Terza partita consecutiva senza gol per l’Inter, l’ultima volta nel febbraio del 2012, è un chiaro segno che qualcosa dalla metà campo in su comincia a non funzionare più. I due gol sbagliati a porta vuota da Icardi nel derby hanno rotto qualcosa, contro il Torino si è creato poco ed oggi ancora meno. Ci si rammarica soltanto per tre occasioni da rete capitate a Perisic, di cui una clamorosa, ed un rigore in movimento per Rafinha che continua a non trovare mai la porta. Ancora una buona prova per la difesa, sopratutto tra i due centrali che offrono una buonissima prestazione, mentre sulle fasce han faticato non poco sia D’Ambrosio che Santon in fase di creazione ed impostazione.

Complici le assenze di Brozovic e Candreva, Spalletti si reinventa il modulo iniziando la partita con la difesa a tre, spostando Santon e Cancelo tra i cinque di centrocampo in posizione di ala.
La mossa si rileva ben presto azzardata perché per i primi 25 minuti l’Inter non riesce di fatto a mettere in fila tre passaggi consecutivi.
Quando i reparti cominciano a mantenere meglio le distanze tra loro l’Inter si fa pericolosa con due contropiedi entrambi per Perisic, non sfruttati al meglio.
Nella ripresa si torna alla difesa a quattro con l’avanzamento di Cancelo che si dimostra l’unico in grado di creare un’azione pericolosa, ma nemmeno i cambi, tardivi, servono ad evitare questo amaro pareggio.

Handanovic 6,5: Una grande parata nel primo tempo salva il risultato su colpo di testa di Barrow. Poi non viene più chiamato in causa.

D’Ambrosio 5: Costantemente in difficoltà, sopratutto palla al piede dove mostra tutti i suoi limiti, non riuscendo mai a fraseggiare con i compagni. Inizia sul centrosinistra ma viene subito riportato dalla parte opposta dopo venti minuti.

Miranda 7: Prestazione clamorosa, fa a spallate con tutti e non perde mezzo duello, orchestra alla perfezione la difesa. Peccato per l’ammonizione.

Skriniar 6,5: Ha lo scomodo compito di limitare un imponente Cristante e ci riesce alla grande, facendo a sportellate e vincendo ogni contrasto anche lui.

Santon 5,5: Timido per gran parte della gara, sbaglia passaggi e scelte continuamente. Sul finale trova la conclusione da fuori area che non impensierisce Berisha.

Borja Valero 4,5: Chi l’ha visto? Sempre in ritardo, sia di gamba che di pensiero, davvero un giocatore che non possiamo più permetterci in mezzo al campo.

Gagliardini 5,5: Meglio del compagno di reparto, è presente in più azioni e in più fasi del gioco, sfiora il gol sul finale di partita.

Rafinha 6,5: Parte benissimo creando spesso la superiorità numerica sulla trequarti avversaria, peccato che poi l’ultimo passaggio non gli venga mai suggerito in maniera intelligente e che anche lui non sempre scelta la giusta soluzione. Esce per far spazio ad Eder.

Cancelo 6,5: Prestazione da alti e bassi, anche se di fatto è l’unico giocatore che riesce a creare pericolosità dal nulla saltando l’uomo con facilità sulla fascia. Spesso però si incarta da solo e regala contropiedi agli avversari.

Perisic 5,5: Ha il merito di arrivare tre volte alla conclusione, ha il demerito di non fare gol. Nel finale salva il risultato di testa anticipando l’avversario e facendo ripartire l’azione, ma i gol sbagliati pesano ed i punti raccolti sono due in meno.

Icardi 5: Non arriva mai al tiro, offre un buon pallone a Rafinha e poco altro.

Eder 5,5: Se il primo cambio per puntare a sbloccare il risultato è lui, allora qualcosa non va. Tira la classica bordata su punizione facilmente parabile e poi non si vede più.

Karamoh s.v.

Spalletti 4,5: Sbaglia la formazione iniziale mettendo in campo tre terzini contemporaneamente contro una squadra senza attaccanti, di cui due spostati al centrocampo.
Si corregge nella ripresa ma i cambi sono tardivi ed inutili (Karamoh all’88’).
L’Inter veniva da buone prestazioni, invece di cambiare modulo probabilmente sarebbe stato meglio sostituire gli indisponibili Brozovic e Candreva semplicemente con Borja Valero e Karamoh, senza snaturare gli equilibri della squadra.