Il sindaco di Milano Sala, in vista del derby di sabato prossimo e dell’imminente closing del Milan, ha parlato a Milannews dei progetti delle nuove società cinesi delle due milanesi, con Suning ormai realtà consolidata. Inevitabile anche un riferimento al futuro del Meazza

Sindaco Sala, sabato ci potrebbe essere il primo derby di Milano tutto in salsa cinese: che cosa pensa di questa fase di cambiamento di Milan e Inter?

“L’internazionalità della nostra città si riflette anche nello sport. Invito tutti, però, a non vedere la proprietà cinese di Inter o Milan come una minaccia, ma come un’opportunità di crescita e di confronto. Ho avuto modo di conoscere di persona Mr Zhang di Suning: il suo progetto per l’Inter è sì ambizioso, ma anche fortemente concreto. E questo non può essere che uno stimolo. Per quanto riguarda il Milan spero al più presto di conoscere la nuova proprietà per capire quali saranno le strategie”.

Inter-Milan si giocherà alle 12.30 per facilitare la visione della partita anche nei paesi asiatici. Condivide questo cambio di orario?

“Di certo non è facile abituarsi a vedere partite di così alta rilevanza all’ora di pranzo anziché in prima serata. Ricordiamoci, però, che siamo di fronte a due squadre dal profilo e dall’ambizione internazionale, oltre che di proprietà straniera (almeno per quanto riguarda ad oggi l’Inter). Non possiamo che essere felici del fatto che anche dall’altra parte del mondo si interessino alle squadre di Milano, al punto da volere seguire in diretta uno dei match più sentiti del campionato di calcio italiano”.

Che partita si aspetta sabato?

“Sono un po’ scaramantico, perciò mi limito a dirvi che mi aspetto una partita combattuta. Mi auguro che la tattica non soffochi lo spettacolo che due squadre dal palmarès di Inter e Milan sono in grado di offrire ai tifosi”.

C’è un giocatore del Milan che porterebbe volentieri all’Inter?

“Senza nulla togliere ad Handanovic che resta uno dei migliori portieri al mondo, considerata l’età e le potenzialità che sta dimostrando direi Donnarumma. Detto ciò e al di là dei sogni da tifoso mi auguro che Gigio diventi una bandiera del Milan come lo sono stati Baresi e Maldini”.

C’è un giocatore dell’Inter che non darebbe mai al Milan?

“In questo momento direi Gagliardini che in pochi mesi è diventato un giocatore fondamentale nel gioco dell’Inter”.

A proposito di Donnarumma è ormai diventato un simbolo per questo Milan. Se lo aspettava?

“Donnarumma è un giovane che ha talento, personalità ed equilibrio… Mostra una maturità sul campo e fuori dal campo che è difficile trovare nei ragazzi della sua età. L’ho potuto constatare di persona: quando, in occasione della festa della donna, è stato testimonial con Gagliardini dell’iniziativa a sostegno della #paritàdigenere che abbiamo organizzato come Amministrazione Comunale”.

Da sindaco, si augura che entrambe le milanesi riescano ad entrare in Europa?

“Sì, certo. Mi auguro che entrambe possano conquistare l’Europa e rappresentare al meglio le qualità dei due club e della nostra città”.

Tutti i grandi club europei hanno uno stadio di proprietà: è possibile, nel medio periodo, pensare a Milan e Inter con una propria struttura dando l’addio alla condivisione di San Siro?

“Avere uno stadio di proprietà è un obiettivo importante per tutti i grandi club. Se ne è parlato in passato sia per l’Inter sia per il Milan. Al momento, però, credo che la via da percorrere sia quella di una struttura in condivisione, ma più vicina alle esigenze delle due squadre. La mia idea di “San Siro per due” è di un impianto fortemente caratterizzato per entrambe le società, con spazi esterni esclusivi uno per Inter e uno per Milan, ad esempio”.

Il Comune sarebbe ben predisposto alla costruzione di un nuovo impianto?

“Come dicevo, la mia idea è di un ammodernamento di San Siro, per rendere lo stadio più vicino alle esigenze dei club e delle tifoserie e all’altezza degli impianti delle altre grandi squadre internazionali. Ma siamo certamente disponibili a verificare le diverse opzioni con i due team”.

Milano si sta candidando al ruolo di capitale europea sotto tanti aspetti. Milan e Inter come possono aiutare la città a darle un valore aggiunto?

“Essere competitivi e vincenti in ambito internazionale, mantenendo lo stile e l’eleganza che tutto il mondo riconosce a Milano. Credo che questo sia ciò che si chiede ad entrambe squadre, non solo per la gioia dei tifosi, ma anche per l’immagine di cui i club più apprezzati al mondo si fanno portavoce quando scendono in campo”.

Sarà allo stadio? Come finisce sabato il derby?

“No, sabato non sarò allo stadio. Per il pronostico…spero in un 2-1 per l’Inter”.

In conclusione, ci dica la verità: quanto le dà fastidio, da sindaco, vedere la Milano calcistica dietro a Torino, Roma e Napoli?

“Da zero a dieci direi nove!”.

Redazione
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