Rispettare delle aspettative in un certo senso è sempre un’arma a doppio taglio, se si sbaglia si ha fallito se si raggiunge la meta si è fatto il proprio dovere. Ieri sera l’Inter ha rispettato le aspettative andando a giocare in casa dello Sheriff in Moldavia nella città di Tiraspol dove era crollato ad inizio Champions il più blasonato Shakhtar e squadra, lo Sheriff, che poco più di un mese fa vinceva in quel di Madrid contro un Real costretto alla resa.
Quindi, forse, l’Inter ha sì vinto due partite che per chi vuole andare avanti nell’Europa che conta sono d’obbligo ma che per il contesto dal quale provengo dovrebbero essere viste come ottime prestazioni e sei punti d’oro, stop.

  • La vittoria nerazzurra smuove la classifica rendendola interessante se vi si registra la conquista dei tre punti per il Real Madrid contro gli ucraini di Donetsk e che svettano nel girone con 9 punti seguiti proprio dall’Inter a 7, Sheriff 6 e fanalino di coda lo Shakhtar con appena un punto. Quest’ultimo prossimo avversario di un’Inter alla quale basterebbe vincere o banalmente un pareggio se il Real Madrid riuscisse a rispettare le famose aspettative in Transnistria.
    La qualificazione agli ottavi manca dalla stagione post-triplete e non raggiungerla in un girone per tre quarti specchio di quello dello scorso anno sarebbe un rimpianto ancor più sconcertante rispetto proprio a quello che si è provato l’anno passato.

La squadra in Champions sta facendo un bel cammino, le prime due gare sono state allarmanti per i risultati ottenuti e non per come si è giocato e soprattutto perché si sapeva che si sarebbe arrivati al doppio scontro con il Tiraspol da dentro o fuori dove, in queste circostanze, non sempre l’Inter ha dimostrato di aver quel carattere per superare la paura di non poter sbagliare.

Sbloccarla

L’Inter inizia la partita con lo stanziarsi nella metà campo dello Sheriff, abitudine che durante la gara praticamente non perderà mai. Ma questo è uno stile di gioco favorevole ai moldavi che, molto bassi, difendevano ordinatamente pronti a ripartire in contropiede.
Il primo tempo è stato, di conseguenza, un susseguirsi di tentativi da parte nerazzurra di chiudere il Tiraspol interamente entro le proprie mura cercando di trovare una breccia per poter sfondare ed entrare a saccheggiare.
Nulla di tutto ciò, almeno per i primi 45 minuti.
Verso il 35esimo l’Inter era superiore per ritmo, occasioni mancate e pressione alta portata agli avversari che resistevano a testa bassa, finché ne avevano in corpo.
Il palo di Lautaro a 5 minuti dalla fine della prima frazione, essendo stata l’ennesima occasione mancata, sottolinea anche la mancanza di un pizzico di fortuna da parte dei nerazzurri.
Nella ripresa l’Inter decide di imporsi ancor più nettamente e il cambio Darmian (ammonito) per Dumfries ne è la dimostrazione, Inzaghi cercava fin dal principio più spinta perché nel primo tempo quando si abbassava il ritmo e la rapidità del possesso palla con la manovra che volgeva alla lentezza, ecco che lo Sheriff si chiudeva divenendo impenetrabile. Audacia che viene ripagata con la rete al 54’ di Brozovic (premiato poi come miglior in campo, di nuovo), la prima stagionale del croato che servito da Vidal con una finta aggira due avversari e con il destro sblocca una partita che altrimenti poteva diventare complicata.
Da lì in poi: l’Inter si rilassa e se già stava dominando gli avversari perlomeno abbandona l’ansia di dover far gol al più presto, d’altro canto i giocatori del Tiraspol si sbilanciano e alzano il baricentro di una trentina di metri, mossa che permette ai nerazzurri di avere campo in ripartenza.
Al 63’ su assist dell’immenso Brozovic arriva il raddoppio di Skriniar che fa salire, quest’anno, il suo bottino personale a quota tre gol e conferma di attraversare un’ottima forma.
Partita a questo punto definitamente chiusa, Inzaghi cambia e alla prima palla toccata da Alexis Sanchez appena subentrato a Lautaro, arriva la terza rete nerazzurra a sancire i tre punti.
Unico neo il gol della bandiera di Traore al 92’ che, anche se subito a giochi praticamene fatti, poteva essere evitato.


