Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa in Cina alla vigilia della prima amichevole di questa tournée. Inter Channel ha riportato integralmente le parole del mister.

Queste le sue parole in conferenza insieme ad Handanovic, Joao Mario, Icardi e Candreva:

Ringraziamo per l’ospitalità che abbiamo ricevuto in questo centro e nella città di Nanchino. Io sono venuto qui quando dovevo incontrare la proprietà e mi sembrava impossibile che potesse arrivare ad essere così organizzato. Quando si è parlato di come finirlo, c’è stata una cosa simpatica che mi fa piacere vedere realizzata, c’erano da finire campo, spogliatoio, dovevano lavorare duramente per farlo e lo hanno fatto. Parlando con Steven dissi che secondo me in fondo ai campi c’era una sensazione di spazio vuoto e che ci stava bene una fila di alberi e loro lo hanno fatto davvero.

Replicare quanto fatto alla Roma? Penso di sapere perché sono qui e penso di sapere quella che è la difficoltà di ricreare questa storia dell’Inter, di renderla di nuovo viva. Non solo per l’Inter, ma soprattutto per i milioni di tifosi in giro per il mondo. Per fare questo ci vogliono calciatori bravi e noi ce li abbiamo, quelli che ho accanto io, ma ci vuole un po’ di impegno, lavoro duro, ma penso sia una cosa possibile, siamo tutti qui per questo.

Obiettivo tournée? Riuscire a riconoscere quali sono i meccanismi e i criteri di squadra, usiamo questa tournée per il motore della squadra, si fanno lavori per conoscerci meglio e cominciare a creare un corpo, un motore della squadra. Mi aspetto questo in queste partite, anche se saranno dure per il livello di preparazione e squadre che incontriamo, perché non sarà facile soprattutto in alcuni reparti sopperire a tutte queste partite, riuscendo a mantenere una freschezza di squadra, ma l’idea di dove si vuole andare bisogna lasciarla vedere, intravedere, di volta in volta mettendo a posto le cose che ci sembra vadano migliorate e parlare sempre di futuro, crescita e prospettive di squadra. È un lavoro che si fa normalmente in questo momento, qualche difficoltà tecnica c’è, ma è chiaro che dobbiamo sapere che questo fa parte della nostra professione, cioè riuscire anche a migliorare velocemente, togliendo qualche dubbio in poco tempo per essere pronti per l’inizio del campionato, perché lì dobbiamo essere prontissimi, non solo pronti.

Calcio cinese? Conosciamo tutto, è costantemente nella nostra TV, è un calcio di livello internazionale, ci sono calciatori che hanno portato la loro cultura da ogni parte del mondo, qui sono pronti ad assorbire e imparare se si portano cose buone. È cresciuto il calcio cinese, molto, grazie alla loro cultura che gli consente di mettersi a disposizione della conoscenza ed anche grazie al livello dei giocatori che sono arrivati.

Mercato? Abbiamo già calciatori bravi, non verrà dal mercato il miglioramento dell’Inter. Ma verrà da quello che chi è già qui sarà mettere in campo. Noi porteremo sicuramente qualcosa di differente sotto l’aspetto della rosa, cercheremo di migliorare la rosa, ma quello che farà la differenza sarà la qualità che metteranno a disposizione i giocatori che già sono qui in più rispetto al campionato precedente. Quelli che faranno svoltare la corsa, la traiettoria, la strada che dovrà fare questa squadra sono ancora loro, non quelli che verranno a far parte della squadra. Chiaro che se capiterà il calciatore importante che di sicuro potrà venire a dare un contributo noi ci faremo trovare pronti.

