Da diverse settimane Antonio Conte sta cercando (abbastanza esplicitamente, bisogna dire) di mandare segnali alla società chiedendo anche in diretta TV dei rinforzi per la sua Inter sin dalla prossima sessione di mercato. Addirittura nel post Borussia Dortmund-Inter si è lasciato andare ad uno sfogo che ha sorpreso tutti, tifosi compresi, molti dei quali, tuttavia, non hanno gradito l’ennesima uscita del tecnico leccese a mezzo stampa, ricordando come con altri (ex) tesserati la società si sia mossa in maniera differente.

Lo sfogo di Conte certamente non deve passare inosservato (e più avanti verrà trattato), tuttavia questa richiesta di rinforzi è assolutamente legittima nonché essenziale per non farsi trovare impreparati nei momenti chiave della seconda parte di stagione.

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Coperta corta

Sebbene la rosa possa sembrare a posto, perlomeno quantitativamente, nella realtà dei fatti questa squadra ha (ancora!) la coperta corta: la difesa regge, idem l’attacco (seppur con qualche pecca) ma a centrocampo urgono rinforzi pesanti già a gennaio.

Conte dal post Inter-Juventus, complici gli infortuni, sta giocando praticamente con gli stessi giocatori, con Candreva ed Asamoah sulle fasce e la mediana Gagliardini-Brozovic-Barella. I risultati ottenuti finora possono dare una sensazione di tranquillità, l’illusione che quello di Conte sia un falso allarme.

Tuttavia, nel lungo periodo, una rosa come questa, dove giocano, di fatto, 14 elementi, è destinata ad avere molte difficoltà nel lungo periodo, cosa che porterà ad un crollo a meno che non si sacrifichi qualche obiettivo stagionale; un “lusso” che l’Inter non deve mai permettersi.

Il passato insegna

Analizziamo le ultime stagioni nerazzurri, più precisamente dalla stagione 2014/2015 (gestione Mazzarri-Mancini). L’Inter quell’anno rientra in Europa League dopo una stagione fuori dalle competizioni europee. La rosa è palesemente inadeguata (ricordate che qualcuno ipotizzò l’utilizzo di Guarin come seconda punta?) e nella seconda parte di stagione, nonostante gli innesti, la squadra arrivò ottava dopo essere crollata.

Accadde lo stesso 2 anni dopo, con l’Inter in Europa League ma con una rosa limitata dal Fair Play Finanziario. La rosa risultò ancora inadeguata, costruita male ed il risultato finale fu un misero settimo posto e la mancata qualificazione ai preliminari di Europa League.

Lo scorso anno, con l’Inter in Champions, arrivò il tracollo addirittura nei mesi dicembre-gennaio. Problemi interni a parte, Spalletti non disponeva di una rosa sufficientemente attrezzata per affrontare anche gli impegni di coppa.

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Minutaggio

Oltre ai “precedenti” analizzati, c’è anche la questione minutaggio. Osservando i dati (www.legaseriea.it), ciò che risulta subito evidente nella rosa dell’Inter è lo squilibrio tra i minuti giocati dai titolari e quelli delle riserve. L’esatto contrario di quanto accade con le rivali Juventus e Napoli, per esempio.

Prendendo spunto dal recente match contro il Borussia, facendo una comparazione tra le due squadre, è emerso che i tedeschi hanno un minutaggio addirittura maggiore rispetto a quello dei nerazzurri. Questo però non ha impedito loro di disputare un secondo tempo come quello di martedì.

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Conte ha pienamente ragione…

Cosa dedurre, dunque? La squadra pur essendo valida, tende ad esaurire rapidamente le energie, trovandosi spesso in situazioni in cui deve recuperare uno svantaggio (vedasi Parma e Bologna) o in difficoltà nel chiudere una partita (Sassuolo, Brescia e Borussia).

Il centrocampo è chiaramente il reparto in cui è necessario intervenire a gennaio. Lazaro e Biraghi non offrono garanzie in entrambe le fasi, così come Gagliardini e Vecino. Sui giornali e principali siti online di calciomercato vengono accostati all’Inter giocatori come Vidal e Rakitic: sono elementi sicuramente validi e costituirebbero un netto miglioramento. Sfortunatamente, al momento non vi è alcuna trattativa in atto e non sarà facile portare a Milano giocatori di spessore già nella sessione invernale di calciomercato. Antonio Conte ne è consapevole e questo suo pressing sulla società è sicuramente dettato dalla necessità di avere alternative valide nella seconda parte di stagione.

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…ma è meglio abbassare i toni

In tutto questo c’è un ma: gli sfoghi dell’allenatore in diretta TV. Tutti noi comprendiamo la rabbia del mister. Vuole vincere subito almeno una coppa Italia nella sua prima stagione nerazzurra ed in campionato la vetta dista un solo punto. Però sarebbe opportuno se abbassasse i toni davanti alle telecamere e si limitasse a parlare di calciomercato in privato con Marotta ed Ausilio, magari anche in maniera schietta. Perché tirare in ballo la scarsa esperienza in della squadra, facendo anche i nomi, oltre a scatenare il solito polverone mediatico, potrebbe alla lunga anche generare malumori, i quali sono la base per il distacco tra allenatore e squadra. E l’Inter, onestamente, di malumori negli spogliatoi ne ha avuto abbastanza.

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