Dopo la sosta del campionato per gli impegni delle nazionali tona la serie A in questo weekend. E torna come meglio non si potrebbe. Una super sfida per tutti gli appassionati di calcio, ma soprattutto  una delle partite più importanti dell’anno per i tifosi nerazzurri. Sarà infatti il Derby di Milano tra Inter e Milan in programma domenica sera, il match clou della nona giornata di campionato. L’attesa per il derby della Madonnina è sempre più alta in una sfida che si prospetta avvincente e ricca di colpi di scena.

Dopo un inizio balbettante per entrambe le formazioni, finalmente le due formazioni milanesi sembra abbiano trovato la giusta quadratura e la necessaria solidità per affrontare l’intera stagione e competere con le altre avversarie.

Tango argentino al Meazza

Ma Inter-Milan oltre ad essere una grande partita di per sé, ricca di fascino e storia è sempre stata una sfida nella sfida tra i più grandi campioni che hanno vestito le casacche delle squadre meneghine.

E anche questa volta sarà una sfida nella sfida tra le due stelle delle squadre.

Inter-Milan in questa stagione significa Icardi contro Higuain.

Due bomber, due numeri nove, due argentini indiscussi protagonisti degli ultimi anni di serie A.

Mentre Mauro Icardi calca il parto verde di San Siro dal 2013 indossando la casacca nerazzurra, di cui è nel frattempo divenuto anche capitano, Gonzalo Higuain è solo dall’inizio di questa stagione che indossa la maglietta rossonera, dopo il suo trasferimento in estate dalla Juventus al Milan.

I numeri sono dalla loro parte

Ciò che accomuna i due giocatori è la parola goal: nelle ultime cinque stagioni, tutti e due hanno toccato la tripla cifra: Icardi “si è fermato” a quota 100 reti, mentre Higuain ha raggiunto quota 111.

Ma l’ultima stagione è stata più proficua per il Maurito nerazzurro, dato che lo ha visto gonfiare la rete per ben 29 volte (aggiudicandosi il titolo di capocannoniere insieme ad Immobile), 13 in più del Pipita, fermatosi a quota 16 reti siglate con la casacca della Juventus.

Entrambi sono due centravanti puri, cosiddetti di razza. Con loro in circolazione il goal è sempre nell’aria.E i modi in cui riescono a trovarlo sono svariati, segno della loro imprevedibilità abbinata al loro “killer instinct” micidiale.

Icardi, ha realizzato 64 goal di destro, 20 di sinistro, 15 di testa, 14 su rigore con Higuain che invece, ha segnato 8 volte di testa, 80 volte di destro e 22 di sinistro più 12 calci di rigore.

Nella stagione attuale il capitano dell’Inter ha siglato 5 gol in 8 presenze stagionali tra campionato e Champions League, 3 in 6 considerando le sole gare di Serie A. Higuain ha realizzato 6 reti, di cui 4 in campionato e 2 in Europa League in 7 presenze stagionali.  Un andamento più o meno simile che vede i due bomber trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto per realizzare un goal.

Chi è il più forte?

Tra gli addetti ai lavori ci si è posto sempre un quesito- a maggior ragione ora che si affrontano sulle sponde del Naviglio- su chi fosse il più forte tra i due. Difficile, se non impossibile,  rispondere, perché, per quanto simili, parliamo comunque di due giocatori con caratteristiche differenti ed un’esperienza diversa alle spalle.

Abbiamo provato a giocare valutando le caratteristiche principali di entrambi i calciatori cercando di analizzare ogni singolo aspetto del loro stile di gioco.

Dalla parte di Icardi c’è l’età, 25 anni- contro i 30 di Higuain– e il fatto di essere già da tanti anni la macchina da goal che tutti i tifosi nerazzurri ed appassionati di calcio conoscono. Dall’altra parte c’è un Gonzalo Higuain che ha indubbiamente più esperienza internazionale visti i suoi trascorsi in club blasonati come Real Madrid, Napoli e Juventus  e le numerose presenze nelle maggiori competizioni a livello di club e nazionale. Icardi, vuoi per l’età vuoi per il fatto che l’Inter in questi anni è stata lontano dai grandi palcoscenici europei, solo quest’anno ha fatto il suo esordio in Champions League (tra l’altro con il formidabile goal realizzato contro il Tottenham) e ancora deve prendere parte ad un torneo importante con la maglia della sua nazionale, di cui sembra essere proprio l’erede designato del Pipita.

Super pagellone

Rimpiangendo un po’ i tempi di un calcio che fu proviamo a fare una tabella di valutazione in stile “Guida al campionato” quando il compianto ed eccentrico Maurizio Mosca estasiava il pubblico televisivo domenicale con il suo super-pagellone di valutazione sui due giocatori a confronto.

Del senso del goal e della posizione di Icardi ne sono a conoscenza tutti: ogni palla che circola nei pressi della porta avversaria con Maurito nei paraggi vuol dire goal. Come ha affermato più volte l’opinionista Sky, Lele Adani, “sembra quasi che sia il goal a cercare Icardi”; ed in effetti è così, perché nove volte su dieci  il 9 nerazzurro tramuta in rete gli assist dei compagni. Assist che invece Higuain spesso e volentieri regala. Il Pipita ha un modo di agire e muoversi tra le linee della difesa avversaria diverso rispetto a quello del suo antagonista e ciò gli consente molte volte di abbassarsi sulla trequarti ed aprire varchi ai compagni, regalando loro degli invito a rete invitanti. Frutto anche di una tecnica di base e dribbling superiore a quella di Icardi che ne fanno in alcune circostanze più un 10 che un 9. Da questo punto di vista si può tranquillamente affermare che Higuain ha più fantasia mentre Icardi è più potente e devastante nel momento della conclusione a rete. L’argentino si sacrifica molto per la squadra in fase difensiva, ma troppe volte (ed è un aspetto su cui sta lavorando) è fuori dal gioco e dallo sviluppo della manovra della propria squadra peccando in un aspetto in cui invece il 9 rossonero è molto forte. La sua presenza per la squadra è fondamentale, vista la sua capacità nel farsi trovare dai compagni e permettere uno sviluppo arioso della manovra.

Entrambi sempre pronti sulla linea del fuorigioco con Icardi che grazie alla sua maggiore velocità e scaltrezza riesce quasi sempre ad sgaiattolare via ai difensori avversari a differenza di Higuain un po’ più compassato e cadenzato nella sua corsa.

Comunque si valutino e si considerino le qualità dei due giocatori in quello che è un compito molto arduo e soggettivo una cosa è certa.

Stiamo parlando di due grandi bomber e di due grandi giocatori che fanno sognare le rispettive tifoserie con le loro giocate  e che contribuiscono  a far salire l’attesa per il Derby di Milano, rappresentando uno spot eccezionale per gli amenti del bel calcio  e dello sport in generale.