L’Inter è finita, per l’ennesimo anno.
Cambiano gli allenatori, cambiano i giocatori, ma ogni stagione tra gennaio e febbraio qualcosa succede, e l’Inter non riesce più a mettere in fila cinque passaggi o a calciare a rete.
La sconfitta contro un Bologna reduce dalla sconfitta per 4-0 contro il Frosinone rappresenta il punto più basso dell’era Spallettiana, e pur non essendo a lui totalmente imputabile questo scempio, sarà lui a pagarne le conseguenze perché non è accettabile proporre due mesi di calcio di questo livello, dopo i primi tre mesi su tutt’altro binario.

Handanovic 6,5: Un paio di grandi parate ad inizio partita, poi viene colto si sorpresa dal colpo di testa di Santander.

Cedric 5,5: Non l’upgrade che tutti ci aspettavamo rispetto a D’Ambrosio, molto timido perde tantissimi palloni e non arriva spesso sul fondo.

De Vrij 6: Si perde Santander su corner ma è l’unico errore della sua elegante partita.

Skriniar 6,5: Non permette a nessuno di superarlo e prova a dare la sveglia ai suoi, ma continua a predicare nel deserto.

Dalbert 6+: L’unico a spingere costantemente e a mettere in area i palloni più pericolosi. Compie anche una buona diagonale nel primo tempo.

Brozovic 6: Prova a far girare la squadra il più velocemente possibile ma a tutti suoi compagni tremano le gambe di fronte ai mugugni di San Siro. Anche lui predica nel deserto.

Vecino 5: Sbaglia l’ennesimo gol da dentro l’area di rigore sparando in curva, poi gioca tutto il resto della partita come attaccante aggiunto senza mai rendersi pericoloso. Un finto centrocampista.

Nainggolan 5: Prova a riappacificarsi coi tifosi mostrando grande voglia e correndo dietro a tutti gli avversari, ma quando si tratta di fare la differenza la non ancora perfetta condizione non gli permette di evitare errori tecnici. Un buon tiro ad inizio ripresa ben parato da Skorupski.

Candreva 5: La solita sterile ed inutile presenza ad intasare la fascia destra senza mai creare superiorità numerica o pericoli per gli avversari. Rimane negli spogliatoi ad inizio ripresa.

Perisic 5,5: L’ostilità dei tifosi non lo spaventa e anche lui prova a mostrare grinta e dedizione per riconciliarsi col pubblico, arriva alla conclusione in un paio di occasioni ma per il resto è lo stesso Perisic che da mesi non sforna assist.

Icardi 4,5: L’occasione da rete capitata nel primo minuto di partita resterà negli occhi a lungo. Lo specchio dello stato d’animo del capitano, che da quando si è impuntato col rinnovo non segna su azione nemmeno per sbaglio. Non calcia mai nello specchio della porta pur avendone l’occasione.

Lautaro 5: Continua a divorarsi reti da dentro l’area piccola, e il clima di San Siro non lo aiuta a giocare in maniera rilassata, portandolo a sbagliare anche semplici appoggi.

Joao Mario 5: Il solito passo compassato e la confusione nelle giocate che meno serve all’Inter in questo periodo. Ridateci Borja Valero.

Ranocchia 6: Entra come terzo attaccante per sfruttare le palle alte ed è l’unico giocatore che riesce a calciare in maniera pulita nello specchio di Skorupski. Questo è tutto un dire.

Spalletti s.v: Per il secondo anno consecutivo della sua gestione, la squadra ha un blackout ad inizio girone di ritorno. I punti persi ora sono troppi, ed anche se non è colpa sua il fatto che Icardi Lautaro e Vecino sembra facciano apposta a non segnare, rimane l’unico indiziato per provare a non buttare l’ennesima stagione partita col piede giusto.