Le possibilità che Rafael Alcantara do Nascimento, in arte Rafinha, torni a vestire la maglia nerazzurra sono ormai poche, ma esistono. Il padre (in veste di agente), ha più volte ribadito la sua delusione nei confronti dei nerazzurri per non averlo più contattato.

Nonostante le parole dell’agente, ad oggi non ci sono state offerte ufficiali da parte di altre squadre, con l’Inter che avrebbe una corsia preferenziale per la volontà del calciatore.

Samba Pa Ti

In questi mesi abbiamo imparato a conoscerlo almeno un po’. Rafinha rompe lo stereotipo del calciatore brasiliano che vive di eccessi e di gesti eclatanti. Dai selfie notturni mentre impara la lingua italiana agli strimpellamenti della sua amata chitarra. È arrivato in punta di piedi, Rafinha; non c’è stata nessuna presentazione ecumenica. Eppure ha spazzato i dubbi iniziali dei tifosi per i suoi lunghi infortuni a suon di carisma, tocchi di palla che solo i sambisti migliori sanno regalare e attaccamento alla maglia.

Attaccamento alla maglia. Se sei tifoso dell’Inter sai che queste tre parole pesano come macigni e vanno misurate. Quanti giocatori abbiamo visto transitare in questi anni senza alcuna intenzione di voler incidere con la nostra maglia. Quanti nella nostra storia hanno impiegato anni (o anche meno) per entrare nei nostri cuori per poi ridurli in briciole, andando a vestire casacche “odiate”. Rafinha in cinque mesi è entrato nel temprato cuore nerazzurro, come un tuono in mezzo al silenzio.

Ha capito meglio di altri cosa significhi vestire questa maglia.

Forgiandosi nella prestigiosa cantera blaugrana ha sgomitato, col duro lavoro e umiltà, per ottenere un posto a fianco agli dèi del calcio. L’Inter gli ha dato una possibilità per riprendersi quello che aveva perso, ricominciando quindi a lottare e sudare. L’esultanza del suo primo goal in serie A, ad Udine, rivelava quanta rabbia e felicità aveva calciato in fondo alla rete.

Rafinha ha cambiato il volto del gioco spallettiano, l’ha reso versatile. In precedenza ci si affidava esclusivamente all’impostazione di Brozovic per la corsa di Perisic e Candreva, ma a lungo andare diventava prevedibile. Il brasiliano invece riesce a leggere il movimento dell’avversario e lo anticipa, dribblandolo. A quel punto la difesa avversaria si scompatta, grazie anche al lavoro di Icardi, creando spazi per le ali.

Non voglio esagerare, sono consapevole che non è stato solo Rafinha a riportare i nostri colori in Champion’s League (la partita anonima con la Lazio ne è l’esempio). Sono però sicuro che senza la sua aggregazione, non avremmo centrato il nostro obbiettivo.

Senza dimenticare che lui, dove brillano le stelle, c’è già stato.

Tecnica al Potere

Spalletti nella passata stagione ha più volte elogiato la classe del brasiliano, sebbene in alcuni momenti avesse sottolineato come gli mancasse un po’ di potenza fisica. Con la nuova stagione Luciano non si è fatto sfuggire Radja Nainggolan, che possiede entrambe. Il suo arrivo sembra escludere quello di Rafinha, che occupa la stessa casella. Ma è davvero così?

Il tecnico toscano ha già fatto sapere che nel corso della prossima stagione alternerà la difesa a tre con quella a quattro. Con la difesa a tre composta da Skriniar, De Vrij e Miranda, Perisic e Candreva (in attesa di sviluppi di mercato) si occuperebbero di entrambe le fasi. Neo-Brozovic sembra aver raggiunto la maturità per affidargli le chiavi della mediana, mentre Nainggolan sarà il fulcro della trequarti.

In un 3-5-2 Icardi potrebbe essere affiancato da un Lautaro Martinez che sta già impressionando (trattandosi pur sempre di calcio estivo). Rafinha invece potrebbe affiancare lo stesso Ninja in fase offensiva, con quest’ultimo che ripiega in quella difensiva.

Il 3-5-2 in fase offensiva:

 

E in fase difensiva:

Con il modulo dello scorso anno il centrocampo rimane invariato, Asamoah/D’ambrosio (o il suo sostituto) e De Vrij/Skriniar formano il reparto difensivo, con le fiammate di Karamoh come valida alternativa sulla destra.

A mio parere l’integrazione Rafinha/Nainggolan è possibile. I due per caratteristiche sono complementari; con Brozovic formerebbero un trio di centrocampisti difficilmente migliorabili. Una combinazione devastante.

La Scintilla

Nel panorama calcistico attuale i tifosi sono in gran parte disillusi. Ogni tanto però può capitare che una scintilla scatti e allora si innesca qualcosa. Un meccanismo perfetto comincia a funzionare e tu non lo puoi fermare, perché rovineresti gli ingranaggi. Quel meccanismo trasforma l’energia in movimento e la macchina si muove, chiamando i componenti a rimanere uniti, per proseguire.

La scintilla è solo sopita, proviamo a riaccenderla.

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