Diventa tutto difficilmente commentabile senza dover cadere in cose dette e ridette altre mille volte, senza dover parlare di persone e situazioni diventate insostenibili anche per la persona più buona del mondo. Diventa difficile parlare della decima sconfitta in campionato, pur chiamandoti Inter, ma questa è la realtà, questa è l’Inter, inutile aspettarsi nulla.
L’Inter non c’è e Bonaventura la punisce
L’Inter iniziava, a San Siro con la Fiorentina, un mese pieno d’impegni e pieno di speranze racchiuse in alcuni obiettivi da perseguire ed altri da sognare. Anche l’interista più positivo del mondo s’aspettava lo scherzo da parte di una squadra che a questo ha abituato. Detto fatto, la viola, senza rubare alcunchè passa 0-1 al Meazza
I nerazzurri ci mettono del loro. Nonostante la qualità, poi messa in campo nel pieno splendore possibile, degli interpreti, Lukaku e compagni mettono in mostra la peggior opera scenica possibile sbagliando tutto, (e di più), quanto potesse essere possibile sbagliare. L’emblema è il gol sbagliato, dal belga, che racchiude tutta gli errori, o per meglio dire, gli orrori, mostrati dai ragazzi nerazzurri. Quando nel primo tempo c’è l’errore di Mkhitaryan che non serve Lukaku meglio appostato, ogni interista nel mondo ha pensato alla beffa e, guarda caso, così è stato.
Al 13′ della ripresa Bonaventura, che non segnava di testa da Milan Atalanta del 2018, proprio con la parte più alta del nostro colpo batte Onana e gela uno stadio che, mentalmente, s’era già preparato al peggio. Tutto quanto succcede dopo è frutto di una rabbia che, spesse volte, porta a nulla oppure trova sulla propria strada delle prodezze difensive del portiere altrui, Terracciano, che di piede, salva su Bellanova. Tutto il resto è utile alle statistiche, la realtà è un’altra ed è ben chiara
Ciò che i numeri dicono chiaramente
Ogni sconfitta è diversa, ma tutte insieme sommate portano a dei ragionamenti. In altri momenti storici, con altri Presidenti, probabilmente, dopo uno score del genere la testa della guida tecnica della squadra sarebbe saltata già da un pezzo, ma ora è periodo di vacche magre e chi si mangia il fegato sono solo i tifosi nerazzurri.
10 sconfitte in 28 gare di campionato. Il 35,7% delle sfide sono state perse. Sono 32 i gol subiti dalla formazione nerazzurra, esattamente il doppio del Napoli primo in classifica, (16). Numeri e sintomi di un sistema di gioco che non regge più e di un allenatore, che pur avendo studiato la materia, non vede che è giunto il momento di apportare qualche modifica per poter sorreggere meglio la fase difensiva.
Quanto raccontato è anche un fattore mentale. L’Inter, vedendo altri obiettivi più abbordabili, sembra aver staccato la spina dalle sfide di campionato pur essendo il quarto posto un obiettivo da perseguire, quasi, forzatamente. La non corsa delle altre pretendenti, aiuta il percorso dei nerazzurri, ma così non va
Musica diversa da martedì?
La musica in casa Inter deve cambiare. Martedì c’è una partita estremamente importante. Una semifinale di Coppa Italia da giocare in casa dei rivali di una vita che, potrebbe indirizzare la conquista, o meno, della seconda finale consecutiva, dopo quella vinta l’anno scorso.
La musica, come già detto, deve cambiare. Aprile è anche il mese del doppio confronto con il Benfica laddove non ci si potrà permettere di sbagliare così tanti gol come fatto in queste ultime uscite e, laddove, qualche accorgimento tattico, sarà necessario per una squadra che, una volta che va sotto, fa una fatica bestia a recuperare e, spesso, non ci riesce.
E voi cosa ne pensate di questi numeri? COMMENTATE SUL FORUM