L’Inter cade in casa contro un modesto Parma che fa la sua partita cercando solo di colpire in ripartenza, enorme delusione per i 60 mila allo stadio ed un passo falso che avrà grosse ripercussioni sulla stagione.
Inaccettabile fare quattro punti in quattro partite rispettivamente contro Sassuolo Torino Bologna e Parma.

I dati della partita parlano chiaro, è un totale dominio nerazzurro ed un tiro al bersaglio, e come al solito la partita è decisa dagli episodi e dall’incapacità realizzativa dei ragazzi che sciupano diverse occasioni producendo il solito gioco poco entusiasmante fatto principalmente di cross.

Ha dell’incredibile l’episodio che cambia la partita (non ci si aggrappi soltanto all’errore arbitrale ma non è trascurabile) quando dalla sala VAR (o forse BAR) comunicato al direttore di gara di aver giudicato bene l’intervento di Di Marco che salva il pallone indirizzato in rete con la mano: non è calcio di rigore.
Oggettivamente è qualcosa di scandaloso e totalmente in malafede pensare che gli addetti al VAR possano aver giudicato involontario o peggio possano non aver visto, al replay e da diverse inquadrature, il tocco di mano di Di Mario.
Rigore ed espulsione per Di Marco, poi autore del definitivo 1-0, non possono essere lasciati passare inosservati, per quanto poi si voglia porre l’accento sulla zero incisività sotto rete e sulla pressoché nulla personalità dei nostri. Una vergogna.

Handanovic 5,5: Mostra grandi riflessi in due occasioni entrambe su Gervinho, una per tempo, ma la superficialità con cui battezza sul fondo il tiro destinato in porta di Di Marco è disarmante.

D’Ambrosio 6: Nel primo tempo va a millimetri dalla rete del vantaggio sugli sviluppi di un corner, difensivamente si fa apprezzare come sempre per concentrazione e tempismo. Esce lui e subiamo il gol.

De Vrij 6,5: E’ il giocatore più pericoloso dell’Inter, e questo la dice lunga sulla prestazione delle nostre prime punte. Soffre pochissimo insieme a Skriniar.

Skriniar 6,5: Altra superba prestazione macchiata soltanto dalla mancata chiusura su Gervinho nel finale che sfiora il 2-0, un dribbling che ha ricordato molto quello di Berardi nel finale della scorsa stagione.

Dalbert 6: Molta spinta in attacco ma troppo sterile, qualche buona chiusura in difesa e alcune sbavature che permettono al Parma di arrivare al tiro.

Gagliardini 5,5: Tantissime preziose chiusure nella metà campo difensiva, ma ogni volta che si affaccia verso la porta avversaria fa la scelta sbagliata o l’esecuzione è totalmente inadeguata.

Brozovic 5,5: Parte molto bene come tutta l’Inter ma cala troppo presto nella ripresa, perdendo lucidità e concentrazione e sbagliando troppi palloni quando sarebbe servita soltanto calma e personalità.

Nainggolan 6: Prima ora di gioco da assoluto dominatore del gioco, poi complice la non ancora perfetta condizione fisica scende lui e scende di conseguenza tutta l’Inter. Arriva spesso alla conclusione ma Sepe è fortunato a non dover mai raccogliere il pallone in fondo alla rete.

Perisic 5,5: Non pericoloso come nelle ultime uscite, arriva spesso al cross ma in mezzo all’area trova soltanto balle di fieno. Troppo poco.

Candreva 6: Inizia bene pennellando diversi cross per la testa dei suoi compagni ed arriva alla conclusione da fuori area che impensierisce Sepe, poi cala troppo presto e viene sostituito all’ora di gioco.

Keita 5: Praticamente un pesce fuor d’acqua nel ruolo di prima punta, non dialoga coi compagni e non si rende mai pericoloso. Prova qualche timido colpo di testa ma non è nel suo repertorio. Esce tra primo e secondo tempo.

Icardi 5: Ci si aspettava di più dal capitano che invece sembra addirittura far peggio di Keita, ciccando l’ennesimo pallone davanti alla porta e non riuscendo mai a tenere viva una palla.

Politano 5,5: Entra per dare la scossa ma sembra troppo timido e sbaglia troppo. E’ lui a farsi anticipare da Di Marco in occasione del gol.

Asamoah 6: Solita buona dose di personalità e tecnica a supporto della squadra, probabilmente è stato tenuto a riposo per la gara di martedì contro il Tottenham.

Spalletti 5: La preoccupante involuzione sul piano del gioco offensivo non è imputabile ad altri che a lui, questo sterile gioco sulle fasce non porta a niente se in area si trovano soltanto un fuori ruolo come Keita e un Icardi al 40%. Sorprende ancora tutti con le scelte di Dalbert e Candreva che poi non risultano neanche tra i peggiori o tra i colpevoli di questa ennesima caporetto.