Con il pari ottenuto a Stamford Bridge è finito il tempo delle prove in casa Inter. Da sabato, (ore 18:30 a Marassi), è il momento di fare sul serio per gli uomini di Simone Inzaghi che partono dalla sfida al Grifone per difendere il tricolore conquistato la scorsa stagione. La principale domanda di questi giorni è: come ci arriva l’Inter alla prima di campionato?

Volti nuovi, chi ci sarà a Genova?

L’Inter, ad ora, presenta 3 volti nuovi importanti rispetto alla passata stagione. Qualcosa ancora, probabilmente, arriverà negli ultimi giorni di mercato. Gli altri acquisti, messi a segno finora, hanno irrobustito quello che è il gruppo dei giovani facente parte della Primavera di Zanchetta.

Josep Martinez, Piotr Zielinski e Medhi Taremi hanno invece rinforzato quella che è la batteria a disposizione di Simone Inzaghi. Tutti e tre hanno favorito un up-grade nel reparto d’appartenenza. Nella fattispecie il polacco e l’iraniano stanno garantendo quel qualcosa in più rispetto ai giocatori che stanno sostituendo, (Sensi e Klaassen a centrocampo e Sanchez per quanto riguarda l’attacco). Zielinski e Taremi hanno avuto nella pre-season qualche acciacco muscolare che ne ha rallentato l’inserimento, mentre Martinez ha messo minuti nelle gambe fino a quando Sommer non è tornato ad Appiano.

Solo due dei tre saranno disponibili nella prima a Marassi. E’ lecito attendersi che Martinez e Taremi, (in gruppo da martedì), si accomodino in panchina pronti, soprattutto l’iraniano, a subentrare a gara in corsa per dare ricambio ad uno dei due attaccanti titolari che, per quanto Lautaro, fresco di rinnovo, abbia mostrato parametri eccellenti, non possono essere al top della condizione. Zielinski ha bisogno di qualche giorno in più per recuperare da quello che è stato il suo problema e punta la prima casalinga contro il Lecce di sabato 24.

Road to Genova, le novità tattiche

La pre-season nerazzurra è stata caratterizzata da tanti allenamenti e da 6 amichevoli che hanno messo in evidenza primi assaggi di novità tattiche che potranno interessare la propria stagione.

Inzaghi ha aperto il suo laboratorio portando alla luce qualche nuova intuizione favorita, anche, dal rientro spezzettato dei vari nazionali impegnati nelle varie rassegne. La prima riguarda la crescita esponenziale di Yann Bisseck. Questa crescita ha favorito un nuovo spunto tattico da poter utilizzare. Il braccetto tedesco, infatti, spesso è partito palla al piede e questo ha permesso alla formazione nerazzurra di spezzare la prima linea di pressing avversario favorendo la superiorità numerica. In due occasioni, (contro Las Palmas e Chelsea), questa sua azione personale ha portato poi al gol, (rigore procurato da Taremi contro gli spagnoli e gol di Thuram a Londra). Nell’ultimo impegno, per qualche minuto, il numero 31 è stato impiegato da perno centrale, ma in questo frangente ha mostrato qualche difficoltà. Sicuramente però, i tre titolari designati hanno una valida alternativa, (insieme agli altri), alle proprie spalle.

La seconda novità è figlia del ritardo nel rientro in condizione di Calhanoglu, (fermato da qualche acciacco), e Asllani. Nel ruolo di regista è stato infatti provato Nicolò Barella che, nello sviluppo della manovra, si alternava con Mkhitaryan per andare a prendere la palla dalla difesa. Questa ha tutta l’aria di rappresentare una prova da mettere in atto in caso di necessità perché i due giocatori impiegati hanno un altre caratteristiche rispetto a quelle dei compagni “titolari” del ruolo. Bare e Miky hanno bisogno di avere campo davanti a sé da attaccare per garantire la superiorità numerica

Ultimo aspetto che, però, necessità di ulteriori approfondimenti riguarda Thuram. Nelle idee di Inzaghi c’è la volontà di avvicinare il francese alla porta favorendone le capacità realizzative. Nelle amichevoli disputate Thuram è stato supportato in attacco da Correa. Questo ha favorito lo sviluppo dell’idea di Inzaghi perché l’argentino è più una seconda punta che un vero terminale offensivo, per cui Thuram ha potuto dilettarsi nel ruolo. La partnership con Lautaro e Taremi aiuterà a capire meglio lo sviluppo dell’idea stessa. La sensazione è che con il numero 99 lo sviluppo potrebbe essere più facile perché Medhi si trova bene anche nel giostrare da seconda punta, mentre un Lautaro con questi numeri realizzativi, viene difficile chiedergli altri compiti

 

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Reparto infermeria: chi recupera?

In merito all’infermeria qualcosa abbiamo già detto nel paragrafo relativo ai neo-acquisti, ma proviamo a capirne di più.

Le buone novelle sono rappresentate da cinque giocatori. Alessandro Bastoni e Hakan Calhanoglu, assenti a Londra, non destano particolari preoccupazioni per cui saranno regolarmente a disposizione del tecnico piacentino. Lautaro è rimasto a Milano solo per allenarsi e migliorare la condizione. Taremi e Arnautovic stanno recuperando e saranno pronti, nel finale, a dare il cambio alla ThuLa.

Qualche preoccupazione in più la destano Zielinski e soprattutto De Vrij. Entrambi, con ogni probabilità, non faranno parte del plotone che partirà alla volta di Marassi. C’è bisogno ancora di un po’ di tempo per vederli in campo con i compagni. Il numero 7 punta la sfida interna con il Lecce, mentre l’olandese ha il mirino la terza di campionato.

In mezzo a tutte queste novità e queste situazioni, una cosa è certa: l’Inter vuole partire forte per vedere l’effetto che fa. Le soluzioni nel motore potranno aiutare

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