Tifare Inter è una vera e propria altalena di emozioni. Sabato pomeriggio, già alla fine del primo tempo con Salernitana, avevamo capito che la partita non stava prendendo la piega giusta. La squadra di Inzaghi non stava giocando bene e non riusciva a chiudere la partita. Ed in effetti è andata esattamente così: un cross sbagliato di Candreva ha regalato il pareggio ai campani e agitato i sonni di noi interisti. Sabato pomeriggio abbiamo visto giocatori svogliati che non facevano presagire nulla di buono per la partita di martedì in Champions.

“In Portogallo piazziamo un pullman davanti la nostra porta e giochiamo di contropiede” con la speranza di contenere i danni e magari riuscire a tornare indenni a Milano per poterci giocare il ritorno. Per “indenni” i più ottimisti speravano in un pareggio o in una sconfitta di misura. Invece è arrivata la sorpresa delle sorprese: gli uomini di Inzaghi si ricordano di essere dei campioni e giocano alla grande. Martedì con il Benfica, ho visto la migliore Inter della stagione. Con le dovute precauzioni questa Inter mi ricorda quella del campionato 1993/1994. Molti di voi lettori forse non eravate neanche nati in quel periodo e io, invece, quell’anno ho rischiato di rimanerci secco a causa di quella altalena di emozioni che la Beneamata ci regalava: rischiammo seriamente di retrocedere (solo all’ultima giornata raggiungemmo la matematica salvezza) in campionato, ma vincemmo la Coppa UEFA (l’attuale Europa League). Insomma, una situazione strana con l’Inter bella e vincente in Europa, ma in continua difficoltà in Campionato, un caso da Dr. Jekyll and Mr. Hyde per prendere spunto dalla storia del Cinema.

Perché in Europa sì e in campionato no?

In quella famosa stagione 1993/94 si diceva che i campioni dell’Inter, gli olandesi Bergkamp e Jonk, si stavano mantenendo per il mondiale americano e che ci tenevano a fare bella figura solo in Europa per avere la convocazione in nazionale. Tant’è che l’attaccante olandese diventò capocannoniere della Coppa UEFA.
Quest’anno? Il mondiale si è già giocato. Quindi sicuramente nessuno si sta risparmiando, forse c’è qualcuno che è spompato dopo il Mondiale? Mi riferisco, ovviamente, a Lautaro che da un mese a questa parte, sembra l’ombra di se stesso. Ma gli altri? Perché giocano bene in Champions e male in campionato? Sicuramente la posizione in classifica non aiuta, molto probabilmente si sentono sicuri di qualificarsi in Champions e sanno che non hanno più nulla da dire per lo scudetto a causa dei passi falsi fatti ad inizio campionato. Ma di sicuro non c’è ancora nulla e la qualificazione in Champions non viene regalata a nessuno.

È colpa della Società?

I forse per cui l’Inter in campionato non gioca bene sono tanti. Uno dei motivi è sicuramente l’instabilità societaria che non aiuta. Non si sa se ci sarà un cambio di proprietà, non si sa se verranno rinnovati i contratti di molti giocatori. Milan Škriniar andrà via e di fare bella figura in campionato non gliene frega molto? Lukaku resta o torna a Londra? Stefan De Vrij non ha ancora rinnovato e non è felice del ruolo di rincalzo. Acerbi deve convincere Lotito a rimanere all’Inter pagando un indennizzo alla Lazio, Bastoni sta trattando per il rinnovo e Brozovic sembra sempre più lontano da Appiano. Tutte queste situazioni non chiare, certamente non aiutano la squadra a concentrarsi sugli obiettibi.

E Inzaghi?

Fino a martedì pomeriggio bisognava mandare via Simone Inzaghi, colpevole di non portare i risultati sperati. Dopo le 23 di martedì l’allenatore piacentino è diventato un eroe che insegna calcio a mezza Europa. Per quanto mi riguarda è giusto che resti fino alla fine del campionato, poi, in base ai risultati ottenuti si decide. Ma perché nelle coppe (qualsiasi esse siano: nazionali o europee) il nostro Simone riesce a tirare fuori il meglio dai suoi uomini? L’ha fatto con la Lazio e lo sta facendo con l’Inter. Credo sia una questione di “genetica” ogni allenatore probabilmente è più specializzato in qualcosa piuttosto che in un’altra. Ci sono, ad esempio, allenatori che riescono a fare bene solo con la nazionale oppure ci sono allenatori che riescono a vincere qualsiasi campionato, ma poi non riescono a vincere nelle coppe (vedi Antonio Conte o Massimiliano Allegri). Certo, ci sono anche allenatori come Carlo Ancelotti e Josè Mourino che riescono a vincere ovunque tutto, ma il nostro allenatore sembra essere solo specializzato nelle “partite secche”. A questo punto ben venga questo tipo di specializzazione per il nostro allenatore e ben venga una nuova altalena di emozioni come nella stagione 1993/94.