Gironzolando sul forum di Interfans e nei vari gruppi WhatsApp di fede interista, prima della partita si respirava una certa aria di pacata rassegnazione. Un’atmosfera alquanto strana, visto che sarebbe andato in scena di lì a poco il Derby della Madonnina che, mai come quest’anno avrebbe sancito un punto di svolta per le sorti del campionato dell’Inter in ottica Champions.

D’altronde negli occhi dei tifosi c’era ancora la tremenda eliminazione di giovedì scorso dall’Europa League patita dai tedeschi dell’Eintracht di Francoforte ed un certo scoramento era anche comprensibile che ci fosse.

In molti pensavano che lo stesso scoramento si ripresentasse anche negli occhi, nella testa e nelle gambe dei giocatori dell’Inter in questa fondamentale partita contro il Milan.

Le statistiche del resto parlavano chiaro: la squadra di Gattuso in grande spolvero con una striscia positiva di risultati che portava in dote 2,5 punti a partita, con la banda-Spalletti che nello stesso periodo non andava oltre 1,4 miseri punti di media.

La storia narra un finale diverso, con l’Inter che ha disputato una partita in netta controtendenza rispetto a quella di giovedì, vincendo il Derby e riportandosi al terzo posto in classifica con due punti di vantaggio proprio sul lanciatissimo Milan di Gattuso.

La lettura della formazione non lascia superficialmente spazio a sorprese, con D’Ambrosio, Skriniar, De Vrij e Asamoah a comporre la linea difensiva davanti ad Handanovic. A centrocampo trovano posto Brozovic, seppur non al meglio, Gagliardini e Vecino, con la linea offensiva composta da Politano, Perisic e Lautaro Martinez.

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Bastano pochi istanti (9 secondi per la precisione) e si capisce che Spalletti ha però optato per una variazione tattica di non poco conto: Vecino non gioca mezz’ala come ci si poteva aspettare, ma bensì si colloca alle spalle di Lautaro a fare il trequartista “alla Nainggolan”.

Questa mossa destabilizza le prime certezze di Gattuso ed è proprio Vecino infatti che, dopo aver innescato Perisic che mette in mezzo, si infila nell’area rossonera e riceve un grande assist di testa di Lautaro Martinez per il gol dell’1 a 0.

Dal posizionamento della difesa del Milan si evince quanto la posizione di Vecino sia un fattore a cui la squadra di Gattuso non era preparata.

Non è comunque solo la mancata interpretazione della posizione in campo di Vecino ad aver indirizzato l’andamento della partita. Il Milan per buona parte del match ha infatti portato un pressing non propriamente convinto sui portatori di palla dell’Inter, in particolar modo su Brozovic che, seppur non al meglio della condizione fisica, ha avuto modo di distribuire il gioco in maniera piuttosto efficace finché è rimasto in campo.

Proprio dal mancato pressing su Brozovic è nata l’azione che ha portato al rigore decisivo a favore dell’Inter, con il croato che riceve palla indisturbato nel cerchio di centrocampo ed ha tempo e modo di vedere l’inserimento di D’Ambrosio che viene premiato con un filtrante preciso. Poi lo scarico su Politano che entra in area e viene agganciato da Castillejo.

Senza dubbio la mossa che ha deciso il Derby l’ha fatta dunque Spalletti con Vecino schierato trequartista. Molti si interrogano quanto sia stata questa una intuizione del tecnico di Certaldo e quanto ci sia invece di “fortuna” nell’aver pescato un jolly del genere.

La mia opinione è che senz’altro sia stata una scelta ragionata, che ha dato frutti ben oltre le aspettative grazie anche all’atteggiamento tattico del Milan.

Probabilmente ci fosse stato Joao Mario disponibile, la maglia da titolare sarebbe stata sua, e forse le cose sarebbero andate diversamente, ma queste sono solo illazioni.

Quello che più conta è che la squadra ha comunque dimostrato unità d’intenti e grande compattezza, riuscendo a risorgere dalle ceneri dell’eliminazione dall’Europa League, smentendo con i fatti che ci siano spaccature di vario genere all’interno dello spogliatoio, come si erano affrettati a segnalare i soliti giornalisti ben informati.

L’Inter è pienamente in corsa per la qualificazione Champions e la sosta per gli impegni delle nazionali darà modo di capire se ci siano ancora margini per appianare la situazione che si è venuta a creare con Icardi.

Nel frattempo godiamoci quest’Inter vincente e continuiamo ad esultare con tutta la squadra, uniti per raggiungere l’obiettivo che ci è rimasto.

Forza Inter!

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Impiegato tecnico di professione, cantante e chitarrista rock per passione. Amo stare con i miei figli, leggere, scrivere, fotografare e fare qualsiasi cosa possa dare sfogo alla creatività. Nel cuore porto da sempre i colori nerazzurri: per me c'è solo l'Inter!