Lukaku, Correa e Lautaro, tra i protagonisti di questo precampionato. Credit Photo: Instagram @inter

Sono passate ormai quasi tre settimane dal 6 luglio, data in cui l’Inter, in attesa dei nazionali, si è radunata al Suning Training Center ad Appiano Gentile. Dopo qualche settimana di vacanza al termine della scorsa agrodolce stagione, i ragazzi di mister Inzaghi sono tornati a lavorare insieme con l’obiettivo di ricucirsi immediatamente lo scudetto sul petto, tra vecchie conoscenze e volti nuovi. Ma ad oggi come sta procedendo il precampionato dell’Inter? Che segnali arrivano dalla nascente Inter 2022/23? Andiamo a ragionare sui pregi e i difetti mostrati dai nerazzurri, a tre settimane dall’inizio della Serie A e dalla sfida con il Lecce in trasferta.

Precampionato Inter, tutte le amichevoli giocate dai nerazzurri fin qui

Ad oggi sono cinque i test amichevoli disputati dall’Inter, da cui abbiamo potuto trarre alcune indicazioni interessanti in vista della stagione alle porte.

Il 9 luglio si è giocata Inter – FC Milanese, squadra di prima categoria lombarda. Più che un vero e proprio test amichevole si è trattato di un allenamento congiunto, che ha visto i nerazzurri imporsi per ben dieci reti a zero. Al tabellino dei marcatori si sono iscritti Correa, Asllani, Lukaku, Lautaro (per due volte), Fontanarosa, Sangalli, Pinamonti, Lazaro e Curatolo.

Di livello più alto è stato il test contro il Lugano, terminato 4-1 per i ragazzi di mister Inzaghi. Contro la compagine militante nella massima divisione svizzera sono andati a segno D’Ambrosio, Correa e ancora una volta Lautaro si è messo in mostra con una doppietta.

Test ancora più complesso ed allenante è stato Inter – Monaco. Allo Stadio Paolo Mazza si sono affrontate due squadre che parteciperanno alla prossima Champion’s League (i monegaschi dovranno disputare i playoff) e la sfida si è chiusa sul 2-2, con i nerazzurri costretti ad inseguire dopo l’iniziale doppio vantaggio francese. Le reti sono state siglate da Gagliardini e Asllani.

Il 21 luglio la truppa di Inzaghi ha affrontato il Novara, in quello che è stato, anche in questo caso, più un allenamento congiunto che un test ufficiale. L’Inter è andata a segno per ben 8 volte, con Barella, Dzeko, Bellanova, doppietta di Lautaro, Lukaku, Zanotti e un autogoal, vincendo 8-1.

La prima ed unica sconfitta della pre-season a tinte nerazzurre è arrivata infine sabato 23, contro il Lens allo stadio Felix-Bollaert. I francesi hanno avuto la meglio grazie al goal di Openda al 91′. Ma passando in rassegna tutti i test amichevoli finora disputati dall’Inter, che indicazioni otteniamo?

Le note positive dopo tre settimane di preparazione

Non sono mancate le indicazioni positive dopo le prime tre settimane di preparazione e queste cinque amichevoli, che hanno messo in mostra pregi e difetti dell’Inter work in progress 2022/23.

Innanzitutto la fase offensiva da queste prime uscite si è dimostrata ottima, confermando quanto di buono fatto già lo scorso anno, con i nerazzurri che si sono imposti come i miglior realizzatori della Serie A per distacco con 84 goal fatti. Nonostante la partenza di Ivan Perisic, fattore determinante nella stagione trascorsa, l’Inter appare estremamente competitiva a livello offensivo, con più frecce al proprio arco. Gli arrivi di Lukaku e Mkhitaryan su tutti hanno aggiunto goal e nuove opzioni al già collaudato impianto di mister Inzaghi. Da sottolineare anche l’apporto finora messo in gioco da Asllani, capace di andare a segno e assistere la manovra. La squadra sembra perfettamente in grado di imporre il proprio gioco, ma al contempo si trova a proprio agio e sfrutta non di rado le verticalizzazioni improvvise e le ripartenze fulminee, trascinata dalla rapidità della manovra e dei propri elementi offensivi.

Lautaro Martinez e Romelu Lukaku, nonostante l’anno scorso passato distanti, sembrano aver già ricomposto la scoppiettante LuLa, come se non si fossero mai lasciati. Il feeling c’era e c’è, la coppia funziona e si è messa in mostra. Hanno aggiunto goal, pericolosità e dinamicità ogni volta che sono scesi in campo assieme, e sarà proprio questo duo il perno dell’attacco nerazzurro 2022/23. Tenendo in considerazione anche Joaquin Correa, brillante praticamente in tutte le uscite di questo precampionato, mina vagante a disposizione di Inzaghi dietro al Toro e a Big Rom. Con il giusto partner d’attacco il Tucu può realmente fare la differenza, queste amichevoli hanno dimostrato ulteriormente la necessità per l’ex Lazio di lavorare in coppia con un compagno che attacchi la profondità, permettendogli di spaziare e dare sfogo al suo estro.

L’alternanza tra Onana e Handanovic, per quanto il capitano nerazzurro parta con i galloni da titolare, sembra far bene ad entrambi. Il portiere camerunese avrà bisogno di un periodo di adattamento al calcio italiano con Samir a fargli da chioccia, e non potrà far altro che giovarne, cercando di farsi trovare pronto e mettere in difficoltà Inzaghi. Di contro, Handanovic si trova davanti per la prima volta dopo dieci anni in maglia Inter uno sfidante serio per il ruolo da titolare. E sembra fargli bene: in queste prime uscite è apparso ringiovanito, pronto ed estremamente affidabile.

