Alfio Musmarra, collega di Telelombardia, ha parlato del mercato dell’Inter, che si è improvvisamente arenato malgrado le premesse e promesse di inizio giugno: “L’Inter si era sbilanciata, aveva presentato anche uno slogan, qualcuno dell’Inter era anche venuto a trovarci in redazione. Alcune cose le sapevamo, alcune cose le hanno dette pubblicamente, altre le hanno dette a noi off the record. Non sempre si può mettere il virgolettato ma alcune cose uscite sui giornali vengono dalla società. Alcuni nomi, come Davinson Sanchez, Keita del Lipsia, Vidal, Nainggolan non li abbiamo tirati fuori a caso”.

I GROSSI COLPI – “Ausilio e Sabatini hanno lavorato in quella direzione, mi spiace che ora passi il concetto che sia colpa loro. Ma non è colpa loro se il governo cinese ha chiuso i rubinetti. Quando è stato creato l’hashtag #Interiscoming non è stato fatto casualmente, era concordato con la proprietà. C’era disponibilità e si stava lavorando in una certa direzione con un certo tipo di budget. Ad un certo punto in Cina la situazione è cambiata, ha influito certo anche il fair play finanziario ma quello si poteva aggirare con gli obblighi di riscatto”.

COLIDIO – “Colidio viene anticipato perché bisognava farlo rientrare in una situazione antecedente al blocco cinese. Altrimenti si rischiava di perdere anche Colidio. E’ per il blocco cinese che l’Inter ha perso i due ragazzini del Genoa. Se Ausilio dice che l’Inter è sopra Schick da un anno, non è che lo dica a casaccio. Sapevamo bene dell’accordo tra l’Inter e Vidal, Sabatini ci raccontava che Ancelotti gli mandò un sms scherzoso con delle minacce. Poi è arrivato il blocco del governo”

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