L’Inter veniva da un’annata con quattro allenatori diversi. Zero certezze, tanta confusione, fuori dall’Europa e ambiente ormai scoraggiatissimo. E’ toccato a Luciano Spalletti raccogliere questa eredità scomoda, ma non è stato un problema per lui, il club nerazzurro gli è sembrato un’occasione da cogliere al volo anche se prima di lui si era parlato di Antonio Conte.

L’ex tecnico giallorosso è arrivato alla Pinetina e con il passare del tempo, e i risultati, è riuscito a convincere l’ambiente nerazzurro che qualcosa di buono poteva venir fuori. Ha cominciato dalla stessa identica difesa (cambiando ogni tanto a sinistra tra Nagatomo e Dalbert) e punti di riferimento in attacco, ha cercato per diverse gare la quadra a centrocampo e quando l’ha trovata ha dato certezza alla squadra e un ritornello ai tifosi che comincia con Handanovic, Skriniar, Miranda.

Di questo ritornello parla stamattina La Gazzetta dello Sport in un articolo firmato da Luca Taidelli. Il giornalista spiega che tutte le squadre che hanno fatto la storia della Beneamata cominciavano con una cantilena: “«Sarti, Burgnich, Facchetti…», «Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel…», senza dimenticare lo «Zenga, Bergomi, Brehme…» che veniva schierato da Trapattoni. Chiaro il paragone è sul ritornello e non sulle vittorie, quelle per Spalletti devono ancora arrivare, ma il tecnico nerazzurro sta inanellando una serie di risultati che hanno dato positività all’Inter, senza però dimenticare di tenere sempre i piedi ben piantanti per terra. Dopo il pari con il Torino, arrivato prima della pausa, si ricomincia dall’Atalanta che arriva al Meazza, alle 20.45, domenica sera. “Se per la sesta volta consecutiva scendesse in campo la stessa formazione il record scatterebbe non soltanto a livello interista, ma proprio di calcio italiano. Dal ‘94-95 infatti nessuna squadra ha schierato in Serie A lo stesso 11 in sei turni di fila. A cinque si è fermato l’Ascoli, che nel 2010-11 iniziò la stagione senza variazioni. Per gli amanti delle statistiche, prima dell’avvento di Spalletti l’Inter non era mai andata oltre alle tre formazioni uguali di fila ed era successo l’ultima volta a marzo 2016“.

Tutto è nato “quasi per caso, a causa di un polpaccio e una tonsilla. Il problema muscolare se lo è procurato in nazionale Brozovic dopo i lampi di Benevento. La tonsillite acuta ha invece messo k.o. Joao Mario alla vigilia del derby del 15 ottobre”. In effetti dopo la gara con il Milan, Borja Valero è diventato il trequartista titolare alle spalle di Icardi e Vecino e Gagliardini i titolari in mezzo al campo, davanti alla difesa con Nagatomo a sinistra e Dalbert in panchina puntualmente. Handanovic, Skriniar e Miranda hanno sempre giocato finora, non hanno saltato neanche un minuto come Perisic, ma anche Icardi, D’Ambrosio e Candreva sono sempre partiti da titolari e sono stati sostituiti solo per qualche minuto durante questo inizio di campionato.

Come dicevamo, Spalletti ha così dato un’identità solida alla squadra, ha lavorato sulla testa dei suoi e anche chi parte dalla panchina, come spesso succede ad Eder, si sente motivato a scendere in campo. Se riesce a dare la stessa incidenza, lo stesso impatto sulla gara, pure a Brozovic e Joao Mario, il mister avrà trovato la giusta misura per proseguire al meglio in campionato provando a centrare l’obiettivo Champions. Si ricomincia dall’Atalanta di Gasperini e dalla filastrocca…

(Fonte: La Gazzetta dello Sport, 18-11-2017)

FcInter1908.it è il sito di notizie sull'Inter. Collegati per rimanere informato sul mondo neroazzurro. Clicca per visitare fcinter1908.it