Una partita senza se e senza ma, stradominata nel primo tempo e controllata senza alcun tipo di problema nella ripresa. Questa Inter è davvero troppo per il Milan di Stefano Pioli: la Supercoppa italiana si tinge ancora una volta – e ancora una volta meritatamente – di nerazzurro.

Milan-Inter 0-3, il Cigno diventa Principe nella notte di Riyadh

Una prima frazione di gioco semplicemente straordinaria, preparata in maniera ineccepibile da mister Simone Inzaghi ed interpretata alla perfezione da Hakan Calhanoglu e compagni. “Lucidi e compatti”, fin dai primi minuti i nerazzurri sono stati in grado di mettere alle corde un Milan confuso e spaventato dall’aggressività e dalla foga agonistica interista. Il primo mattatore della serata è stato il solito Federico Dimarco, che al 10′ minuto insacca un pallone pesantissimo alle spalle di Tatarusanu. Con la partita sbloccata, la strada è tutta in discesa: l’Inter suggella il predominio tecnico, fisico e mentale dopo soli 11 minuti, quando il Cigno diventa Principe nella notte di Riyadh. Il buon Edin Dzeko, infatti, si inventa dal niente un goal da capogiro alla Diego Milito: sterzata improvvisa, Tonali al bar, pallone in rete. 2-0 e delirio nerazzurro.

Milan-Inter 0-3, Lautaro e la trivela perfetta

Nella ripresa i rossoneri sembrano prendere un po’ di coraggio, ma i nostri ragazzi continuano ad essere in pieno controllo della partita e Onana continua a dormire sogni tranquilli. Chi invece sembra vivere un incubo è la difesa del Diavolo, con Lautaro Martinez che al minuto 77′ sguscia via con mestiere al distratto Tomori e buca Tatarusanu con una trivela perfetta, un vero e proprio colpo da biliardo che sancisce definitivamente la fine della partita e regala la prestigiosa Supercoppa italiana alla compagine nerazzurra.

 

Il meglio deve ancora venire

Adesso che un altro trofeo è approdato nella sponda giusta di Milano, possiamo dirci definitivamente soddisfatti di questa stagione da montagne russe? Chiaramente no. Smaltito l’entusiasmo per la conquista della 7ª Supercoppa italiana della nostra storia, terminati i necessari festeggiamenti per un trofeo importante e che ostenteremo per sempre nella nostra bacheca (in particolar modo perché arrivato in seguito ad un derby stravinto), si impone la riflessione sul futuro di una squadra che dimostra solo a tratti di avere la stoffa per giocarsela fino alla fine in tutte le competizioni. Viene da chiedersi: qual è la vera Inter? Quella molle, superficiale, passiva di Monza e Parma o quella agguerrita, compatta, concreta intravista contro Napoli e Milan? Riusciremo mai a trovare quella costanza che serve per poter tornare protagonisti in Italia e in Europa?

 

 

Solo il tempo saprà dare una risposta a queste domande. Intanto vogliamo goderci senza troppa pressione i più che meritati ottavi di Champions League ed i quarti di Coppa Italia. L’ultima giornata di campionato ci ha visti rosicchiare qualche importante punticino a Milan e Juventus, sebbene la distanza di 10 punti dalla corazzata Napoli guidata da mister Luciano Spalletti al giro di boa ci appaia sempre più difficilmente colmabile. Ma con questo atteggiamento, con questa voglia di vincere e con un pizzico di fortuna nulla è davvero impossibile: per quest’Inter che non muore mai e che lotta sempre il meglio deve ancora venire.

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