Inutile nascondere l’evidenza: la maglia è stata quasi(?) disonorata. Certamente l’obiettivo minimo – il passaggio del turno – alla fine non è stato disatteso, ma la prestazione è stata a dir poco indecente. I ragazzi di mister Inzaghi, infatti, sono entrati in campo molli, superficiali, timidi. Un 11 iniziale decisamente rivisitato ma dal quale ci si sarebbe ugualmente aspettati di più, in particolar modo dai veterani e da chi in campionato non ha ancora avuto la possibilità di mettersi in mostra. Gagliardini e Correa su tutti. Ma i due calciatori classe ’94 non possono essere gli unici capri espiatori di una partita che si è rivelata a tratti imbarazzante.

 

 

Stanko(vic) Juric e l’incredibile 0-1

Dopo una prima mezz’ora di gioco indiscutibilmente opaca e senza emozioni, in cui i nostri non sono riusciti ad impensierire neanche lontanamente il beccatissimo portiere ex Juventus Gianluigi Buffon, a sbloccarla sono gli ospiti grazie ad un missile terra-aria di Stanko Juric. Al 38′ minuto, infatti, il centrocampista croato insacca il pallone di prima intenzione alle spalle di un incolpevole Onana, con una rasoiata dalla distanza alla Stankovic che lascia impietriti i giocatori nerazzurri e gli oltre 40mila tifosi di San Siro. Incredibile: la prima frazione di gioco termina col Parma in vantaggio per 0-1.

 

Imprecisione e scoramento

La reazione dei padroni di casa sembra non arrivare neanche nella ripresa. Si possono contare sulle dita di una mano le occasioni a nostro favore: l’imprecisione e lo scoramento regnano sovrani. Forse le prime sostituzioni arrivano un po’ tardivamente, con Dzeko, Dimarco e Bellanova che al 66′ entrano al posto degli impalpabili Mkhitaryan, Dumfries e Bastoni. I 3 subentrati riescono a movimentare un po’ le acque, ma il canovaccio della gara resterà immutato per altri 20 minuti con l’Inter in possesso palla ma mai realmente pericolosa.

Lautaro alla Ranocchia

Come l’anno scorso contro l’Empoli, a farci passare il turno è una rete che arriva nei minuti finali della partita. Se allora l’eroe della serata fu Andrea Ranocchia, ieri sera l’equilibratore è stato Lautaro Martinez. Il campione del mondo in carica, complice anche una deviazione fortuita del numero 3 gialloblù Osorio, trova la via del goal al minuto 88′ con un tiro in scivolata che riaccende le speranze della compagine milanese. Il direttore di gara Alessandro Prontera concede solo 4 minuti di recupero e ordina i tempi supplementari.

 

Dovremmo tutti chiedere scusa ad Acerbi

Con un calendario così fitto di impegni, prolungare la partita per altri 30 minuti sarebbe stato senz’altro preferibile oltre che evitabile. Ad ogni modo, anche il primo tempo supplementare si conclude senza particolari colpi di scena. Con la sua classe e la sua velocità, il solito Dimarco porta un po’ di frizzantezza e di imprevedibilità sulla corsia sinistra, senza riuscire tuttavia a modificare le sorti della gara. Questo avviene al minuto 110′, quando con un tocco delizioso riesce a controllare una verticalizzazione perfetta di Asslani e a mettere dentro quel pallone che pochi secondi dopo, in seguito alla ribattuta di Buffon, varrà il sorpasso nerazzurro. La rete che significherà quarti di finale porta la firma di Francesco Acerbi, subentrato all’81’ minuto al posto di uno scialbo D’Ambrosio. Il difensore ex Lazio trova così la prima gioia nerazzurra, pochi giorni dopo che questa gli era stata ingiustamente negata nel match di campionato contro il Monza, con un preciso colpo di testa dal limite dell’area. Dovremmo tutti chiedere scusa ad un giocatore che in passato è stato ingiustamente sommerso dalle critiche e che ha risposto sul campo, dimostrandosi un ottimo difensore oltre che un immenso professionista.

 

Inter-Parma 2-1 d.t.s., i singoli

Dal punto di vista dei singoli si salvano veramente in pochi: quasi tutti meritano l’insufficienza. Onana assolutamente senza colpe sul gol subito, si fa trovare pronto sulla conclusione potente ed angolata di Benedyczak al 44′ del primo tempo. Bastoni il migliore tra i 3 dietro, De Vrij rimandato, D’Ambrosio bocciato. Dumfries e Gagliardini inguardabili, da Mkhitaryan ci si aspetta qualcosa in più. Asslani fa il suo, partita dopo partita sta prendendo sempre più coraggio. Gosens poco incisivo, Lautaro determinante anche quando gioca male. Correa il peggiore, sbaglia tutto. Bene invece i subentrati: in particolare Acerbi, Dimarco e Bellanova si distinguono per personalità e determinazione. Sufficienza anche per Darmian, Dzeko e Skriniar.

Diverse riflessioni

Insomma, maglia disonorata ma quarti di finale conquistati. Questa prestazione impone diverse riflessioni, specie perché arriva dopo la vergognosa partita di Monza. La perfetta preparazione ed esecuzione della sfida da in o out contro il Napoli aveva illuso di aver fatto ritrovare quella compattezza difensiva e soprattutto quella forza psicologica che invece sono palesemente mancate nelle ultime due uscite stagionali. Adesso il pericolo è quello di sottovalutare il rinato Hellas Verona, che dopo l’avvio di campionato da horror sembra aver trovato la quadra in queste prime sfide del 2023. La gara, in programma sabato 14 gennaio alle ore 20.45, sarà decisiva per determinare lo stato fisico e mentale con i quali capitan Skriniar e compagni arriveranno ad affrontare l’importantissima finale di Supercoppa italiana del 18 gennaio contro i cugini del Milan. L’Inter sta vivendo e continuerà a vivere una fase di stagione che sta assumento i connotati di un tour de force, con gli acciacchi/infortuni di pedine fondamentali come Brozovic, Calhanoglu, Barella e Lukaku – considerando soprattutto le difficoltà anche di natura tattica dell’ultimo periodo – che non arrivano nel momento migliore. Avere al più presto l’organico completo per affrontare al meglio le 4 competizioni stagionali è una necessità che ha il sapore di emergenza.

Prospettive ed obiettivi della stagione

Per quanto riguarda la Coppa Italia, con il successo di ieri sera ci siamo garantiti l’accesso ai quarti di finale. Qui incontreremo la vincente tra Atalanta e Spezia, che si sfideranno a Bergamo il 19 gennaio alle ore 15.00. Essendo i campioni in carica non possiamo che ambire ad alzare questa prestigiosa coppa ancora una volta, considerando in particolar modo le difficoltà riscontrate in campionato. Nonostante i problemi e i suicidi calcistici, tuttavia, lo scudetto non può che rimanere l’obiettivo principale della stagione.

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