Alla vigilia della partita di campionato con il Chievo, Luciano Spalletti incontrerà i giornalisti nella sala stampa del Suning Training Center.

FcInter1908.it, live dalla Pinetina, vi riporta le parole del tecnico:

-Si aspettava un’Inter così?

Il mondo Inter era un mondo attraente a vederlo da fuori, dopo poche partite e poche settimane di lavoro si capisce subito con chi hai a che fare e fin da subito ho detto che siamo una squadra forte e che lo avremmo fatto vedere. Vi ho un po’ sfidato, loro stanno mettendo in pratica quello che mi sembrava sulla carta. Sono straconvinto che non riperderemo per strada quello che abbiamo costruito, ma è chiaro che vincere sempre o quasi diventa impossibile, ma noi vogliamo allenarci per le cose impossibili, in modo che poi diventi sempre più facile. Ci aspettiamo sempre il peggio, o il meglio.

-Domani: opportunità o trappola?

Che ci siano aspettative è giusto, noi non ci siamo tirati indietro fin dall’inizio, né con i discorsi né con i comportamenti. Vogliamo prenderci le nostre beghe, portare in fondo un discorso corretto di risultati, trasferendo ai nostri ‘impossibili’ tifosi quello che è un sentimento verso questi colori, questa maglia, questa storia e lo dobbiamo fare di volta in volta. La strada è ancora lunga, difficile e bisogna essere convinti del lavoro che facciamo quotidianamente, della personalità, della testa che abbiamo per arrivare fino in fondo. Due o tre partite, come dice Sarri e mi trova d’accordo, le sanno vincere tutti. Che diventi uno stile e si arrivi in fondo tocca a poche, noi vogliamo essere tra quelle tre che arrivano in fondo. Bisogna essere cadenzati e non riuscire a farsi turbare da niente.

-Allegri dice che Napoli e Inter sono favorite. Timore?

La Juventus è la favorita, è la squadra più attrezzata, ha più forza, più calciatori di grandissima qualità. Penso non sia stata quella la sua intenzione, gli specchi stridono se lui la pensa così. Sa anche assumersi quelle responsabilità che deve avere chi allena una squadra come la Juve, ha sempre fatto grandissimi risultati, c’è ancora tantissimo margine e ha fatto vedere con che personalità sono andati a giocare ieri. Loro sono i più forti e se il Napoli si è inserito è perché è stato il più bravo, ma la più forte resta la Juve.

-Rischio di trovare inferiorità numerica a centrocampo?

Il Chievo gioca con quattro difensori, rombo di metà campo e due attaccanti che si spartiscono l’area di rigore. Sanno benissimo quando tentare di pressare alto, prendere la palla alta e quando tornare nella loro metà campo, difficilmente li trovi sgranati, allungati. Noi dobbiamo far girare palla veloce, portando il rombo di centrocampo in zona campa diventa difficile palleggiare e uscire da lì, ci vuole velocità di pensiero, vedendo le giocate prima con la testa che con gli occhi. Quando si abbasseranno, bisognerà sfruttare le poche situazioni che riusciremo a creare. Li ho visti allenarsi molto bene i nostri professionisti, li ho visti vogliosi, si tratta di questo. Abbiamo a che fare con professionisti veri e i professionisti sanno cosa fare, se no non sono professionisti e non possono ambire a giocare in grandi squadre.

-Icardi non ha proprio un partner… Giocare come la Juve?

Le strade per arrivare al risultato sono più d’una. Sono convinto che la mia squadra riuscirà a fare più possesso, però il Chievo che ha questa grandissima caratteristica di prendersi da solo tutto ciò che gli spetta ha un modo ben preciso di giocare. Noi dovremo essere bravi ad andare sulle corsie esterne e cercare di fare gol così, ma se non prendiamo il dritto per dritto centrale loro sanno farti male. Conoscono come le loro tasche ciò che devono fare e non è che facendo più possesso palla ottengo i tre punti, bisognerà trovare qualche soluzione per le loro verticalizzazioni quando prendono palla. Non mi interessa se saremo quelli con il minutaglie maggiore di possesso palla, qui bisogna tener conto di tutto. Possiamo giocare anche noi con le due punte come la Juventus, magari avremmo fatto più punti, ma ora dobbiamo consolidare gli equilibri, queste squadre nel confronto con noi hanno una consolidata certezza del loro equilibrio. C’è da dare seguito.

