inoltre, per la folta colonia di ex interisti tra le file dei blucerchiati, ben 5: Emiliano Viviano (anche se non ha collezionato nessuna presenza in campo e che non giocherà stasera), Dodò, Matias Silvestre, Ricardo Alvarez e Gianluca Caprari (acquistato dall’Inter ma ceduto senza mai aver potuto giocare perché rientrato nell’ambito dell’affare Skriniar).

In casa Inter, invece, non dovrebbero esserci cambi rispetto alla partita di sabato: Spalletti sembra abbia trovato l’assetto definitivo con gli 11 che hanno battuto il Milan e fermato il Napoli ed in conferenza stampa è perso dubbioso sull’idea di attuare un leggero turnover. Potrebbero esserci, però, delle chance nel secondo tempo per Dalbert, Cancelo, Karamoh e Joao Mario. I primi 3 devono ancora adattarsi al ritmo ed al tatticismo del campionato italiano mentre il portoghese, dopo un buon inizio contro Roma e Fiorentina, non ha offerto prestazioni sufficienti, finendo col perdere il posto in favore di Brozovic e Vecino (dopo l’infortunio del croato).

Sei mesi dopo l’ultimo incontro, i nerazzurri non danno più l’impressione di essere un gruppo allo sbando, capace di sciogliersi come neve al sole appena giungono le difficoltà; pur avendo ancora dei limiti e dei difetti che hanno caratterizzato la squadra lo scorso anno, l’Inter può pensare in grande, purché perseveri con l’organizzazione e la concretezza mostrata finora. Per il calcio spettacolare c’è sempre tempo, prima servono i risultati.

Laureato in lingue per la mediazione linguistica, amante di storia e letteratura cinese. Interista grazie a mio padre, sogno di vedere un'Inter leggendaria come quella di Mourinho.