L’estate interista si sta dimostrando magmatica. Dopo essersi assicurato anzitempo giocatori del calibro di De Vrij, Asamoah e Lautaro Martinez, il DS Ausilio ha acceso gli animi dei tifosi portando a Milano Radja Nainggolan e un giocatore versatile come Politano.

Nella giornata di venerdì si è concluso il primo round di mercato, che ci metteva di fronte i paletti del fpf della scorsa stagione. Cosa ci aspetta nel secondo e ultimo round? Questa la previsione della nostra redazione.

Malcom, la freccia

Classe 1997, Malcom Filipe Silva de Oliveira conosciuto come Malcom, è uno dei talenti più promettenti del calcio brasiliano. Ha esordito nel Corinthias a soli 17 anni, per poi approdare nel gennaio 2016 nella piccola realtà francese del Bordeaux. Il primo anno, solitamente più difficoltoso per l’adattamento al calcio europeo, è stato sorprendentemente positivo; 9 gol e 7 assist in 45 presenze.

L’anno successivo è quello della consacrazione: nella stagione appena conclusa è andato a segno 12 volte e ha fornito 8 assist in 38 presenze complessive. Niente male per un esterno d’attacco, tanto da attirare le attenzioni dell’Inter.

Lo scorso anno abbiamo fatto i conti con la povertà di gol provenienti dalle ali e in particolare dall’assenza nella colonna marcatori di Candreva.

Malcom è una tipologia di ala che abbiamo visto raramente in questi anni (Karamoh a parte), trova la porta da notevole distanza, è agile e abbina un ottimo controllo di palla ad una buona creatività.

Mostra ancora alcune lacune (in fase difensiva Candreva è superiore), ma enormi margini di miglioramento data la giovane età. È risultato il quinto miglior giocatore della Ligue One con una media di 7.57 (dati Sofascore), davanti a mostri come Cavani, Di Maria, Dani Alves e Mbappè.

Dembelè, eleganza e muscoli

Mousa Dembelé nasce nel 1987 a Wilrijk, un distretto dell’importante città portuale di Anversa. Madre belga e padre maliano, prende dalla prima il carattere calmo, dal padre la fisicità straripante.

Dopo due anni in cui si mette in mostra con la maglia del Fulham, passa nel 2012 al suo attuale club, il Tottenham. Diventa una colonna del centrocampo degli spurs, un leader silenzioso che abbina grande dinamismo nello stretto ad una eleganza felina.

Nonostante le sue lunghe leve infatti, togliergli la palla è un mestiere estremamente frustrante. La sua utilità non si nota tanto in zona gol (appena 10 gol in 236 presenze), quanto in fase di interdizione e costruzione.

Una diga a centrocampo, dotato però di grande tecnica. Arriverebbe nella piena maturità della carriera, portando esperienza anche in campo internazionale (indispensabile in Champions League). Negli ottavi di finale di Champions contro la Juventus si liberava degli avversari sfruttando il corpo e la forza nelle gambe, per poi creare occasioni da gol per i compagni. Brozovic lo affiancherebbe in mediana, aumentando esponenzialmente sia la qualità che la fisicità cercata tanto da Spalletti.

Florenzi o Vrsaljko?

Dopo un’ottima annata spesa tra le file del Sassuolo, Sime Vrsaljko due stagioni fa si è accasato nell’Atletico del Cholo Simeone. In queste stagioni il terzino croato non ha mai convinto e, complice anche un serio infortunio al ginocchio, è rimasto quasi sempre ai margini del progetto. Ora vorrebbe cambiare aria e perché non tornare in quella Serie A dove aveva messo in mostra le sue qualità?

Lo scoglio più grande rimane la domanda dell’Atletico, che vorrebbe almeno 20 milioni. Per Florenzi il discorso è diverso. Benché abbia un contratto in scadenza nel 2019, nella capitale sente aria di casa.

Tutto dipenderà dalle trattative per il rinnovo. I giallorossi sono fermi a 3 milioni, l’Inter gli offre un quadriennale di 4 milioni. Se le parti rimanessero distanti, non dovrebbe essere difficile per i nerazzurri convincerlo.

A Milano ritroverebbe sia Nainggolan, che un tecnico che lo ha valorizzato. A quel punto il tecnico di Certaldo potrebbe sperimentare il cambio di modulo in gara, passando da una difesa a quattro a quella a tre.

DIFESA A QUATTRO:

DIFESA A TRE:

Pensando in grande

A fine stagione i giornali avevano prospettato uno scenario apocalittico per i nostri colori (tanto per cambiare), con l’impossibilità certa di mantenere i nostri big, sacrificandoli per il FPF.

Ausilio ha smentito tutti impostando (fino ad ora) un grande mercato, trattenendo Skriniar, Icardi, Perisic e Brozovic e rinforzando la squadra con grandi innesti. Se si dovessero prendere questi tre giocatori allora la torta per la prossima stagione sarebbe completa.

Con una ciliegina chiamata Rafinha.

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