Alzi la mano chi, lo scorso mese di Luglio, non ha storto il naso, quando si è concretizzato l’acquisto di Milan Skriniar dalla Sampdoria per 12 milioni di euro più il cartellino di Gianluca Caprari, per un totale di circa 28 milioni. Un investimento spropositato per il giovane difensore slovacco, ritenuto ancora troppo acerbo per indossare la maglia nerazzurra, soprattutto dopo un investimento economico così importante. Non considerato come un immediato titolare dagli addetti ai lavori, ma come un potenziale talento per il futuro, Milan (destinato a fare discuter sin da subito visto il suo nome di battesimo) ci ha messo pochissimo a ribaltare ogni giudizio riguardo il suo conto.

Un inizio prorompente

Già dai primi minuti delle prime amichevoli estive si sono capite le qualità e il temperamento del gigante slovacco, che con il lavoro e il sacrificio ha conquistato da subito mister Spalletti, convincendolo ad affidargli le chiavi della difesa nerazzurra in collaborazione con Miranda.L’inizio di stagione ad alti livelli, fatto di recuperi e contrasti vinti conditi da qualche gol pesante (come quello del momentaneo 0-1 sul campo del Crotone) lo hanno fatto entrare in maniera imponente nei cuori dei tifosi nerazzurri, che hanno intravisto in lui le qualità e le capacità di un vero e proprio gladiatore. Partita dopo partita, mese dopo mese, Skriniar è diventato una pedina inamovibile dello scacchiere nerazzurro. Una garanzia per tutto il reparto arretrato e per l’intera squadra, consapevole di poter contare su un vero e proprio muro. Del numero 37 nerazzurro colpiscono la sua tranquillità e calma nell’affrontare qualsiasi tipo di avversario e il suo fiuto nel recuperare palla e stoppare gli attacchi degli avversari. Veloce, deciso, solido, agonisticamente cattivo ed insuperabile. Lui che doveva essere il comprimario al fianco del più esperto Miranda, si è rivelato una  colonna portante della difesa interista. La San Siro nerazzurra è letteralmente innamorata di lui, perché ha trovato in questo giovane biondo silenzioso, un ragazzo carismatico che da l’anima in campo, lottando su ogni pallone come fosse l’ultimo; e si sa, quando il pubblico del Meazza intravede in un calciatore queste capacità caratteriali lo coccola e lo stima follemente.

Un talismano per Spalletti

Mister Spalletti non può farne a meno. Milan, insieme ad Handanovic, è il nerazzurro più presente finora nella stagione 2017-18. 31 presenze in campionato per un totale di 2790 minuti, più 2 presenze in Coppa Italia. In serie a detiene il record di difensore più presente insieme a N’Koulou del Torino, Silvestre della Sampdoria ed Acerbi del Sassuolo. Mai una sostituzione subita, sempre in campo, 4 goal e solo 2 cartellini gialli ricevuti, segno di una grande correttezza e di uno stile di gioco pulito ed elegante, nonostante sia un difensore. Indubbiamente l’aiuto dei centrocampisti -che garantisce una maggiore copertura- e l’intero sistema difensivo ben organizzato hanno aiutato Skriniar nell’ affermarsi in maniera così vigorosa, permettendo all’Inter– grazie anche alle sue eccellenti prestazioni – di essere una delle migliori difese del campionato nostrano, avendo subito solo 22 gol (1 più del Napoli e 3 più della Juventus).

 

Benedetto il giorno che t’ho incontrato

A distanza di 9 Mesi, dalle parti di Appiano Gentile benedicono quel giorno di luglio in cui venne ufficializzato l’acquisto di Skriniar, la cui valutazione oggi è indubbiamente raddoppiata.Le sirene dei top club europei sono sempre più frequenti, ma per il nuovo muro nerazzurro (accostato da molti al leggendario Walter “The Wall” Samuel per la somiglianza nello stile di gioco e temperamento) l’Inter è decisa a fare resistenza. Per un’Inter che vuole ritornare nell’olimpo dei top club europei è fondamentale ripartire da giocatori della caratura di Skriniar, capaci di far fare il salto di qualità all’intera squadra. Per questo è fondamentale che la squadra si qualifichi alla prossima edizione della Champions League; solo partecipando alla competizione per club più importante al mondo si possono trattenere i migliori giocatori e sperare di acquistarne altri altrettanto bravi.

 

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