La tecnologia non riesce a cancellare le polemiche del post partita, per anni è stato invocato il supporto tecnologico ma il Var non riesce a mettere tutti d’accordo. Il giornalista Maurizio Crosetti, dalle colonne di Repubblica, ha invece applaudito l’introduzione del supporto tecnologico: “Appartiene dunque alla Juventus il primo coro anti-Var del campionato, consegnato alla storia di questo aggeggio cominciata un attimo fa, dentro quella ben più vasta e secolare del nostro calcio. Sembra quando il sommo Federer, vecchio padrone del tennis, disse che l’occhio di falco non gli garbava: un gesto d’istinto appena reazionario che alla fine non ha pesato. La tecnologia ha ridotto gli errori con buona pace dello svizzero, e lo stesso sta accadendo in serie A. I primatisti a volte temono ciò che può turbare lo status quo, ma la certezza del diritto è una pietra d’angolo anche nell’edificio degli uomini che rincorrono una palla. Colpisce e stupisce questa insofferenza bianconera verso uno strumento che oggettivamente migliora le cose: meno proteste, meno sceneggiate, più pazienza, più fiducia. Non si può gridare “Var cornuto!” o “Var venduto!”, l’anima elettronica della macchina non patisce emozioni, timori o sudditanze, pur essendo governata da mano umana. E poi, immaginate quante polemiche se avessero concesso alla Juve quel rigore su Matuidi per un fallo fuori area: molto meglio vincere così per 1-0, senza ombre e con assoluta pulizia. È solo tradizionalismo, quello bianconero? Prima ci si è messo Buffon, dicendo «questa è pallanuoto», poi si è agitato Allegri. In effetti, finora il Var ha riguardato 4 volte la Juve e in 3 occasioni le ha dato torto, ma a Genova le ha concesso un rigore sacrosanto e non troppo visibile a occhio nudo”.

“La moviola in campo vede bene e quasi tutto, non è la falce della grande mietitrice, emette sentenze amministrando giustizia senza compensazioni, forse con un filo di ritardo nella dinamica ma si provvederà. Perché, dunque, la Vecchia Signora mugugna? Non teme di sembrare vecchia davvero o non abbastanza “gggiovane”? La maggior parte dei tifosi sembra finalmente fidarsi un po’ di più degli arbitri mentre tutto, è il caso di dirlo, sta diventando assai meno arbitrario. È un fatto che la gente contesti poco: invece di ululare all’arbitro, aspetta che parli la nuova bocca della verità. Pendiamo tutti dalle sue labbra, cioè quasi tutti, a Torino no (curiosamente anche il Toro ha mugugnato, e Mihajlovic ironizzato). La percezione del Var, la relazione con esso e la reazione che ne consegue è un problema anche culturale, chiama in causa incrostazioni e pregiudizi: ma un club che da sempre patisce ingenerosi sospetti sul suo ipotetico potere arbitrale, ha solo da guadagnarci. La Juve entra in area più di tutti, forse dunque avrà statisticamente più rigori e stop, ma col Var nessuno potrà dirle che ha comprato l’arbitro. Cade così un luogo comune, crolla a terra come un giocatore in area (ma ormai col Var nessuno simula più)”.

(Maurizio Crosetti, Repubblica)

Redazione
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