Già dalle prime parole nelle varie conferenze stampa e le prese di posizione in difesa dei propri giocatori, si è capito come Luciano Spalletti sia entrato al 100% nell’ambiente Inter e il suo obiettivo è quello di trasmettere questo senso di appartenenza ai giocatori. Il tecnico è già un idolo della tifoseria, come spiega La Gazzetta dello Sport: “Il fatto che l’euforia da novità i tifosi l’abbiano già avuta per una decina di volte nel dopo Triplete deve indurre alla massima prudenza. Ma è impossibile ignorare l’effetto Spalletti sul mondo nerazzurro. Per rendere l’idea, ieri il tecnico ha impiegato un quarto d’ora a percorrere i 200 metri tra il rifugio di Plan de Corones dove squadra e staff tecnico avevano pranzato al gran completo. Autografi e selfie per tutti i tifosi in adorazione. Aspettando i veri colpi di mercato, la gente sembra come aggrappata alla quercia di Certaldo”.
Spalletti, durante gli allenamenti, chiede massimo impegno, curando ogni particolare per ogni situazione di gioco: “La stessa disponibilità verso il popolo interista il tecnico ovviamente la chiede ai giocatori durante gli allenamenti. Sedute preparate meticolosamente con interminabili riunioni fin all’una di notte e organizzate per tenere desta l’attenzione della truppa e per non trascurare alcun aspetto di gioco. «Mi hanno colpito i metodi d’allenamento del mister, con lui ci divertiamo tantissimo», ha spiegato Nagatomo ai soliti cronisti giapponesi che non ne perdono una mossa. Il re delle sedute è spesso il fischietto con cui Spalletti – che per dare l’esempio dell’umiltà che serve sposta anche le porte con i collaboratori – ferma spesso il gioco per martellare chi sbaglia. Partitelle mai uguali per lavorare sia sui cambi di gioco in velocità con cui sorprendere le difese chiuse (in una metà campo, cinque porticine e due portieri per squadra) sia sulla profondità: si gioca in nove perché a rotazione due elementi per parte stanno fuori e dalla linea di fondo fanno sponde ai compagni. Cura maniacale anche per la postura dei difensori e per aspetti solo all’apparenza poco importanti. Un esempio? Le rimesse laterali, a favore e non, riprovate a oltranza con e senza avversario. Il tutto con una particolare attenzione a sollecitare in ogni secondo la concentrazione dei ragazzi. Tutti sembrano soddisfatti, poi come detto bisognerà vedere le risposte quando il gioco si farà duro”, conclude il quotidiano.