Dopo una delle giornate più movimentate degli ultimi anni, con gli eventi che hanno portato la società a togliere la fascia dal braccio di Icardi per consegnarla ad Handanovic, l’Inter passa a Vienna contro un avversario per nulla proibitivo, con qualche grattacapo di troppo.
La squadra continua a mostrare gli stessi problemi delle ultime settimane, con o senza Icardi, il gioco è lento e la qualità è bassissima. E’ sufficiente un minimo di tattica difensiva per fermare la pochezza tecnica della nostra squadra.
Handanovic 6,5: Alla prima apparizione ufficialmente da capitano viene poco impegnato, ma mostra ottimi riflessi su un tiro ravvicinato a metà del secondo tempo.
Cedric 6: Ordinaria amministrazione per il portoghese che accompagna l’azione e nei primi minuti porta a termine qualche buono scambio con Politano. Ci saremmo aspettati di vederlo battere più piazzati.
De Vrij 6,5: Si sostituisce a Skriniar, comandando la difesa con la solita eleganza e impostando con grandissima precisione.
Miranda 6: Qualche buon anticipo e qualche leggerezza solita del brasiliano. Buona prova nel complesso, poco sollecitato.
Asamoah 6: Un dejavu nel primo tempo ci porta a rivivere l’incubo del dribbling sbagliato contro il PSV, quando dentro l’area prova a dribblare l’attaccante avversario. Il resto della partita è di personalità, con pochi rischi.
Borja Valero 5,5: Messo davanti alla difesa dovrebbe fare quello che Brozovic ci ha abituati a vederlo fare da mesi, ovvero percorrere 12km a partita e smistare tre palloni al minuto. I ritmi non sono sostenibili dallo spagnolo che piano piano sparisce dal campo.
Vecino 5,5: Inizia la gara facendo vedere il miglior Vecino, palloni recuperati e incursioni in area avversaria. Nella ripresa manda alto di testa a porta vuota, poi scompare anche lui dal gioco e lo si vede soltanto per qualche fallo commesso.
Nainggolan 6: Sulla scia di Parma, il belga mostra ancora segnali di buona condizione, arpionando diversi palloni e cercando la porta più volte, con poco successo. Esce per far posto a D’Ambrosio nei minuti finali.
Politano 5,5: Non sono servite nemmeno le due giornate di squalifica per farlo tornare a rendere come nei primi due mesi nerazzurri. Le gambe girano vistosamente più lente, e gli spunti sono pochissimi. Lascia spazio a Candreva negli ultimi venti minuti.
Perisic 6,5: Segnali incoraggianti anche da parte sua, che dopo un inizio preoccupante con dribbling sbagliati e palloni incespicati riesce a prendere le misure ai diretti avversari che nel secondo tempo non riescono mai a contenerlo.
Lautaro 6,5: Si procura un rigore con grande tenacia ed astuzia, lo trasforma con la freddezza che gli è mancata contro la Lazio in coppa. Prova a fare tutto ciò che non fa Icardi, con tagli laterali e difese del pallone spalle alla porta, ma il bel gioco dell’Inter continua a non vedersi.
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Candreva 6: Entra nei venti minuti di arrembaggio del Rapid Vienna per provare a dare una scossa, che non arriva. Si prende un fallo, un cartellino giallo, e trova anche il tempo di battere insieme a Perisic la punizione più imbarazzante del 2019.
D’Ambrosio s.v.
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Spalletti 6: La formazione è obbligata, che la squadra sia in un periodo instabile lo sappiamo già, ma è quantomeno preoccupante non far fare una parata degna di tale nome al portiere di una squadra che milita all’ottavo posto (su 12 squadre) del campionato austriaco.
Cercasi serenità nello spogliatoio e una migliore condizione.