Quella dello Scida è stata un’Inter diversa rispetto a quella vista le prime uscite stagionali: meno veloce – anche e soprattutto a causa dell’intenso pressing del Crotone -, meno spettacolare e meno offensiva. La qualità però che non manca ai nerazzurri è il cinismo, proprio quello visto nel match contro la Spal: quando c’era da colpire e affondare l’avversario, l’Inter lo ha fatto. Il quotidiano Repubblica ha raccontato la vittoria dei ragazzi di Spalletti nella propria edizione odierna: “Dentro un microonde chiamato stadio Ezio Scida, 30 gradi all’ombra e chissà quanti sull’erba riarsa, l’Inter più flebile scopre di avere una personalità, la fortuna che aiuta quelli che si autostimano, un allenatore sempre più showman e altri 3 punti in classifica, ora fanno 12 su 12 (in testa da sola, almeno per una notte: non capitava da 618 giorni, c’era Mancini). Al Crotone, finalmente consapevole e dentro il torneo come voleva Davide Nicola ma ancora a zero gol, rimane la sensazione di aver subito un mezzo furto, invece viene piegato solo dall’immarcescibile legge del pallone: se non segni tu quando ne hai le occasioni, preparati a piangere. È stata la peggiore Inter dell’erigenda era Spalletti, sotto ritmo e mai pericolosa in area avversaria su un campo duro e secco, squagliata dallo sbalzo termico dai 15 gradi di Appiano in settimana ai 30 dello Ionio, ma si sa che la proprietà del club preferisce partite alle 15 per mostrarle nella prima serata cinese, quindi adeguarsi bisogna”.