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Queste, invece, le parole di Luciano Spalletti in una seconda conferenza insieme a Roberto Gagliardini (clicca qui per leggere le parole del giocatore):

Come si preparano queste partite? Il giorno prima della partita si crea una situazione tattica in campo che riguarda l’avversario, quali sono i punti di forza della squadra avversaria e quali sono i punti più deboli dove possiamo andare a metterci del nostro, si cerca di portare la partita su quei concetti che a noi sono più congeniali, non si fa tatticismo da un punto di vista fisico, ma si rimane su quello che è un discorso più tattico. Per fare questo abbiamo bisogno della contrapposizione di due squadre, cioè 11 calciatori della nostra rosa che fingono di essere gli avversari e vanno a ricreare la situazione tattica della squadra avversaria, poi ci si cambia la casacca. Poi si prova a giocare la partita. A giocare si gioca di sicuro, proviamo a vincerla (ride, ndr).

Tifosi numerosi in Cina? Noi per questo motivo diventiamo personaggi importanti e famosi, è a causa del movimento, della tanta gente, dei tanti tifosi che amano questi tifosi di conseguenza a noi fa piacere e cerchiamo con i nostri comportamenti di calcio giocato e disponibilità ad attrarre più persone nel nostro mondo. Deve essere così, siamo i primi attori a trarne beneficio. L’Inter è un grande club proprio perché crea attenzione in dei paesi lontani come la Cina.

Avversarie? Questa è una tournée che ci impegna sotto l’aspetto psico-fisico, lo dobbiamo anche fare per i motivi che dicevamo prima, per certi aspetti è un po’ un’incognita, in dei ruoli abbiamo pochi calciatori e costringerli a fare gli straordinari non è che sia la miglior cosa. In altra analisi è bene cominciare a giocare subito con un fuoco, sapendo che quelli debbono essere i nostri aspiranti avversari, noi vogliamo andare a giocare queste partite qui, abbiamo quella mira lì, se siamo abituati a giocare con squadre forti rischiamo di bruciarci di meno in futuro. Il rischio di perdere qualche imbarcata ci può stare. Mi interessa vedere la personalità dei miei calciatori, è un motivo di analisi importante nei discorsi che andremo a fare in quelle poche riunioni che facciamo.

Turnover? Non voglio fare come successo nelle partite precedenti, cioè cambiare tutti e undici alla fine del primo tempo, ma dopo un’ora, magari. Poi nella partita successiva si cambiano i titolari, ma voglio dargli un po’ più di spazio, senza programmare le sostituzioni a priori. Magari qualcuna sarà ordinata da analisi con medici, condizione fisica, ma sempre valutata nello scorrimento della partita.

Perisic? Gioca, è uno di quelli che può giocare anche più a lungo, è mancato nell’ultima partita.

Vecino? A me piacciono soprattutto i miei di calciatori, l’Inter deve avere 18, 19, 20 titolari e sarà così, andremo a comporre una rosa con quel numero di calciatori lì, stiamo valutando più cose per completare un organico di cui secondo noi – e ci sono anch’io – avremo bisogno.

Icardi? Si allena a parte, porta avanti il suo programma, di volta in volta valuteremo di volta in volta. Diventa fondamentale non rischiare assolutamente di non averlo all’inizio del campionato, per noi è un riferimento importantissimo, li vogliamo avere a disposizione calciatori così, faremo di tutto per andare in questa direzione.

Mercato? Non è stato un mercato facile per noi, per gli obblighi che avevamo. Sono soddisfatto dell’impegno dei nostri direttori perché li sento e li conosco molto bene, so che sono professionisti bravissimi a fare il loro lavoro. Credevamo di poter agire in maniera più incisiva mentre poi ci sono delle cose che ti costringono ad una maturazione successiva, a saper sterzare quando l’obiettivo che avevi non riesci più a portarlo a casa Di conseguenza loro sono quelli che fanno la differenza in questa difficoltà di strada un po’ curvosa che stiamo trovando, ma non dobbiamo fare le cose in fretta, abbiamo a che fare con una rosa valida, ma quello che deve provenire dai giocatori è fondamentale, se no non si può ribaltare il decorso dello corso campionato.

Posizione in classifica? Dipende dai calciatori. Quello che fa veramente la differenza non sono io, ma sono le loro qualità. Bisogna aver fiducia nelle qualità dei calciatori, ho già intravisto che ne hanno. Avremo bisogno anche dei tifosi.

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(Fonte: Inter Channel)

Redazione
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