Da super appassionato di basket, ho provato ad immaginare, come, la vicenda Icardi, sarebbe stata gestita in una Lega diversa, diciamo appunto la NBA.

Perchè proprio la NBA? Perchè a detta di molti, è la Lega professionistica sportiva meglio gestita al mondo.

Cosa garantisce una gestione ottimale della NBA?

La Nba al suo vertice massimo, ha un commissioner, un’entità al di sopra sopra delle parti che gestisce gli interessi della Lega, protegendola dagli scandali interni (spesso i giocatori sono sorpresi nel fare uso di droghe), innovando il gioco con l’introduzione di nuove regole per favorirne lo spettacolo, oppure espandendone i confini in tutto il mondo per farne crescere il fatturato. Un vero e proprio CEO nel termine classico del gergo aziendale. Ma c’è un aspetto che mi ha sempre colpito nel ruolo del commissioner NBA: la ricerca e il rispetto dell’equilibrio dei talenti distribuiti nelle varie squadre.

Al di là del salary cap e tetto ingaggio che permettono ad esempio ai Lakers di non poter andare oltre ai vari Anthony Davis, Lebron James, Rondo (come stelle assolute della squadra) a meno di pagare una super tassa e c’è stato un caso in cui è intervenuto addirittura il commissioner in prima persona proprio per questo.

Nel 2011, David Stern (commissioner Nba di quegli anni) rifiutò infatti, la trade che avrebbe portato Chris Paul a giocare nei Lakers. Secondo il commissioner, CP3 e Kobe Bryant nella stessa squadra avrebbero reso la Lega NBA troppo squilibrata e decise quindi per il NO alla trade, preservando invece l’equilibrio del campionato. In quell’anno il titolo lo vinsero poi i Dallas Mavericks.

Un commissioner per la Serie A

L’equilibrio è proprio quello che è mancato nella vicenda di Icardi e che in generale manca nella nostra Serie A. Pensate infatti, se il nostro amato campionato si dotasse di un commissioner. Abbiamo un presidente di lega mi direte voi. Ma io dico un verio e proprio commissioner che sia operativo proprio come lo è Adam Silver!!!

Penso sarete tutti d’accordo qui con me: la storia di Icardi si è prolungata troppo! E’ da febbraio che ne sentiamo e leggiamo tutti i giorni. L’Inter e Icardi sono al muro contro muro. Nessuna delle due parti è disposta a fare un passo verso l’altro: l’Inter ribadisce che Icardi è fuori dal progetto, mentre l’attaccante è intenzionato a rimanere a Milano, onorando il proprio contratto (scadenza giugno 2021).

Sono dell’idea che in un caso come quello di Icardi e l’Inter un commissioner, avrebbe coinciliato una situazione ormai compromessa, nell’interesse delle parti e molto probabilmente spinto per la soluzione più logica: la cessione di Icardi. La soluzione avrebbe infatti, da un lato garantito alla società di guadagnare dalla cessione di un suo asset aziendale e dall’altra avrebbe preservato la carriera del giocatore. Icardi a 26 anni è negli anni migliori della sua carriera, giocare al pallone è la cosa che gli riesce meglio. Stare fermo per 6, 12, 24 mesi, non conviene a lui e non conviene nessuno.

E allora commissioner o chi per lui, intervenga per porre fine a questa storia, nel bene comune: dell’Inter e di Icardi.