“All’inizio del nuovo anno apriremo un tavolo e mi auguro che si possa arrivare a una soluzione ragionevole nell’arco di 3-4 anni. E’ inevitabile che i campionati professionistici vadano ridotti, e mi riferisco a serie A, serie B e soprattutto serie C. Si potrebbe passare dalle attuali 102 squadre a una settantina”. Carlo Tavecchio, presidente della Figc, non ha ancora rinunciato all’idea di ridurre il numero di squadre nei campionati dove si fa sempre piu’ netto il gap fra big e piccole, “un problema che riguarda non solo l’Italia ma anche l’Europa”, spiega ai microfoni de “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento.

Ridurre il numero di squadre consentirebbe dei risparmi importanti per le societa’, e’ la tesi di Tavecchio, “ma finche’ questa decisione spetta ai soggetti partecipanti sara’ difficile portare a compimento la questione. I fatti sono questi, la volonta’ c’e’ ma quelli della parte destra della classifica non andranno mai incontro a quelli della parte sinistra e per ridurre i campionati servono delle maggioranze qualificate”.

Da qui il tavolo con le varie parti in causa per provare a trovare un accordo per quanto l’attuale campionato di serie A “mi sembra molto interessante, non sara’ un torneo monocorde e ci saranno delle chance anche per altre squadre importanti, e’ il miglior modo possibile di portare il calcio italiano nel mondo”. Lo scudetto, insomma, non sara’ una corsa a due fra Napoli e Juve, “siamo all’inizio e tutto puo’ ancora decidersi”.

Redazione
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