Edin Dzeko esulta assieme a Joaquin Correa dopo aver siglato lo 0-1

Serviva una reazione importante da parte dell’Inter in Champions League dopo la brutta sconfitta casalinga contro il Bayern Monaco, squadra sì di extraterrestri, ma non affrontata sicuramente al meglio. E contro il Viktoria Plzen, visto il girone, si poteva solo vincere: obiettivo raggiunto, l’Inter in Champions è ancora viva e porta a casa i suoi primi tre punti.

Le scelte di Inzaghi e il primo tempo di Viktoria Plzen – Inter

Ci si gioca tantissimo nella trasferta in Repubblica Ceca, dato che tornando in Italia senza i tre punti avremmo potuto parlare di cammino fondamentalmente compromesso. Nonostante ciò Simone Inzaghi decide di continuare con le rotazioni europee, con alcune scelte tutt’altro che scontate.

Dentro innanzitutto Onana per Handanovic, lasciando intendere che al camerunese spetterà il ruolo di portiere di coppa. La squadra potrà beneficiare di questa alternanza tra i pali? Di certo c’è che nessuno dei due può fare la riserva fissa. Finché questa situazione tirerà fuori il meglio da entrambi senza scombussolare la difesa può andar bene. Dentro Acerbi (al suo esordio in nerazzurro) per De Vrij, dentro Mkhitaryan per Calhanoglu, e soprattutto fuori l’uomo in più in forma dell’Inter, Lautaro Martinez. Dal primo scendono in campo Correa e Dzeko.

E c’è da dire che il campo premia subito le scelte del mister: al 20′ di gioco siamo già sullo 0-1, e il goal lo segna Edin Dzeko su scarico proprio di Joaquin Correa. Il cigno di Sarajevo è perfetto nel depositare all’angolino un destro chirurgico, Correa è bravo nell’assisterlo, Gosens fa un ottimo lavoro di protezione e scarico di palla. La coppia formata dal bosniaco e dal Tucu, perlomeno in occasione del vantaggio, funziona.

La prima frazione scorre piuttosto liscia, senza ulteriori particolari sussulti tranne una grandissima doppia occasione capitata sui piedi di Dzeko e Mkhitaryan, che avrebbe potuto far prendere il largo ai nerazzurri. Per il resto poco da segnalare, totale controllo della manovra da parte degli uomini di Simone Inzaghi che tengono in mano il pallino del gioco ma, c’è da dirlo, fanno fatica quando c’è da accelerare. Anche perché non ci provano mai fino in fondo.

Il secondo tempo

Nella seconda frazione i nerazzurri cercano il raddoppio con più convinzione, rischiando forse qualcosa in più rispetto al primo tempo. Finire beffati in una gara simile sarebbe stato un vero suicidio sportivo imperdonabile. Le partite vanno chiuse, e ai tifosi viene certamente qualche brivido ogni qualvolta il Plzen prova a tirare la testa fuori dal guscio.

Prima Gosens, poi Dzeko e Dumfries vanno vicini allo 0-2 senza centrarlo. Iniziano ad apparire i primi fantasmi e probabilmente i primi mugugni, dato che la gran parte del tifo nerazzurro si sarebbe immaginato una vittoria larga e facile. Nonostante il totale controllo l’Inter in questa sfida di Champions fatica infatti ad arrivare al punto, lasciando qualche perplessità.

Ma al 61′ arriva l’episodio inaspettato che mette ulteriormente in discesa la sfida. Bucha entra malissimo su Barella e dopo un rapidissimo check al Var l’arbitro decide (giustamente) di espellerlo, mentre il centrocampista italiano smostrato dal dolore terrorizza i supporters nerazzurri. Passa qualche minuto ed è di nuovo in piedi. Niente di preoccupante, solo un durissimo colpo.

Lo 0-2 arriva grazie a un contropiede fulminante, che sta diventando sempre di più un marchio di fabbrica nerazzurro. Ancora Edin Dzeko protagonista: suo l’assist che spalanca l’area avversaria a Dumfries, che corre all’impazzata e deposita in rete. Raddoppio e tanti saluti al Viktoria Plzen. L’Inter è ancora viva in questa Champions League. Saranno assolutamente decisivi gli scontri (proibitivi) con il Barcellona. Che senza vincere qui in Repubblica Ceca avrebbero già perso di senso.

Chi sale e chi scende dopo Viktoria Plzen – Inter di Champions

La sfida di Champions contro il Viktoria Plzen offre all’Inter e Simone Inzaghi qualche certezza in più, ma anche qualche punto di domanda. I secondi perlopiù già presenti, e a cui si fa fatica a rispondere.

Le rotazioni del mister funzionano. Onana tra i pali è attento nonostante venga chiamato in causa davvero di rado. Nella seconda frazione è autore di un buon intervento, e spesso sono le gare del genere a mettere maggiormente in difficoltà un portiere. Sfide in cui si viene sollecitati una volta sola. E occorre rispondere presente.

Acerbi fa una bella figura. Nonostante tutte le critiche ricevute (a mio avviso immeritate), il nazionale italiano è il difensore centrale di riserva di cui aveva bisogno l’Inter. Non sarà di certo un colpo in prospettiva né un inamovibile, ma sarà fondamentale nel corso della stagione per far rifiatare i titolari o per sostituirli. E qualora rispondesse sempre come ieri sera, sarebbe un colpo davvero azzeccato.

In generale bene tutta la difesa, ma anche tutto il reparto di mezzo. Segnali incoraggianti da Gosens, per quanto ancora lontano da una forma competitiva ed adeguata ad uno come lui. Dumfries è sempre più importante per l’Inter ed il goal è una ciliegina sulla torta. Brozovic fondamentale come sempre. Ha le chiavi del gioco in mano ed è l’MVP per la Uefa.

Per quanto riguarda l’attacco la situazione è particolare. Per un Dzeko straripante e in grande forma, autore di una prestazione a tutto tondo e trascinatore della squadra in questa serata, abbiamo un Correa sempre più oggetto misterioso. A mio avviso una coppia offensiva formata dai due è mal assortita, dato che i loro movimenti sono piuttosto simili. Ma oltre a ciò il Tucu pare sfiduciato, non azzarda spesso il dribbling e ancor più raramente gli riesce. Il suo momento no prosegue, ormai da un anno. Si tratta di un caso da risolvere, perché l’Inter ha bisogno di lui. E le qualità non gli mancano. Deve assolutamente fare di più.

Non si sono corsi rischi particolari, ma il Viktoria Plzen non è di certo l’avversario più competitivo della Champions. Questa trasferta nascondeva molteplici insidie, ma qualche occasione da goal in più ce la si aspettava. L’Inter continua a sembrare in affanno a livello fisico, fa fatica ad imporre il gioco fluido e rapido che aveva mostrato nella scorsa stagione. E nei momenti di crisi di gioco e fisica manca il giocatore a cui affidarsi in grado di saltare l’uomo e tentare la giocata. Manca Ivan Perisic. O quantomeno un suo sostituto. Manca Joaquin Correa, nonostante fosse in campo.

Tutto sommato però il resoconto è positivo. Viktoria Plzen – Inter finisce 0-2. Due reti, clean sheet e tre punti in cascina con vista sulla sfida al Barcellona, incredibilmente importante per il proseguo del cammino europeo. Che DEVE essere un obiettivo dell’Inter, a prescindere da tutto.