Senza timore di smentita, si può affermare che Marcelo Brozovic e Joao Mario sono le più grandi delusioni di questo girone d’andata. A nulla sembra essere valsa la “cura” di Luciano Spalletti che ha rigenerato un gruppo allo sbando, a cominciare da Miranda, che l’anno scorso non garantiva sicurezza in difesa, oppure Gagliardini e D’Ambrosio, i quali pur non essendo dei fenomeni riescono sempre a dare il loro contributo alla causa. Eppure i due centrocampisti non sono riusciti a rendere con continuità, dando solo una mera illusione di un loro effettivo recupero.

Joao Mario ha iniziato la stagione fornendo due buone prestazioni contro Fiorentina e Roma, per poi perdersi nelle successive e diventando sempre più inaffidabile in campo, tanto che Spalletti gli ha preferito Vecino e Brozovic nel ruolo di trequartista, ruolo per il quale non è stato acquistato ma che non giustifica l’atteggiamento scialbo mostrato in campo il più delle volte. L’unica volta in cui ha ripagato la fiducia dell’allenatore è stata in occasione della goleada contro il Chievo Verona. Da quella partita in poi lo possiamo ricordare per il clamoroso errore davanti a Donnarumma nel derby di coppa Italia e l’atteggiamento remissivo nel rincorrere l’avversario nell’ultimo match, in casa della Fiorentina.

Per quanto riguarda Marcelo Brozovic, va detto che, così come il portoghese, ha ampiamente deluso le aspettative: la sua indolenza non era un mistero ma l’andamento positivo della squadra ha indotto molti ad avere fiducia nel recupero (soprattutto psicologico) del centrocampista croato e la doppietta contro il Benevento poteva essere un indizio significativo. L’infortunio successivo aveva lasciato un po’ di rammarico ma il suo rientro ed il goal decisivo a Cagliari sembrava aver scongiurato qualsiasi eventuale “ricaduta” dell’ex Dinamo Zagabria nei suoi vizi cronici. Il momento negativo che i nerazzurri attraversano da inizio dicembre ha, tuttavia, riportato in auge i suoi difetti, come lo spreco di energie nella rincorsa al pallone e la frustrazione che non prova minimamente a celare.

Chi dei due dovrebbe essere ceduto per fare cassa in questa sessione di mercato? Per caratteristiche e potenzialità, il portoghese è quello che dovrebbe essere sacrificato per poter avere soldi da reinvestire su un giocatore più concreto in campo. Non è stato in grado di rendere né come trequartista né come esterno, nemmeno quando la squadra ha attraversato un momento positivo (ossia i mesi di ottobre e novembre), quindi la dirigenza nerazzurra dovrebbe valutare bene l’ipotesi di sostituirlo con qualcun altro. In queste settimane si è parlato di un suo inserimento nelle trattative con l’Atletico Madrid, Paris Saint Germain e Manchester United per arrivare a Gaitan, Pastore o Mkhitaryan ma il problema per una sua cessione non è tanto lo stipendio che percepisce quanto l’enorme valutazione che viene fatta per il suo cartellino, in modo da non dover fare una minusvalenza. La speranza, qualora si concretizzasse la sua cessione, è che i soldi vengano reinvestiti su un giocatore adatto al 4-2-3-1 di Spalletti, non sull’ennesima promessa che si deve ambientare nel calcio italiano.