Gary Medel è il prototipo di giocatore che vorrebbe qualsiasi allenatore. Ma quale è il suo segreto? Senza dubbio la costante disponibilità al sacrificio e ad anteporre gli interessi della squadra a quelli personali. Ebbene, il cileno è esattamente quel tipo di giocatore. Quando gli viene assegnato un compito, obbedisce ed esegue, senza una lamentela o protesta. Insomma, disponibilità totale: centrocampista o difensore, per lui, non fa differenza. Come non la fa sistemarsi davanti alla difesa, oppure giocare in posizione più avanzata, come gli aveva chiesto in un’occasione de Boer. E là dietro, può fare il centrale in una linea a 4, ma anche in una 3, in mezzo come a destra. E, a proposito, all’Inter non l’ha mai fatto, ma gli è capitato pure di dover fare il terzino. E poi, magari non avrà tanta fantasia o pulizia, ma ciò che non gli si può non riconoscere è una spiccata intelligenza tattica, che è pure stata la fortuna di quasi tutti i suoi allenatori. Anche quelli della sua nazionale, peraltro. Già perché l’Inter è la squadra top nella carriera di Medel, tuttavia è con il Cile, però, che ha conquistato gli unici titoli della sua carriera: vale a dire le ultime due Coppe America (2015 e 2017) le prime in assoluto nella storia del suo Paese.

(Corriere dello SPort)

Redazione
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