En plein per l’Inter di Conte in campionato che si conferma capolista con un filotto di 5 vittorie consecutive, nel turno infrasettimanale in cui escono sconfitte Napoli e Roma.
Primo vero banco di prova dopo il Derby in questo inizio di campionato, contro una Lazio dall’incredibile potenziale offensivo ma che viene invece completamente sterilizzato dall’invalicabile muro composto da Godin De Vrij Skriniar e Handanovic. La rete dei tre punti arriva nel primo tempo dai giocatori meno quotati in campo: cross di Biraghi alla prima stagionale con l’Inter e colpo di testa dell’ormai 12esimo uomo D’Ambrosio.
Handanovic 8: Questi tre punti sono più merito suo che non dell’autore del gol. Compie tre autentici miracoli su Correa e altrettante parate di normale amministrazione per un portiere del suo calibro. Aveva avuto la benedizione di Julio Cesar in settimana, gli ha dato ragione così.
Godin 7: Ennesima prova di altissimo livello per l’uruguaiano che infonde personalità e carisma a tutto il reparto. Interventi sempre al limite della perfezione, soltanto una sbavatura nella partita quando tenta un colpo di tacco al limite dell’area perdendo palla.
De Vrij 7: Momento d’oro anche per lui che da centrale si esprime al massimo. E’ il primo regista della squadra con una percentuale di passaggi completati sempre prossima al 100%. Difensivamente non sbaglia un intervento, mettendo pezze ovunque.
Skriniar 6: Un paio di brutti disimpegni dalla difesa ma la solita insuperabilità davanti alla propria area di rigore. Accompagna sempre con grande intelligenza l’azione quando si sviluppa dalla sua parte, fornendo un appoggio per Biraghi.
D’Ambrosio 6,5: Sblocca la partita bruciando l’inesperto Jony sul tempo, poi interpreta al meglio il ruolo di quinto di centrocampo non facendo rimpiangere minimamente Candreva, e rilegando a terza scelta Lazaro.
Vecino 6: Conte sceglie la sua fisicità per contrastare Milinkovic Savic a centro campo che difatti non si vede praticamente mai. Non precisissimo con i passaggi, viene anche beccato in un’occasione dal pubblico che però gli riserva una buona dose di applausi al momento del cambio.
Brozovic 6,5: Si fa notare più per il lavoro preziosissimo in fase di ripiegamento che non in area avversaria. Con il suo moto perpetuo riesce ad arrivare prima su molte delle seconde palle, sporcando le linee di passaggio avversarie.
Barella 7,5: Finalmente il vero Nicolò, un leone in mezzo al campo che non tira mai indietro la gamba e lotta su qualsiasi pallone con una garra da far invidia a qualsiasi sudamericano. Si crea un’occasione dal nulla andando a vincere un contrasto disperato ma la conclusione si stampa su Strakosha. L’errore non macchia comunque una prestazione super.
Biraghi 6: Esordisce in campionato con grande personalità, come se giocasse con l’Inter da anni. Non sente minimamente la pressione e cerca sempre il dribbling quando può. Di pregevole fattura l’assist che confeziona con il piede debole. Si vede meno nel secondo tempo quando si limita a coprire.
Politano 5,5: Continua la maledizione di questa stagione che non gli fa trovare il gol sempre per pochi centimetri. Alla seconda da titolare si dimostra forse meno idoneo degli altri per far da spalla a Lukaku. Prova sempre a liberare il sinistro ma ormai tutti gli avversari lo sanno.
Lukaku 5,5: Altra prova incolore di Big Rom che fatica a tenere palla e a far avanzare la squadra. Sfiora il gol nel primo tempo con un bel tiro da fuori area, poi non trova più la porta ma ha il merito di far ripartire bene l’azione di contropiede in un paio di occasioni.
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Sensi 6,5: Quando Sensi è in campo il pubblico di San Siro è più tranquillo. Entra con buona gamba in partita cercando soluzioni per chiudere la gara.
Lautaro 6: Subentra a Politano nell’ultimo quarto d’ora e arriva alla conclusione diverse volte. Il gol che si divora davanti alla porta grida però vendetta.
Sanchez s.v.
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Conte 7: Nonostante il turn-over l’Inter ha ormai le sue sembianze. Squadra cortissima, aggressiva, pulita nei recuperi e rabbiosa negli inseguimenti. Peccato per le troppe occasioni da rete sciupate, questa era una partita da chiudere prima. Ringraziando ancora San Handanovic.