Tutte le epoche storiche sono state caratterizzate dal succedersi dei re. Chi per cause indipendenti dalla propria volontà e chi per scelta, o abdicazione che dir si voglia. Sia nel primo che nel secondo caso, è stato praticamente impossibile per il re in questione tornare sui propri passi, vuoi per impossibilità, vuoi per una questione di etica. Come si direbbe oggi, fatta la scelta paghi la conseguenza, caro Romelu.

Ora è tardi Romelu…

In Italia il periodo della Monarchia è finito oramai da un po’ di anni, ciò nonostante, a Milano e dintorni negli ultimi due anni una frange del popolo è come se fosse tornata a quel periodo. Merito di un sovrano belga arrivato in città per questioni prettamente calcistiche.

Arrivato a sostituire Mauro Icardi, il belga Romelu Lukaku ci ha messo poco a diventare il sovrano indiscusso del popolo nerazzurro. Una manifestazione d’affetto andata ben oltre le 47 reti in 72 partite. Una manifestazione d’affetto “iniziata” con la rete all’esordio contro il Lecce e proseguita fino al terremoto di agosto. Un terremoto appunto. O per meglio dire un’abdicazione in piena regola per la volontà di diventare importante un territorio monarchico. Il popolo nerazzurro, ferito, ci ha messo un po’ a riprendersi dalla dura botta. Il monarca scappato invece ci ha messo poco a pentirsi della scelta fatta.

Sono di qualche giorno fa, infatti, le parole cariche di malinconia da parte di Lukaku nei confronti del suo vecchio popolo. Parole che hanno gettato scompiglio sia nella sua nuova dimora che in quella vecchia e, specie in quest’ultima, il popolo si è diviso mentre alcuni suoi compagni di corte han mostrato le idee chiare.

Il paladino D’Ambrosio, infatti, ha allontanato dai pensieri il vecchio amico di corte dando in mano alla stampa il concetto forte di passato. Un passato che, in questo momento, non desta incubi dalle parti della corte nerazzurra e per cui può essere lasciato nel cassetto dei ricordi. E i sudditi?

I tifosi si dividono ma….

I vecchi sudditi di Lukaku si son divisi di fronte alle dichiarazioni del loro vecchio re. C’è chi sarebbe pronto ad accoglierlo alle porte della città pur di vederlo tornare mentre c’è chi non vuole vederlo dipinto neanche in cartolina per tutta una serie di motivi…

Caro Romelu, i tifosi si sono sentiti traditi da te per come te ne sei andato. Tu che non piu tardi del 2 maggio dal tetto della tua auto giravi per Milano festeggiando il tricolore insieme al popolo nerazzurro che s’era riversato in città. 3 mesi dopo te ne sei andato per un capriccio che ora ti sta ritorcendo conto.

Cari tifosi, pensateci bene. Il nostro vecchio re se nè andato ripudiandoci come una squadra qualunque. Senza di lui siamo primi in classifica ed esprimiamo un bel gioco. Ha senso rivolerlo indietro? Pensateci bene e riflettete. Ora abbiamo altri giocatori e sono loro, in questo momento tutto il nostro appoggio a (ri)cominciare da giovedì.

Caro Romelu…..

In conclusione mi rivolgo, nuovamente, a te caro Romelu. L’Inter per noi tifosi è qualcosa che va oltre il semplice amore razionale. E’ qualcosa che s’infila nelle vene e non si leva più fin da quando nasciamo. Ogni nostro giocatore viene sostenuto fino a quando veste la maglia della Beneamata. Se poi se ne va senza mancare di rispetto sarà da noi sempre applaudito e rispettato. Altrimenti sarà un avversario qualunque.

Good Luck Romelu!

Demetrio Bruno
Scrivere è bello. Farlo parlando della propria squadra del cuore credo sia la massima aspirazione per chiunque sogni di fare questa professione.