Poniamo termine al vergognoso filotto di sconfitte consecutive con un’inutile vittoria in casa di una Lazio senza più obiettivi ed anch’essa in crisi di risultati negli ultimi dieci giorni.
Poche, pochissime le note positive: un Santon che non avrebbe fatto peggio di Nagatomo nelle ultime apparizioni e l’ingresso di Pinamonti.
Le altre note della partita sono la conferma che Gabigol non giochi soprattutto per questioni extra-calcistiche, ormai troppo evidente dopo il suo non-ingresso in campo. Murillo è un giocatore in partenza sul quale non si può fare affidamento; Brozovic è troppo discontinuo e continua a spegnersi per lunghi minuti di match regalando facili passaggi agli avversari; Candreva e Perisic sono troppo simili nella loro monotonia e troppo raramente creano la superiorità numerica non avendo il dribbling sullo stretto nelle loro corde; Eder si conferma bomber dei gol inutili; Medel è un handicap ovunque lo si schieri.

Handanovic 6: A tratti inoperoso, spettatore di un noioso

Nagatomo 6: Inizia soffrendo tantissimo Felipe Anderson ma cresce lentamente nel corso della partita proponendosi con efficacia in attacco.

Andreolli 6,5: Ancora una volta titolare viene premiato con il gol. Non soffre le avanzate laziali.

Murillo 5: Provoca due rigori in circa venti minuti, il primo dei quali non viene fischiato per gentile concessione dell’arbitro. Esce per infortunio, o perché più probabilmente si è stancato di fare brutte figure.

D’Ambrosio 6: Con l’uscita di Murillo di fatto viene schierato da centrale, dove non sfigura.

Medel 6: Cominciavamo a dimenticarci come fosse giocare col cileno a centrocampo, purtroppo per altri novanta minuti abbiamo dovuto sorbirci retropassaggi insensati e lanci fuori misura.

Gagliardini 6,5: Leggermente meglio rispetto alle apparizioni degli ultimi due mesi, ancora lontanissimo dal giocatore che abbiamo ammirato da gennaio a febbraio.

Brozovic 6: Qualche buono scambio con entrambe le ali, arriva al tiro in alcune occasioni ma viene schierato troppo a ridosso dell’attacco. Il suo ruolo naturale è quello di mezzala in un centrocampo a tre, che però non viene mai disposto.

Perisic 6: Sua la sponda sulla rete del pareggio, poco presente nelle azioni offensive per la restante parte dei novanta minuti.

Candreva 6,5: Ancora una prestazione condita da numerosi cross imprecisi o rimpallati, uno dei quali viene sporcato in rete dal difensore biancoceleste per l’autogol del vantaggio.

Eder 6,5: Cerca di fare più movimento e di difendere palla come può, non ha l’istinto da goleador di Icardi ma si fa trovare nella giusta posizione per ribadire in rete il 3-1 finale.

Santon 6,5: Sorpresa positiva il ritorno in campo di Davide che mostra una buona condizione fisica.

Pinamonti 6,5: Recupera almeno tre palloni pericolosi a ridosso dell’area avversaria ed arriva al tiro. Il suo futuro nerazzurro lascia ben sperare.

Banega s.v.

Vecchi 6: Si conquista la seconda vittoria sulla panchina dell’Inter ma verrà ricordato soltanto per non aver fatto entrare Barbosa a 10-15 minuti dal termine sul 3-1 in 11 contro 9.