Handanovic 6,5: 29 gol subiti in 34 partite, la maggior parte nel girone d’andata. Nel 2021 blinda la porta concedendo pochissime reti e sfoderando una prestazione clamorosa contro il Milan. Nell’ultimo mese ha concesso troppi gol evitabili. Per la prossima stagione si valuta un nuovo titolare.

Skriniar 8: La sorpresa più bella del terzetto difensivo di quest’anno. Dopo la scorsa stagione in cui sembrava avesse perso il posto, salta qualche gara ad inizio campionato per Covid e poi erge un muro insuperabile per 30 partite, segnando anche tre reti pesantissime. Baluardo da cui ripartire.

De Vrij 7,5: La solita certezza difensiva, il regista basso ed elegante da cui partono le azioni e che mette una toppa dove non arrivano i compagni. Quest’anno si vede meno in zona gol segnando una sola rete, ma la sua presenza è imprescindibile e lo sarà anche per le prossime stagioni.

Bastoni 7: La definitiva consacrazione di Alessandro arriva in questa stagione che lo vede sempre protagonista. Insostituibile per Conte, il suo mancino educatissimo è un’arma fondamentale per la squadra, l’assist per Barella contro la Juve rimarrà uno dei più bei gesti tecnici della stagione.

D’Ambrosio 6,5: Gioca solo 16 partite e poche dall’inizio, poi gli infortuni ed il Covid ne compromettono l’utilizzo e sul finale esce completamente dalle rotazioni. Nonostante i pochi minuti giocati riesce a segnare tre reti importantissime, confermandosi difensore dal gol facile. Scudetto veramente meritato per D’Ambrosio, nerazzurro negli anni più difficili della storia recente.

Kolarov 4,5: Delude completamente le aspettative, trova spazio solo in 7 partite non raggiungendo quasi mai la sufficienza. Da film horror nella partita d’andata contro il Milan dove Ibrahimovic lo salta come vuole. Probabile partente nella prossima stagione.

Ranocchia 6: Chiamato in causa durante le assenze di De Vrij, gioca discretamente meritando la sufficienza. Anche per lui come per D’Ambrosio è uno scudetto che sa di liberazione. Si valuterà la sua eventuale permanenza nella prossima stagione.

Darmian 7,5: L’uomo della provvidenza, arrivato tra lo scetticismo generale si è dimostrato sempre super affidabile e ha portato un contributo fondamentale in zona gol, segnando un gol in Champions e 3 in Campionato, tutti decisivi e pesantissimi che hanno contribuito alla vittoria finale. Rimarrà sicuramente anche il prossimo anno come un’ottima riserva.

Hakimi 8: Dopo un’avvio brillante si era un po’ spento facendo gridare qualcuno al flop. Poi Conte ed i compagni hanno capito come sfruttarlo e lui si è rivelato un’autentica arma in più che nessun altro ha nel campionato. Velocissimo ed abilissimo a sfruttare il campo aperto, segna 7 gol e fornisce 6 assist in 33 partite di campionato. Gran parte dello scudetto è anche suo. Perno da cui ripartire.

Young 6: Dopo un ottimo finale di stagione lo scorso campionato, riparte come il titolare della fascia sinistra senza però mai entusiasmare. Da febbraio Perisic lo scalza e l’inglese si vedrà sempre meno, chiudendo la stagione con soli tre assist e nessun gol in 23 apparizioni.

Perisic 6,5: Discorso inverso rispetto a Young, torna dal Bayern Monaco ma non riesce in nessun modo a trovare spazio. Conte lo prova persino seconda punta ad inizio stagione ma il croato non brilla. Da febbraio cambia qualcosa e il suo apporto diventa prezioso sulla sinistra, chiuderà la stagione da titolare con un bottino di tre gol e due assist.

