L’Inter infila la terza vittoria consecutiva, tra campionato e Champions League, e torna nell posizioni alte della classifica. Quelli di ieri sera sono stati tre punti importanti per la squadra di Spalletti che, contro la Fiorentina, ha palesato, comunque, ancora una serie di problemi, ma ha fatto del carattere la sua arma vincente.

I nerazzurri sembrano avere ancora ampi margini di miglioramento e, per il momento va bene così, anche se servirà qualcosa in più da qui in avanti, sia sotto il profilo del gioco ed anche della mentalità. Nella serata del Meazza infatti, ancora un plauso ai 55.000 presenti, considerato che si giocava di martedì, la formazione nerazzurra gioco un primo tempo dinamico e discreto ma nella ripresa, come successo con il Torino, dopo avere incassato il gol di Chiesa ha sbandato paurosamente, lasciando la gara nelle mani della Fiorentina.

Se due indizi fanno una prova, è su questo aspetto che Spalletti dovrà lavorare tanto, in attesa che giocatori di spessore, come Nainggolan e Perisic salgano di condizione. L’Inter sembra un ottima squadra ma ad oggi, non può fare a meno dei suoi interpreti maggiori.

Il gol della vittoria lo firma D’Ambrosio, forse nel momento migliore dei Viola, ma il carattere e la tenacia dell’Inter ormai sono un caso acclarato: i nerazzurri sembrano avere sterzato sotto il profilo della voglia e della determinazione. Non è un caso, infatti, che, il terzo successo in una settimana arrivi nei minuti finali della gara. La gara di eri contro la Fiorentina ha comunque lanciato tre messaggi al campionato: l’Inter ha sfatato il tabù San Siro, Icardi ha ritrovato la rete mentre Spalletti ha confermato di avere ormai per le mani una cooperativa del gol.

Sì, perché il sigillo di D’Ambrosio porta a sette i marcatori nerazzurri di questa prima parte di campionato. Il 2-1 alla Fiorentina è preziosissimo per la classifica (e per la qualità dell’avversario) ma non nasconde i limiti dell’Inter, ancora una volta in crisi d’identità una volta subito il momentaneo pareggio viola con lo sfortunato autogol di Skriniar sul destro di Chiesa.

Nell’analisi della gara e, parlando dei singoli, un plauso lo merita sicuramente Samir Handanovic che, dopo l’erroraccio contro il Torino, sfoggia una prestazione degna di tal nome e tiene in partita l’Inter con almeno un paio di interventi decisivi. La gara contro la Viola ha comnunque detto che vincere 3 partite consecutive con un gol nel finale non può essere una casualità: ci sono ancora difetti da limare, ma l’Inter sembra in costante evoluzione, soprattutto dal punto di vista della compattezza e del carattere.

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