-Prescelti per la Hall of Fame?

Bella iniziativa, importante, peccato non riguarda gli allenatori. È facile pescare gente come Corso, Ronaldo… È una cosa molto bella a cui bisogna dare attenzione e forza perché rende poi partecipi del calcio attuale dei mostri sacri, dei totem del calcio mondiale e ci fa ricordare quelle giocate, quelle qualità che ai nostri giocatori attuali a volte passano di mente, ma che si possono riproporre nelle nostre partite. I tre nomi? Facchetti, Meazza, Matthäus.

-Rosa?

Il fatto che abbiamo vinto molte partite giocando con gli stessi quasi sempre, non è detto che con altri non avremmo vinto di più. I nostri giocatori non devono dimenticarsi che fanno parte della rosa dell’Inter, una società riconosciuta in tutto il mondo per storia, tifosi, loro hanno l’obbligo di allenarsi sempre al massimo delle loro possibilità e di farsi trovare pronti ogni volta che verranno chiamati a far parte della formazione, il resto non conta. Siamo attrezzati per poter sostituire tutti i calciatori della squadra titolare. Zero alibi, non ci sono alibi per chi veste una maglia come la nostra.

-Sarri ha detto che senza coppe l’Inter gioca un altro sport. Condivide?

A me sembra lo stesso, se si arriva tra le prime quattro ci qualifichiamo per la Champions, nelle altre due posizioni per l’Europa League, per l’altra posizione per le amichevoli della società. La Juve gioca lo stesso sport e ha vinto sei campionati di fila, forse è con loro che deve confrontarsi, se vuol provare arriva settimo e gioca un altro sport. Noi vorremmo giocare lo sport fatto di 4 partite alla settimana, se ne vorrebbe giocare anche una in più.

-Come sta Vecino? Meglio non rischiarlo?

Vecino sta bene e può giocare.

-Possibilità di sorpassare Napoli e Juve. Aumenta l’entusiasmo ma anche le pressioni?

C’è la stessa possibilità che è quella di fare tre punti, ogni partita ti mette a disposizione tre importantissimi punti, che sono quelli a cui dobbiamo badare. Quando le altre vincono bisogna fare tre punti per mantenere il passo, se perdono bisogna fare tre punti per approfittare del risultato. Mi sembra di aver capito che bisogna vincere.

(Fonte: Dall’inviata di FcInter1908.it Sabine Bertagna)

Prima, però, Spalletti si è fermato a Inter TV:

Domani sarà una partita tosta perché il Chievo sa come fare, si prende tutto ciò che gli spetta da solo, noi dobbiamo essere squadra e solo riuscendo ad essere una squadra forte potremo creargli problemi. Loro sono consolidati, sanno benissimo cosa vogliono, sanno cosa fare e sarà una partita difficile, loro sono di quelli che vendono cara la pelle.

-Formazione: si terrà conto della Juve?

L’unico errore che non dobbiamo fare. Domani non è la partita prima di Juve-Inter, domani è Inter-Chievo e dobbiamo, vista l’importanza che ha una vittoria che porta tre importantissimi punti, vincere le partite come quelle di domani. Ci è successo di vincere con la Juve e non vincere le altre e abbiamo fatto un campionato mediocre. Non dobbiamo commettere quell’errore, è attraverso questi risultati che faremo la nostra classifica, non con la partita successiva.

-Calci piazzati: mai preso gol finora

Noi ci alleniamo in tutte le fasi in cui può essere rischioso per Handanovic, curiamo anche le palle inattive, perché vengono fuori punti importanti per la classifica da questi aspetti.

-Squadre di vertice?

Non so quali siano le differenze, vanno tutti fortissimo, hanno grandissimi campioni, sicuramente con un carico di vittorie dai più fiducia ai tuoi calciatori e loro acquisiscono maggiore sicurezza, non come la nostra che ha bisogno di essere alimentata.

-Tifosi?

Ringrazio i tifosi, continuando così saranno fondamentali per il nostro risultato finale. Io non ho fatto nulla di particolare, li ho trovati lì, pronti a dare questo loro abbraccio.

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