Inter e Milan sembrano aver deciso: San Siro sarà a breve demolito per far spazio a un moderno e polivalente stadio di proprietà. L’impianto sarebbe pronto a partite dalla stagione 2022-23 e verrebbe condiviso dalle due società meneghine, che si spartirebbero equamente costi e  ricavi del nuovo impianto sportivo.

L’analisi di Inter e Milan, che da anni paventano l’ipotesi di abbandonare il Meazza, gioverebbe senz’altro alle casse societarie ma non tiene conto della storia e della tradizione del nostro glorioso stadio.

San Siro è riconosciuto universalmente come un’icona calcistica; i suoi anelli, le sue torri e la sua imponenza vengono invidiati da tutto il mondo per la loro unicità, rendendo il Meazza una meta obbligata per i tanti turisti che affollano Milano ogni giorno. Tanto che qualcuo l’ha definito addirittura la “scala del calcio” tant’è il fascino che trasmette l’impianto.

Nel corso della sua longeva storia San Siro ha ospitato le più importanti manifestazioni calcistiche nazionali ed internazionali, divenendo teatro di successi indimenticabili per noi tifosi nerazzurri.

La Grande Inter che sfila con la Coppa Campioni, i calciatori dell’anno dei record con il gigantesco tricolore in mano, le mirabolanti giocate di Ronaldo il Fenomeno e come non ricordare quei 60mila tifosi dei nostri colori che alle 6 di mattina attendono l’arrivo degli eroi della magica notte di Madrid (2010).

Sfogliando le più importanti pagine della nostra gloriosa storia ci si accorge che esiste un unico comune denominatore: il Meazza.

Sul tema stadio è stato interpellato anche Massimo Moratti:

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Gli stessi tifosi di Inter e Milan, preoccupati dalle conseguenze della demolizione del Meazza, si sono adoperati firmando petizioni e promuovendo eventi con il fine di far cambiare idea alle  società.

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Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che da quando è stato eletto ha sempre prestato grande attenzione alla questione stadio, ha invitato Inter e Milan a un’approfondita analisi costi-benefici, definendo San Siro un patrimonio per il capoluogo lombardo e schierandosi di conseguenza contro la sua demolizione: “Non possiamo perdere la titolarità dello stadio. Io preferirei si lavorasse sull’esistente”

La soluzione migliore (almeno per noi tifosi), sarebbe quella di restare a San Siro, ammodernandolo secondo gli standard dei più moderni impianti sportivi.

Si potrebbe a quel punto conciliare la storia con il progresso.

Tale processo di restyling è già avvenuto in diversi stadi inglesi e tra qualche anno interesserà Real Madrid e Barcellona, che hanno già presentato dei promettenti progetti architettonici che permetterebbero di restaurare il Bernabeu ed il Camp Nou senza l’esigenza di dover costruire nuovi stadi.

É importante specificare che non è  ancora pervenuto alcun comunicato ufficiale da parte di Inter e Milan ma se le autorevoli indiscrezioni giornalistiche dovessero essere confermate, si tratterebbe senz’altro di una svolta storica, definitiva ed irreversibile per i due club.

Una cosa è certa: nessuno potrà cancellare la storia e la tradizione del Meazza e se davvero un giorno ruspe e operai sostituiranno calciatori e tifosi tra i suoi spalti, il ricordo rimarrà indelebile perché le luci a San Siro non si spegneranno mai.

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