Finito il campionato, il calciomercato entra nel vivo. Ma anche se sono già stati piazzati i colpi De Vrij, Lautaro Martinez e Asamoha, per l’Inter sarà ancora una volta una sessione difficile. Una corsa contro il tempo.
Niente acquisti fino al 30 giugno ma solo cessioni per tagliare il traguardo dei 40 milioni di plusvalenze utili a rispettare i paletti Uefa del Fair Play Finanziario per il bilancio 2017-2018.
L’obiettivo è quello dello scorso anno: raggiungere la somma necessaria senza cedere i big della rosa. Missione impossibile?

Lo scorso anno, svolta nelle ultime 48 ore

Anche lo scorso anno è stata una corsa contro il tempo. Le previsioni erano pessime e si preannunciava l’addio di uno dei due pezzi pregiati della rosa – Icardi e Perisic, il croato con più insistenza – ma alla fine Piero Ausilio è riuscito a racimolare 30 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno e tutto è andato per il meglio.
A salvare il bilancio nerazzurro sono stati i primavera Dimarco e Miangue – per i quali è stato stabilito anche un diritto di recompra – e Gravilllon ed Eguelfi che hanno portato in cassa più di 10 milioni puliti; poi a completare l’opera le cessioni strateguiche di Caprari alla Samp (nella trattativa che ha portato la sorpresa Skriniar all’Inter) e l’argentino Banega al Siviglia.
Trenta milioni in saccoccia e Inter salva.

Obiettivo 40 milioni, ne servono ancora 25.

Altro giro, altra corsa… e asticella che si alza ulteriormente in virtù dei vincoli imposti dall’Uefa. Qualche soldo in cassa c’è già: le cessioni di Jovetic, Medel e Dodò nell’ultima sessione estiva del calciomercato hanno portato 3 milioni di plusvalenza utili al bilancio che si chiuderà il prossimo 30 giugno. Buone notizie anche sul fronte Kongdobia e Nagatomo, con Valencia e Galatasaray che sembrano intenzionati a riscattare i relativi prestiti garantendo un prezioso tesoretto da poco più di 12 milioni di plusvalenza all’Inter.
Siamo già a 15 dunque… ma per raggiungere quota 40 ne servono ancora 25.
Icardi, Perisic, Brozovic, Handanovic… basterebbe vendere uno di questi per ripianare i conti del bilancio ma la strada che si vuole percorrere è un’altra. Come fatto lo scorso anno.

Obiettivo 40 milioni di plusvalenze per l’Inter, le possibili soluzioni

Lo scorso anno, come abbiamo già accennato, a dare respiro alle casse nerazzurre sono state le entrate delle cessioni di alcuni giovani della primavera. Ma non si può sempre pensare di smantellare il vivaio per risanare il bilancio, occorre anche dare uno sguardo alle occasioni della prima squadra.
Certo, di giovani interessanti l’Inter ne ha da vendere – appunto – e piazzare, magari sempre con un diritto di recompra – gioielli come Pinamonti, Emmers, Vanheusden e Zaniolo vorrebbe dire fare centro per la seconda volta.
Ma guardando la rosa nerazzurra, quali sarebbero i sacrificabili sull’altare del bilancio?
Icardi, indubbiamente è il primo della lista. Ormai il suo impatto sul bilancio è bassissimo e una sua possibile partenza porterebbe plusvalenze importantissime anche in ottica di mercato in entrata. Ma è pur sempre il capitano, il bomber da 100 gol in serie A con la maglia dell’Inter; la punta di diamante dell’attacco nerazzurro.

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Brozovic e Perisic. Il primo viene da un finale di stagione entusiasmante e ha una clausola rescissoria di 50 milioni; il secondo ha estimatori in Premier League e non parte per una somma inferiore ai 40. Ma attenzione, il mondiale è alle porte e potrebbe come in ogni edizione lasciare i prezzi invariati o farli esplodere al rialzo: chissà che non sia l’occasione di rivalutare anche investimenti che con il tempo si sono rivelati un azzardo, come per il portoghese Joao Mario.
Eder, Handanovic, Candreva, D’ambrosio, Santon e Ranocchia, senza contare anche alcuni prestiti come Bardi, Manaj, Ansaldi e Biabiany. Parliamo giocatori che al momento non hanno un grandissimo mercato ma che con le loro cessioni potrebbero portare all’Inter delle entrate importanti ai fini del fair play finanziario.

Il mercato in entrata dipende da quello in uscita

I vertici nerazzurri non hanno intenzione di vendere o addirittura svendere titolari e pezzi pregiati per sistemare il bilancio. Anzi… occorre fare il più possibile per rispettare l’accordo Uefa, anche in vista del mercato in entrata. La volontà infatti è quella di rinforzare la squadra in vista del prossimo campionato, partendo magari dalla riconferma di pedine importanti come Cancelo e Rafinha che al momento – come detto dallo stesso mister Spalletti – non sembrano essere sulla strada che li riporta a Milano.

“Cancelo e Rafinha in questo momento non si possono riscattare, in un secondo momento vedremo.”

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