Godin, de Vrij, Skriniar. Un trio di difensori che per qualità e forza, poche squadre in Europa possono vantare di avere. Eppure nelle ultime partite qualcosa non è andato, il meccanismo si è inceppato e a dirlo sono i numeri, quei numeri che non sbagliano mai. Nelle ultime nove partite, l’Inter ha subito 15 gol, mentre nelle prime sei partite i nerazzurri hanno subito appena 2 gol. Numeri che portano alla luce alcuni difetti che Conte non è ancora riuscito ad aggiustare. Sicuramente l’Inter sembra una squadra costruita per offendere (il rendimento dell’attacco rispetto a una stagione fa è migliorato nettamente) più che per difendere e quando va a 1000 all’ora, questo aspetto emerge con maggiore evidenza. Quando la benzina nel serbatoio sta per finire e arriva quel momento della partita in cui bisogna difendere compatti, qualcosa non funziona. Se questo aspetto a Barcellona è stato poco evidente (la squadra di Vaverde ha trovato due gol tirati fuori dal cilindro da due fenomeni), contro il Borussia di Favre sono usciti fuori tutti i difetti di una fase difensiva ancora da sistemare. Manca il filtro fondamentale del centrocampo, soprattutto quando Brozovic inizia ad accusare stanchezza. Skriniar e Godin non hanno ancora assimilato del tutto i movimenti della difesa a tre e vanno spesso in difficoltà. L’unico che sembra a proprio agio è Stefan de Vrij, non a caso tra i migliori di questo inizio di stagione. Quando la squadra abbassa il baricentro, va in difficoltà, non difende compatta. La lettura di alcune situazioni è completamente sbagliata, il terzo gol dei tedeschi è emblematico. Se c’è una cosa su cui dovrà lavorare Conte, è proprio sul difendere da squadra. Certo che la stanchezza ha fin qui giocato un ruolo da non sottovalutare, ha fatto emergere difetti che andranno aggiustati.

Ritornando alla partita di Dortmund, è giusto sottolineare la prestazione di Valentino Lazaro. Bollato troppo presto come ‘bidone da 20 milioni’, mentre il giocatore sta dimostrando di poter giocare a certi livelli. È entrato in campo col il piglio giusto in un momento molto complicato della partita, quando la furia giallonera si stava abbattendo sui nerazzurri. La sua velocità, la capacità di saltare l’avversario e andare sul fondo sarà importante in futuro. L’esterno austriaco è stata una delle poche note liete nella deludente notte di Dortmund e si è reso spesso pericoloso con iniziative personali. Una buona notizia per Antonio Conte, forse l’unica arrivata dall’ennesima amara serata di Champions.

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