Nel corso di un suo approfondimento nell’edizione odierna de Il Giornale, Franco Ordine ha effettuato un primo bilancio sul’operato del VAR in Serie A: “La contabilità esibita dalle fonti arbitrali è un vero inno alla tecnologia: 15 errori corretti in 40 partite, per una media di uno ogni 2,7 partite. Inoltre l’iniziativa non procura costi eccessivi alla Lega di serie A. Due cifre su tutte: l’installazione della goal line technology costa circa 250mila euro per stadio, la cabina per il Var (che è sigillata, neanche Rosetti e Rizzoli possono accedervi), 150mila euro per un totale all’anno di 1,5 milioni, il costo di uno stipendio di un calciatore medio di serie A. Qualche errore capita anche nel nostro campionato, naturalmente. L’esempio più recente segnalato dagli addetti è di domenica in Milan-Udinese, arbitro Guida, arbitro Var Abisso (per combinazione il fischietto designato per Milan-Spal di mercoledì sera). Giusto intervenire sul primo fuorigioco di Lasagna (immagini nette), improprio intervenire sul secondo fuorigioco di Kalinic (quello del 3-1) perché, se c’è, è di millimetri e in casi come questi il protocollo prevede la correzione solo di «chiaro errore». Inoltre gli assistenti hanno l’obbligo, in caso di posizione dubbia, di lasciar correre per favorire un maggior numero di gol”.

Redazione
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