Nonostante un pareggio a Roma probabilmente sarebbe stato sottoscritto da molti tifosi interisti prima dall’inizio del campionato, il 2-2 maturato domenica sera nella capitale ha lasciato l’amaro in bocca per come si è svolta la partita e per le premesse che c’erano di fare bottino pieno, non fosse altro per le numerose assenze che falcidiavano la squadra di Di Francesco.
Spalletti parte con alcune novità di rilievo, schierando l’Inter con un 4-3-3 composto dalla linea difensiva formata da D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar e Asamoah. I tre di centrocampo con Brozovic regista basso e Borja Valero e Joao Mario mezzali. Keita e Perisic affiancano Icardi in avanti.
Quindi un centrocampo composto da 3 giocatori dai “piedi buoni”, nessun interditore e due esterni d’attacco come Keita e Perisic contemporaneamente in campo, con Politano in panchina.
Senza dubbio novità interessanti e mai proposte in precendenza da Spalletti dal primo minuto.
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Ed in effetti l’Inter parte discretamente bene, con un buon possesso palla e l’azione sempre ad iniziare dalla difesa, in buon palleggio. Nel primo quarto d’ora le statistiche ci dicono che l’Inter ha tenuto palla per 6’06” contro i 3’40” di possesso dei giallorossi. Molto presto però il possesso palla dell’Inter si è rivelato sterile, con il centrocampo della Roma che pressava con intensità la mediana nerazzurra. Zaniolo e Florenzi si sono rivelati molto aggressivi, impedendo di fatto lo sviluppo dell’azione per vie centrali.
Le azioni più pericolose dell’Inter sono scaturite dalla solita “specialità della casa”, ovvero la sovrapposizione dei terzini a creare superiorità numerica sulla fascia con susseguente cross in area.
Al 22’ Borja Valero duetta con Joao Mario e lancia in verticale per Perisic sulla sinistra (lui e Keita si scambieranno varie volte la fascia di competenza nel corso della partita). Il croato premia la sovrapposizione di Asamoah che mette una palla in aerea sulla quale Icardi e Keita non riescono ad arrivare per un soffio.
Azione quasi in fotocopia dalla parte opposta al 37’, quando Joao Mario trova l’avanzata sulla destra di D’Ambrosio che crossa perfettamente di prima intenzione trovando la deviazione al volo di Keita per lo 0 a 1 a favore dell’Inter.
Queste azioni, si badi bene, non suggellano una supremazia da parte dell’Inter che, come già detto, patisce terribilmente a centrocampo, dove Brozovic e Joao Mario che corrono tanto ma spesso a vuoto (12,6 km per il croato e 12,3 km per il portoghese) e Borja Valero che dopo la buona partita di Champions di pochi giorni prima, finisce la benzina piuttosto presto. Sulle palle alte i romanisti hanno sempre la meglio, con N’Zonzi che le prende praticamente tutte.
Il pareggio della Roma ci fa capire come mai Spalletti insiste molto con Perisic anche quando il croato non pare particolarmente in forma. I giallorossi nel secondo tempo attaccano spesso sulla fascia sinistra dell’Inter, anche con tre elementi: alla coppia Under/Santon si unisce spesso anche Zaniolo. Keita non ha nelle corde il lavoro di copertura che Perisic invece garantisce e Asamoah si trova spesso in inferiorità numerica.
Proprio sul gol del pareggio si nota che sul lancio di Cristante, Under riceve palla senza essere pressato. La marcatura sarebbe di Keita, in quanto Asamoah stava controllando la sovrapposizione di Santon. Skriniar dal canto suo non poteva uscire in pressing sulla trequarti in una azione del genere. Keita però non segue Under (nonostante Asamoah gli faccia un cenno evidente con la mano che il senegalese probabilmente neanche vede) e gli lascia lo spazio per lasciar partire un bolide che fa secco Handanovic per l’1 a 1.
Gli altri 2 gol (uno per parte) sono scaturiti da azioni da fermo (un corner quello dell’Inter ed un rigore sugli sviluppi di un calcio d’angolo quello della Roma). Nel finale saltano un po’ tutti gli schemi con Spalletti che manda in campo prima Politano per Keita e poi simultaneamente (e tardivamente) Lautaro Martinez e Vecino per Borja Valero e Perisic, entrambi in evidente difficoltà.
La partita però non si sblocca più ed il pareggio è il risultato sostanzialmente giusto per ciò che si è visto in campo. L’Inter però era andata due volte in vantaggio, e da qui nascono le recriminazioni per una vittoria che poteva essere portata a casa dalla squadra di Spalletti.