E’ ufficialmente cominciata l’avventura neroazzurra per Radja Nainggolan, centrocampista belga nato il 4 maggio 1988 a Antwerp (Belgio). Accolto da circa 200 tifosi neroazzurri, il Ninja ha trascorso la notte all’Hotel Melià e oggi (lunedì) svolgerà le visite mediche di rito. Per averlo tra le proprie fila, l’Inter verserà 24milioni alla Roma oltre ai cartellini di Santon e Zaniolo.

Esordi

E’ Alessandro Beltrami lo scopritore di Radja Nainggolan. Nel lontano 2004, al lavoro in Belgio, s’innamorò del centrocampista indonesiano-belga grazie ad una finta: «Arrivo a Bruxelles in una giornata gelida. Lui gioca negli Allievi del Germinal Beerschot contro l’Anderlecht. A un certo punto fa una finta facendo scontrare in pieno due avversari, e se ne va…».
A crederci è il Piacenza, che spendendo centocinquanta mila euro lo consegna a Bini, allenatore della Primavara. Radja si mette subito in mostra, tanto che l’anno successivo entra in pianta stabile in prima squadra, agli ordini di Mario Somma, che lo sgrezza dal punto di vista tecnico-tattico, ma soprattutto gestisce il suo carattere fragile ed esondante allo stesso tempo, dosando bastone e carota: «sappi che dipende tutto da te, non mi stupirei se fra tre anni sarai diventato un giocatore del Real Madrid così come al tempo stesso non mi stupirei neppure di ritrovarti a giocare in Eccellenza». Nei due anni successivi diventa, con mister Pioli, titolare inamovibile della prima squadra, totalizzando 71 presenze e 3 gol.

La serie A

Il 2010 è l’anno della svolta. Il Cagliari lo acquista a titolo definitivo e lo fa debuttare in serie A il 7 febbraio 2010, proprio contro l’Inter del “triplete”. Inizialmente con mister Massimiliano Allegri non c’è feeling, il centrocampo iper-collaudato Biondini-Conti-Fini-Cossu gli impedisce di giocare con continuità. Il presidente Cellino mal sopporta quel giovane tatuato e spesso lo riprende anche pubblicamente: la rottura definitiva avviene, ironicamente, proprio nel giorno del suo teorico debutto da titolare. Per un ritardo dovuto al cambio d’ora Radja non si presenta alla riunione tecnica e finisce fuori rosa per un mese.

La svolta avvenne in Cagliari-Udinese. Nel secondo tempo Nainggolan ha una chance, entra al posto di Larrivey e sfodera una prestazione da 8 lasciando Cellino e tutto il Sant’Elia sbigottiti. «Questo è un fenomeno». Da quel momento non uscirà più dal campo. Con Bisoli prima e Donadoni poi il rendimento cresce di partita in partita. A Cagliari gioca come mezzala difensiva tutta pressing e inserimenti. Nel biennio 10-12 è il centrocampista con più contrasti vinti in Europa. Ormai è chiaro a tutti che il giocatore è sovradimensionato per il Cagliari, ma nonostante si facciano sotto tutte le big italiane e il Manchester City, il giocatore sceglie di continuare l’esperienza in Sardegna: «Chiuderò la carriera a Cagliari».

Il nome Ninja e il rapporto con i tifosi

I tifosi lo adottano, coniano per lui il soprannome di Ninja, per i tratti orientali e l’attitudine da guerriero, e lo inseriscono nella top 11 di tutti i tempi della società. Tifosi attaccatissimi a Radja anche in questi giorni di trattative con l’Inter, hanno manifestato il proprio amore per il Belga.

 

La Roma e l’esordio in Europa

Il matrimonio con la Sardegna e coi cagliaritani durerà fino al 2014, quando la Roma si aggiudica le sue prestazioni con un prestito di 3 milioni, con opzione di riscatto. Il resto è storia recente. Con Rudi Garcia il corridore factotum affina incredibilmente la tecnica, diventando uno specialista del tiro da lontano (realizzerà in un derby un gol meraviglioso da 30 metri), esordisce in Europa e poi in nazionale. La sua fama è ormai mondiale. Ma c’è ancora tempo per migliorare: nel 2016 avviene l’incontro con Luciano Spalletti, che succede in corsa a Garcia sulla panchina romanista.

L’incontro con Spalletti e il suo ruolo

Al pari di Somma, oltre a lavorare costantemente sulle sue qualità tattiche e tecniche, Luciano cura il carattere istintivo ma a volte dirompente del suo guerriero, difendendolo sempre, anche dopo brutti scivoloni mediatici.

«Radja è fortissimo, è un top player di livello europeo. E’ un giocatore troppo bravo e troppo buono, bisogna essere più maturi solo quando si è davanti alle telecamere. Lui ha solo questo piccolo difetto. Questa sera dorme con me nel letto matrimoniale, così posso tenerlo sotto controllo»

Nel lettone con Spalletti, e scoppiano le risate a Trigoria. Ma Spalletti non scherza: inizia davvero un pressing asfissiante sul ninja, lo tiene al guinzaglio, lo tiene a rapporto alla fine degli allenamenti, lo responsabilizza in campo e fuori, trasformandolo in uno dei più forti centrocampisti del mondo. Già ho scritto del cambio di ruolo che Spalletti gli cucì addosso, addossandolo alla prima punta, in un precedente pezzo, basti qui ricordare che la stagione 2016-2017 è stata la migliore stagione della carriera del Ninja. Segna tantissimo, corre tantissimo, sforna assist e prestazioni mostruose. La migliore dell’anno forse proprio contro l’Inter, a San Siro, in cui segna una doppietta clamorosa.

L’anno successivo Spalletti si trasferisce a Milano, lasciando la Lupa dopo un campionato record; sin da subito prova in tutti i modi a portarsi via il suo scudiero, ma la Roma chiede 70 milioni, e non se ne fa nulla. Con un anno di ritardo, oggi, il sogno dell’allenatore toscano può realizzarsi. Il Ninja è in procinto di approdare a Milano e ricongiungersi al suo mentore: la storia è scritta. E si preannuncia radjosa.