Paura, inquietudine e fantasmi che si sono riproposti nella serata di San Siro. Tutte spazzate via dalla possenza del numero 90 di giallo vestito, Lukaku, tornato a far la differenza. Si dice che la paura fa novanta,questa volta la paura stessa è stata sconfitta. Champions ipotecata? Con l’Inter mai dire mai, tuttavia il +5 lascia tranquilli, o quasi….
Primo temmpo sonnecchiante, ma poi…
Diciamocelo, il primo tempo dell’Inter non è stato sicuramente tra quelli da ricordare maggiormente all’interno della stagione. Più che demerito degli uomini in giallo, è stato merito assoluto dei neroverdi di Alessio Dionisi che hanno fatto i diavoli a quattro presentandosi a San Siro volenterosi di far la festa ai nerazzurri, come lo Spezia al Milan nella sfida delle 18. Nel computo di un gol annullato per parte, a causa di fuorigiochi ravvisati dal var, il Sassuolo nella prima frazione ha interpretato meglio la sfida e, probabilmente, avrebbe meritato qualcosina di più, ma poi…..
Già, ma poi? Poi, al tramonto della prima frazione, è arrivato l’uomo del destino, quello che indossa la maglia numero 90, che ha deciso di vincere il primo vero duello con Tressoldi e far partire un missile terra-aria che finisce la propria corsa in gol. Il tutto con Lukaku che è scivolato sul piede d’appoggio. La classica situazione in cui se calci bene la spari alta, se calci male, (o non pulito), rendi San Siro una bolgia infernale dantesca. Il cerchio? Sceglietelo voi.
Gli esteti avranno storto il naso davanti a cotanta fortuna? Ci spiace per loro, ma non sempre i risultati passano dal culto della bellezza, quasi mai a dir la verità. L’Inter va al riposo sul 1-0.
Tra gioia e paura, poi c’è Lukaku
Nella ripresa l’Inter parte forte. Inzaghi, al rientro in campo, inserisce Lautaro per l’infortunato Correa, ma è tutta l’Inter ad entrare in campo con un piglio diverso e nel giro di 3 minuti chiude, (o dovrebbe chiudere), la pratica.
Al 55′, Bellanova, intraprendente nel secondo tempo, con una palla crossata in mezzo, provoca la deviazione sfortunata di Tressoldi che infila Consigli per il 2-1. Tre minuti più tardi, il Toro Martinez carica il sinistro, Tressoldi è ancora in traiettoria e Consigli è battuto ancora. Partita in ghiaccio? Giammai, se no che Inter sarebbe?
I cambi di Di Marco e Mkitaryan per Gosens e Asllani fan perdere il filo del ragionamento e il Sassuolo riprende vigore e fiducia. I neroverdi attaccano a testa bassa, l’Inter respinge, sbuffando, ogni palla in una qualsiasi maniera. Quasi ogni palla, in realtà… Henrique al 63′ e Frattesi al 77′, (cara società il 16 sarebbe gradito regalo), bucano un’incolpevole Handanovic e fanno calare i fantasmi sul Meazza.
Sembra il solito film visto e rivisto, la solita storia con il solito harakiri finale. Sembra, appunto. O, per meglio dire, sembrerebbe perchè una ripartenza di Brozovic innesca il 90 che spegne definitivamente la luce per il Sassuolo, facendo guardare l’Inter oltre quegli spettri che le stavano affolando la mente.
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Ciò che i numeri raccontano…
L’Inter è in serie positiva. Questo è scalfito nella pietra ed è li da vedere. Contando solo il campionato sono 18 i gol segnati dalla formazione nerazzurra. 18 gol che hanno portato in dote 15 punti. I subiti, nello stesso lasso di tempo, sono 3, di cui uno dettato da un errore del singolo, Acerbi, contro la Lazio, mentre gli altri due sono quelli presi stasera nel casino generale.
I numeri certificano uno stato di salute psico-fisica ottimale e ciò, oltre al risultato ottenuto all’andata, fa ben sperare in vista di martedì, ma i fantasmi cominciati a veleggiare sul Meazza in coda alla sfida con i neroverdi invitano all’attenzione. L’Inter è storicamente squadra che non deve mai abbassare la guardia per non andare in crisi mistica….a maggior ragione non dovrà farlo martedì, quando il sogno della finale sarà a un tiro di schiocco, o per dirla diversamente, sarà distante un tiro del 90, come la paura…
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