Dai singoli al collettivo

Se non ci fosse stata la prestazione di Marcelo Brozovic a farla da padrone, oggi il migliore in campo sarebbe stato senza ombra di dubbio Vidal. In fase di interdizione una vera macina, ha dettato tempi ed inserimenti senza mai esagerare e scaturire in foga gratuita, se Inzaghi aveva dei dubbi per il derby la partita di ieri sera lo metterà ancor più in difficoltà sulle scelte da prendere domenica.
Molto bene anche il reparto difensivo, Bastoni sembra aver ritrovato la brillantezza e sicurezza smarrite fino a qualche settimana fa, mentre De Vrij dopo un paio di palloni persi nei primissimi minuti ha anche lui ripreso a lavorare come un tempo. Unica sbavatura il gol, come detto pocanzi. Subita tra l’altro da una marcatura non eccezionale del migliore dei tre oggi (e da inizio stagione): Skriniar, lo slovacco fa la sua classica partita impeccabile in fase difensiva oltre alla rete del 2 a 0 che affossa lo Sheriff. Invece inizia ad essere palese la piccola involuzione, sotto il profilo delle prestazioni, da parte di Lautaro. C’è chi ipotizza possa risentire del grande sforzo fatto da tutti i sudamericani che giocano in Europa nell’ultimo periodo, il che non è un appunto poi troppo lontano da quella che potrebbe essere la verità.
El Toro tra Argentina ed Inter non è mai stato risparmiato e il fatto che ora ne stia risentendo fisicamente è più che accettabile. Prestazione opaca quella di ieri con molti passaggi errati, poca freddezza nel momento di dover prendere la decisione giusta ed un palo colpito a dimostrazione che a volte anche un pizzico di fortuna dalla propria cambierebbe il corso delle cose.
Ci auguriamo si scateni domenica nel derby, sarebbe un bel modo per dimostrare che è ancora “sul pezzo”.
Proprio come Barella, dimostrazione vivente che la costanza ha pelle, occhi e gambe anche oggi è stato prezioso seppur non prima donna. Sicuramente non al centro dei riflettori invece Dzeko, sempre in partita ma mai incisivo (a prescindere dall’arrivo o meno di un suo gol), nonostante abbia avuto diverse palle gol non ha dato l’idea di poter dare quel qualcosa in più. Edin vive partite del genere durante la stagione, per fortuna stavolta il suo contributo non è stato fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo, magari si è tenuto il meglio per domenica, chissà.

Pratica Sheriff: archiviata. Si va avanti

Il 3-1 conquistato in terra moldava nel pre-match contro il Milan è una mano santa per il morale se si considera anche il fatto che i cugini (sempre ieri ma nel pomeriggio) hanno pareggiato con il Porto per 1-1 non migliorando affatto una situazione già abbastanza allarmante: è il primo punto in quattro partite di Champions. Ma attenzione, anche alla vigilia della partita con la Juventus si era arrivati proprio con una vittoria fiduciosa contro gli sceriffi dell’est eppure il “non voler ammazzare la partita” contro i bianconeri ha portato a subire “quel rigore” ed è arrivato il pareggio che tutti sappiamo. Ergo, con il Milan non basterà il fattore fiducia bisognerà ragionare proprio come si è fatto per lo Sheriff: partita decisiva da dentro o fuori (naturalmente l’avversario è di ben altra natura e nonostante a loro manchi T.Hernandez per squalifica rimane sempre una stracittadina), a maggior ragione se si pensa che nella partita successiva si affronterà il Napoli.
Insomma, è un buon momento per noi e dobbiam cercare di cavalcare l’onda. A conferma di ciò nel pre-partita ha parlato Ausilio confermando la serenità in casa Inter non solo in campo ma anche fuori. Il dirigente nerazzurro ha parlato dei contratti di Barella e Brozovic rassicurando sull’arrivo del rinnovo del primo (siamo ai “dettaglissimi”) e fatto trasparire serenità sul secondo, dove però la situazione è ancora da definire in lungo e largo: ci vorrà tempo.
Sempre Ausilio ha dedicato qualche parola anche al mercato, rivolgendosi a gennaio, e alle sirene provenienti dalla Premier in particola da Londra sponda Tottenham visto l’eminente arrivo di Antonio Conte sulla panchina degli Spurs, dichiarando a chiare lettere che non ci saranno cessioni illustri nel mercato di riparazione, tranquillizzando tifosi e placando i media fan del “supermercato-Inter”.
La strada è molto lunga e nel futuro prossimo tortuosa, ma l’Inter sembra poter affrontare certe burrasche. Testa ai due big-match di campionato e poi Shakhtar per gli ottavi tanto attesi.

Noi ci crediamo, ora palla a mister Inzaghi e a i suoi uomini.