71.172 anime nerazzurre. Anzi, forse, nerazzurre qualcuna in meno, perchè è giusto dare onore e merito ai tifosi dello Spezia presenti in questa serata di metà agosto alla Scala del Calcio. L’Inter, da brava padrona di casa, si prende l’onere e l’onore di gestire la serata come ogni padrone di dimora fa con i propri invitati, ma al contrario di questi ultimi, gli ospiti, (lo Spezia), non ne sono proprio felici. Ma tant’è. Godiamoci questi tre gol
Attacco che gira e i (tre) gol arrivano
La LuLa, ma anche Dzeko e Correa. L’attacco dell’Inter, nella prima stagionale a San Siro, ha girato come ci si aspetta da un reparto di questo calibro e le risposte sono arrivate subito. Gol del Toro su assist di Lukaku ad aprire le danze. Gol di Correa su assist di Dzeko a chiudere a chiave la partita a tripla mandata. Nel mezzo il gol di Calhanoglu dopo un azione caparbia di Romelu Lukaku. Il turco in gol alla prima in casa l’anno scorso, si è ripetuto all’alba della ripresa dopo una prima frazione vissuta un po’in ombra.
Ma torniamo all’attacco. La LuLa sta pian piano tornando quella che fu. Di fianco a Lukaku, che si ferma ad una traversa clamorosa, c’è un Lautaro oramai diventato grande. Un Lautaro atipico. Segna i gol difficili, sbaglia quelli facili, come quello mangiato sul tramonto della prima frazione. Non è situazione da psicanalista ma desta stupore. Per Romelu verranno tempi migliori. Per ora si gode il ritorno a San Siro dopo 454 giorni. Osannato da quasi tutto lo stadio mentre la Curva è rimasta indifferente
Lukaku e Lautaro, verso la fine del match, hanno lasciato spazio a Dzeko e Correa che, in coppia, hanno sugellato i tre gol definitivi. La classe e la padronanza tecnica del bosniaco hanno aperto la strada al Tucu che ha dovuto solo superare un avversario e segnare a porta vuota. 7 gol in gare ufficiali con l’Inter, 5 a San Siro per Correa. Numeri da tener presente.
Difesa attenta e porta blindata
Un’altra buona indicazione che arriva da San Siro, (oltre ai tre gol), è la difesa nuovamente attenta e la porta rimasta inviolata. E’ vero, va considerato chi si aveva di fronte, ma per una squadra che solo una settimana fa ha preso gol da una neopromossa, la porta blindata di San Siro ha un perchè
La SDB l’ha fatta da padrone contro l’attacco bianconero. Bastoni con la solita geometria. Skriniar con il suo essere roccioso. E De Vrij tornato ad esprimersi ai suoi livelli. Il centrale olandese è tornato a dar sicurezza a tutto il reparto. Rispetto a Nzola, sicuramente, venerdì prossimo, Immobile sarà rivale più temibile, ma lavorando di reparto con i suoi soci, Stefan potrà dire la sua contro l’attaccante biancoceleste
Dietro ai tre, Handanovic ha vissuto una serata pressochè tranquilla. Eccezion fatta per uno svarione che ha causato un corner nel primo tempo, il capitano ha guidato la propria truppa senza troppo doversi sporcare i guanti. Gli avanti avversari non sono riusciti ad impensierirlo e lui ha ringraziato i propri compagni di reparto
Esterni promossi, ma se Dumfries…
Esterni promossi anche nella sfida di San Siro. Di Marco solito piede caldo e preciso. Dumfries sta mostrando sempre più la sua forza fisica con la quale riesce ad aver la meglio nei contrasti e nella maggior parte delle palle alte. C’è solo un rammarico che non è detto che con il tempo svanisca.
Se l’olandese riuscisse sempre più a puntare il suo avversario e ad andare in uno contro uno sarebbe un esterno veramente da temere per ogni retroguardia avversaria. La sua pericolosità aumenterebbe in maniera esponenziale ed entrerebbe di diritto nell’elitè dei giocatori, (di quel ruolo), che han vestito la maglia nerazzurra.
C’è un tempo per tutto. Adesso è il tempo di godersi questa prima stagionale a casa. Una casa in cui il padrone ha lasciato poco o nulla agli invitati. Fosse sempre così saremmo tutti contenti