Chi è interista lo sa, nulla è scontato, nulla è detto prima della partita, soprattutto se di mezzo c’è la Beneamata. La settimana del primo match point in Champions non poteva che “iniziare” con una partita figlia dell’ispirazione all’autosuicidio nerazzurro. Come spesso è accaduto, come, invece, non è accaduto stasera grazie allo zampino, (fortunoso), di Mkhitaryan al 94′ e spiccioli. Pazza Inter is back?!?
Pazza Inter, mai specchiarsi in sé stessi
La partita di Firenze ha insegnato all’Inter, (se ancora non l’aveva capito), che non deve mai specchiarsi in sé stessa. Quando hai la capacità di andare sopra 2-0 dopo un quarto d’ora, devi avere anche la consapevolezza che quello è il momento di azzannare l’avversario e mandarlo definitivamente Ko.
Barella e Lautaro, rigorosamente in ordine inverso rispetto alla sfida con la Salernitana, avevano posto in discesa la sfida del Franchi. Sembrava doveva essere la classica serata in cui ogni cosa va come deve andare in attesa del Plzen, sembrava, appunto…. A questo punto l’Inter s’abbassa e il tiro alto di Ikoné è solo il preludio alla follia di Di Marco, (meritevole probabilmente di sanzione pesante), e al gol su rigore di Cabral.
Da questo punto in poi il primo tempo è una corrida e si va al riposo con l’Inter avanti 1-2 e Acerbi ammonito, particolare non indifferente.
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Mister, probabilmente era meglio toglierlo
Molte volte s’è denunciato, ad Inzaghi, il fatto di togliere troppo frettolosamente i giocatori ammoniti. Il tecnico piacentino ha recepito le accuse e, a Firenze, ha mostrato un atteggiamento diametralmente opposto. Acerbi è rimasto in campo e al 60′, Ikoné ha ringraziato. Nel secondo gol della Fiorentina ci sono due aspetti da considerare.
Il primo è tattico. Lasciare in 1vs1 un giocatore ammonito contro un giocatore veloce e tecnico come l’esterno viola è da polli, per non dire altro. Acerbi non ha potuto far altro che temporeggiare in attesa di un compagno arrivato però, troppo tardi…e qui entra in gioco l’aspetto numero 2….il gesto tecnico
Ogni appassionato di calcio, in questo caso, farà gli applausi al gesto dell’esterno viola bravo a trafiggere un incolpevole Onana sul secondo palo per il 2-2, meritato e da suicidio per l’Inter. Il solito “se ci prova altre 10 volte non ne fa una” non regge di fronte a quanto mostrato in campo dalla Fiorentina e dai suoi giocatori, meritevoli di aver raggiunto il pareggio
Finale thriller da Pazza Inter…
Nel finale succede tutto il contrario di tutto. Negli ultimi 20 minuti assistiamo a 3 gol e a una girandola emozionale e di suspence degna dei migliori romanzi gialli.
Ad un quarto d’ora dalla fine, Lautaro si procura, (e realizza), un rigore di cui è già certo che si tirerà fuori una discussione su più giorni. Finita? Macché….gli attaccanti viola, nella serata fiorentina, han deciso di iniziare a vedere la porta come mai in stagione e, dopo Cabral, anche Jovic, con una girata di prima intenzione va in gol al 90′. Eccola qui apparecchiata l’attesa di Inter-Viktoria Plzen, un attesa su ciò che poteva essere ma non é stato….appunto non è stato e, (almeno negli ambienti nerazzurri), non sarà perchè al 94′ e 48″ accade l’inverosimile….
Barella scappa via come Asllani a Barcellona, Mkhitaryan lo segue come quella sera a Barcellona, ma al contario di Asllani, l’italiano serve la palla in mezzo e il rinvio maldestro di Venuti sbatte addosso all’armeno che batte Terracciano per il 3-4 finale.
Della partita di Firenze c’è da salvare il risultato, i 3 punti e due uomini simbolo in stato di grazia, Lautaro e Barella…il resto necessita di un’analisi accurata…mercoledì ci sarà un match point da non fallire.
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