Eriksen 7,5: Uno dei momenti che hanno svoltato questa stagione, è la punizione che il danese ha piazzato all’incrocio contro il Milan in Coppa Italia. Da quel momento Eriksen ha ritrovato fiducia nei propri mezzi e Conte gli ha concesso sempre più spazio. Non è un caso che nel girone di ritorno da record la sua presenza da titolare sia stata una costante. Nell’ultimo mese ha ritrovato anche la via del gol, pareggiando a Napoli e sbloccando la gara scudetto col Crotone. Un giocatore con troppa qualità per non essere sfruttato, si ripartirà anche da lui.

Brozovic 7: Si riconferma perno imprescindibile del centrocampo, il Mister ed i compagni si fidano ciecamente del croato e lui fa girare la squadra a due tocchi e corre per due. Dopo una breve assenza per Covid gioca 30 gare segnando un gol ma fornendo 6 preziosi assist.

Sensi 5,5: L’oggetto più misterioso di questa stagione. Praticamente infortunato cronico dalla fine del 2019, Conte non lo rischia neanche più ma in Nazionale miracolosamente gioca e segna pure. Strano pensare che possa essere totalmente uscito dai radar di Conte che stravedeva per lui. Colleziona soltanto 14 presenze, pochissime da titolare, senza nessun gol né assist.

Vidal 5: Altra grande delusione arrivata dal mercato e colma di aspettative. Gioca tutta la prima parte di stagione, senza nessuno highlight ma anzi condannandoci praticamente all’uscita dalla Champions a suon di errori. L’unico gol segnato in campionato arriva proprio contro la sua ex Juventus, e non è un caso. Poi inizia a perdere il posto da titolare, si infortuna e si opera terminando anzitempo la stagione. Non è un caso che il filotto di vittorie arrivi con Eriksen al suo posto.

Barella 7,5: Insieme a Brozovic è il grande insostituibile del centrocampo. Corre per due e abbina una qualità preziosa in zona offensiva e difensiva. Gioca 33 partite in campionato segnando 3 gol e fornendo 4 assist, ma alcune prestazioni soprattutto in Champions restano memorabili. Molto migliorato anche nell’irruenza che gli costava diversi gialli, è il primo indiziato ad essere il prossimo capitano dell’Inter.

Gagliardini 6: Inizia la stagione entrando spesso nelle rotazioni del centrocampo, poi l’esplosione di Eriksen lo accantona facendolo scomparire dai radar. Una discreta riserva, nulla più come ormai è chiaro a tutti da anni.

Sanchez 7: E’ per quasi tutta la stagione il dodicesimo uomo, il subentrante dalla panchina che con la sua immensa qualità è capace di creare dei colpi da fuoriclasse dal nulla, portando brio e imprevedibilità. Gioca 27 partite in campionato segnando 5 gol e fornendo 6 assist, uno dei più belli per Lautaro contro il Torino.

Lautaro 8: La miglior stagione realizzativa del Toro, 15 reti e 5 assist in 34 partite, gol pesantissimi come quelli al Derby di ritorno, a Madrid o contro il Torino in controtempo di testa a siglare il 2-1 che ha tagliato le gambe alle inseguitrici. Lautaro in forma è un giocatore dallo strapotere fisico e dalla grande qualità tecnica, capace di reggere l’attacco da solo.

Lukaku 9: Il Re di Milano, seconda stagione nerazzurra con numeri impressionanti. Segna più del 30% dei gol totali dell’Inter, è il baluardo offensivo e la cassaforte su cui tutti i compagni si appoggiano e da cui partono tutte le azioni. Un carro armato che dribbla come lo ha definito qualcuno, strapotere fisico devastante e sempre a disposizione dei compagni. Segna 21 reti in 33 partite fornendo anche 8 assist a dimostrazione del suo peso in zona gol. Il punto di riferimento e il simbolo dell’Inter dello scudetto.

Conte 9: Riporta lo scudetto a Milano dopo 11 anni e lo fa demolendo tutti gli avversari. Gli haters diranno che l’Inter non gioca bene ma intanto chiuderà il campionato col secondo miglior attacco e con la miglior difesa. Nella prossima stagione ci aspettiamo anche il salto di qualità in Europa, che manca ormai da troppi anni.

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