Me li ricordo ancora i messaggi dei tifosi (quelli più scettici) e di alcuni (molti) addetti ai lavori. Era il 22 gennaio e Rafinha arrivò a Milano tra lo scetticismo generale. “Se il Barcellona lo cede ci sarà un motivo”. “E’ un pacco”. “Non sta in piedi” i commenti letti per la maggiore.
Rafinha, imprescindibile per questa Inter
Oggi, 8 maggio 2018 le cose sono cambiate. E’ cambiata tutta l’Inter a dire la verità. Anche e soprattutto grazie a Rafinha. La qualità invocata da Spalletti, da 3 mesi a questa parte, fa parte del DNA neroazzurro. Cancelo inserito in pianta stabile, Brozovic re-inventato mediano di centrocampo e Rafinha pienamente recuperato fisicamente, oltre ai gol di Icardi (ma quelli grazie al cielo non ci sono mai mancati), sono la colonna portante della nuova Inter di Spalletti. Rafinha sarebbe l’uomo copertina perfetto per la rincorsa alla Champions: arrivato tra i dubbi, trascina l’Inter nell’Europa che conta.
L’Inter deve tenerlo
Contro l’Udinese è stato il primo suo primo gol in maglia Inter. Spalletti in conferenza ci scherza su: “Io e i compagni lo prendevamo in giro perchè non segna mai. Lui sa fare anche gol”. Il figlio di Mazinho ha caratteristiche che mancavano nella rosa di Spalletti (e cercate invano prima del suo arrivo), accoppiando qualità e modernità. Sa infatti realizzare giocate da numero 10, ma garantendo anche una fase difensiva quasi da mediano e la capacità di essere “collante” fra i reparti. Solido, da 80 tocchi e 61 passaggi nell’ultimo match, ma anche creativo. In più, ha 25 anni: maturo al punto giusto per recitare un ruolo da leader, ma con gli anni migliori davanti. Anche a un livello puramente economico, l’investimento non è azzardato.
Nota per la società #Inter 😀 pic.twitter.com/oOuLtaiAHS
— Interfans (@interfansorg) May 7, 2018
Le difficoltà nel trattenerlo e il piano di Ausilio
35 milioni il prezzo stabilito con il Barcellona per il diritto di riscatto. Non una cifra insormontabile vi starete chiedendo. L’Inter però deve fare i conti, ancora una volta con il Fair Play Finanziario. Pagare quella cifra entro la fine di questa stagione, facendo ricadere tutto il peso dell’investimento su questa gestione finanziaria è quindi praticamente impossibile. E’ lo stesso problema che si propone con Cancelo, ma il Barcellona pare più malleabile del Valencia, che non ascolta ragioni, forte probabilmente di altri possibili compratori. Per Rafinha c’è più ottimismo: il d.s. Ausilio punta a un rinnovo del prestito con obbligo di riscatto a giugno 2019 (probabilmente un po’ più alto di quello attuale, ma con pagamento dilazionato). Un investimento un po’ più pesante, ma spostato più avanti, e magari sperando in qualche apertura e disponibilità in più dalla gestione cinese.
La volontà di Rafinha: restare all’Inter
All’ottimismo sulla buona conclusione dell’operazione contribuisce in modo decisivo la volontà di Rafael, espressa chiaramente ai microfoni della casa madre, Inter Tv:
“Voglio restare qui, sono entusiasta di questo ambiente e di questi tifosi”
…Non la classica frase di circostanza se pensiamo anche all’immagine di Rafinha che dopo il gol dell’Udinese mostra il logo dell’Inter, chiaro segno delle sue future intenzioni.
#Rafinha mostra il logo dell'#Inter un messaggio alla società che deve riscattarlo? pic.twitter.com/PgYwnjGKBf
— Interfans (@interfansorg) May 6, 2018
Rafinha sa bene che in maglia nerazzurra sarebbe il faro dei centrocampo e uno dei leader della squadra, mentre al Barcellona dovrebbe tornare a ritagliarsi un ruolo, restando sempre all’ombra di Messi e altri campioni più celebrati e consolidati.
I tifosi non hanno dubbi e fanno una colletta
Che sia cambiato anche il parere dei tifosi è facile capirlo: basta leggere i commenti sul forum. “Rafinha deve restare, senza se e senza ma” è l’imperativo di questi giorni. Addirittura alcuni hanno aperto delle campagne GoFundMe per trattenere sia Rafinha che Cancelo. Lasciamo perdere le collette, la cosa da fare è una sola: qualificarsi in Champions League e trattenere Rafinha e Cancelo.