Luciano Spalletti ieri ha parlato in conferenza stampa, ha elogiato i 73mila tifosi presenti allo stadio, devono essere un motivo in più per i suoi di tenere i piedi per terra perché è vietato sbagliare in ogni caso, figuriamoci se si sbaglia per spocchia: “E’ cambiato qualcosa ma non così tanto da buttare il cappello all’aria dalla felicità”, ha detto l’allenatore nerazzurro. Mirko Graziano su La Gazzetta dello Sport gli dà ragione e spiega che “Nonostante il crollo del Milan, là davanti la concorrenza è davvero tosta, con la sorpresa Lazio che ha ampiamente dimostrato di avere tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. Servirebbe un «rabbocco» sul mercato di gennaio per blindare con maggiori certezze l’Europa che conta, la rosa è infatti ridotta all’osso e anche a livello tecnico ci sono carenze importanti, in particolare dalla trequarti in avanti. Il problema è che Suning ha ribadito la linea dell’austerity come primo antidoto ai rigidi paletti del fairplay finanziario: non si compra se prima non si vende“. E allora, anche se è uno sporco lavoro, qualcuno lo deve pur fare: il mister ha spiegato che conosce gli schemi dei dirigenti nerazzurri e che non si aspetta molto dal mercato, quello che arriverà sarà tanto di guadagnato. Lui farà di necessità virtù in nome di quel patto per il quale “Anche se ci manca qualcuno non ci manca nessuno”.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport, 05-11-2017)

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