Le note negative a venti giorni dall’esordio in Serie A

L’aspetto più preoccupante del precampionato interista fino a questo punto è sicuramente la fase difensiva. In tutti i test giocati l’Inter si è trovata orfana della propria difesa titolare, causa indisponibilità dettate da più situazioni. E i ricambi non sono parsi all’altezza. Contro il Monaco il terzetto difensivo dei nerazzurri è stato Dimarco, D’Ambrosio e Darmian, e le due reti subite contro i francesi hanno messo in mostra le loro lacune. Inevitabili, in quanto si tratta di tre calciatori nati esterni, adattabili eventualmente a braccetti di difesa, ma sicuramente senza le qualità di un difensore centrale di ruolo. Come alternative, in un contesto di rotazione in cui possono avere comunque accanto almeno due tra Skriniar, De Vrij e Bastoni, vanno bene. Ma senza il sostegno dei centrali titolari fanno tremendamente fatica, trovandosi anche fuori ruolo. C’è da pregare per evitare infortuni, indisponibilità e problemi di qualsiasi tipo. O, come vedremo, un aiuto dal mercato.

Qualche dubbio si può avere sulle fasce nerazzurre, negli ultimi tre anni decisive per le vittorie dell’Inter. La partenza di Perisic ha lasciato un vuoto di fantasia, estro, potenza, goal, assist, corsa e abnegazione assoluta. La palla al croato è stata una valvola di sfogo fondamentale nella scorsa stagione, una chiave importante in grado di sbloccare le partite più chiuse. Al suo posto sulla sinistra agirà Robin Gosens, arrivato già a gennaio. La qualità e la forza dell’ex Atalanta non si discutono, si tratta di un esterno abituato a questo modulo e in grado di fare la differenza, ma interpreta la posizione in maniera sicuramente diversa da Perisic. Gosens è in grado di contribuire decisamente in zona goal, è un calciatore di corsa e dal grandissimo atletismo, ma rispetto al croato pecca nella qualità della giocata e nell’uno contro uno. E con Dumfries sull’altra corsia, in attesa della crescita di Bellanova, l’Inter rischia di avere meno fantasia a disposizione, da compensare in altri modi. C’è anche preoccupazione per l’integrità fisica del tedesco, attualmente infortunato, e arrivato a Milano dall’Atalanta in seguito a un brutto infortunio muscolare che lo ha tenuto ai box per molto tempo.

Infine, nell’ultima gara contro il Lens è apparsa molto imballata la coppia offensiva formata da Dzeko e Correa. Come notato già nella scorsa stagione, i due non riescono ad ingranare insieme, le loro caratteristiche fanno obiettivamente fatica a combinarsi. Entrambi amano giocare molto con la squadra, toccando spesso il pallone e abbassandosi nella manovra pur di offrire il loro contributo. Proprio per questo entrambi avrebbero bisogno al proprio fianco di un centravanti da innescare o per cui lavorare spalle alla porta, in grado di attaccare la profondità e riempire l’area di rigore. Non dimentichiamoci che una delle prestazioni migliori dell’Inter dello scorso anno, il 3-0 al Milan in Coppa Italia, è arrivato con la coppia argentina Correa – Lautaro davanti. Con il Tucu ad innescare il Toro.

Precampionato Inter, cosa serve per migliorarsi?

All’atto pratico, ragionando sui lati negativi emersi in questo precampionato dell’Inter, occorre un rinforzo dal calciomercato. Per la precisione in difesa, come già analizzato nello scorso editoriale.

Mantenendo l’ossatura della difesa senza cedere i tre titolari occorrerebbe trovare sul mercato un rinforzo che numericamente possa rappresentare il sostituto di Ranocchia, unico difensore centrale di ruolo di riserva nel campionato passato. Sfumato Bremer, che sarebbe probabilmente stato il sostituto di Skriniar in caso di cessione dello slovacco, è necessario l’acquisto di un centrale di difesa da includere nelle rotazioni, che possa alternarsi ai titolari e che renda più solida la retroguardia nerazzurra in caso di defezioni di qualsiasi tipo.

Le altre necessità assolute in vista di un miglioramento sono Tempo e Fiducia. Non nuovi acquisti, non nuovi investimenti. Piuttosto, occorre tempo per rodare i nuovi acquisti e permettere il loro inserimento tattico. Occorre tempo per dimostrare il proprio talento e per crescere, all’ombra dei più forti, ad Asllani e Bellanova, sicuri valori aggiunti per il futuro. Occorre tempo a Simone Inzaghi per ridisegnare la propria Inter, cercando di cucire il miglior abito possibile anche addosso a Lukaku, punta di diamante del calciomercato nerazzurro.

E occorre fiducia. Fiducia nell’ambiente, fiducia nel mister che ha già dimostrato il suo valore. Fiducia anche nella sua crescita, trovandosi Inzaghi solo al secondo anno in una società che ha l’obbligo di lottare per vincere tutto. Occorre grande fiducia nella rosa, che sulla carta è attualmente migliore rispetto alla scorsa annata, grazie ai giusti acquisti e anche alle tempistiche corrette. Ma questa fiducia ha una base solida. A tre settimane dall’inizio della Serie A l’Inter è una squadra ben definita, con un’idea solida alle spalle, con solo gli ultimissimi accorgimenti da fare. Ma sostanzialmente pronta, e anche questo precampionato ne ha dato prova.

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Scrivo mentre vivo, vivo mentre scrivo. Amo il calcio e la scrittura, quindi figuriamoci scrivere di calcio. 29/06/1999, laureato in Lettere Moderne, studente di Giornalismo.